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Nei decenni scorsi tra Reggio e Messina si sono viste decine di sfilate come questa con migliaia di piddini dentro. Ciascuno di essi, se oggi non rinnega Renzi, dovrebbe sputare controvento. |
Così ci toccherà, come per olimpiadi, ripetere (ma non mi va, fate da soli...) ai pochi che ci ascoltano le mille sacrosante ragioni che vogliono che questo scempio si fermi, peraltro le stesse di quando lo voleva fare Berlusconi e il partito che oggi esprime questa caricatura di dittatore allora le usava per opporsi. Come per le olimpiadi, ripeto, che quando le fermò Monti appena insediato al posto del Cavaliere lo fece col plauso dello stesso partito che oggi denigra le stesse identiche ragioni per cui furono bloccate allora e chi le porta.
Per il referendum è la stessa cosa: pochi anni fa, il centrosinistra ci mobilitò per fermare col nostro voto un impianto di riforma costituzionale di cui quello attuale è una copia spudorata con molti elementi di ulteriore peggioramento. Un tradimento che da il voltastomaco solo a pensarci, roba che fa venire voglia di occuparsi d'altro, non fosse che è proprio questo il loro obiettivo: sfinire in un modo o nell'altro chi pensa ancora con la propria testa. E ci riuscirebbero pure, non fosse che per poter pensare ad altro dovresti evitare anche solo di passare davanti a una TV accesa, perché il coro monocorde della propaganda governativa è attivo h24, ben al di fuori dei vomitevoli notiziari. Della serie "si stava meglio quando si stava peggio", visto che quando c'era Silvio almeno potevi mettere Raitre e sentire un'altra campana, o rifugiarti in qualche trasmissione satirica, mentre oggi il monoblocco è compatto e ha arruolato nella crociata anti-Grillo persino i vignettisti. E visto che se passa questa riforma la prossima volta chi prende il potere (e può accadere anche col 25% dei votanti o meno, si noti) potrà ri-riformare la Costituzione senza poi dover ripassare dalle forche caudine del referendum (coi senatori ridotti di numero e di fatto "nominati", tutte le votazioni a maggioranza qualificata saranno un gioco da ragazzi, dal Presidente della Repubblica, cosa che tra l'altro comporta una Corte costituzionale finalmente di fatto allineata totalmente alla maggioranza di governo, appunto alle leggi costituzionali).

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Questo è il quesito come dovrebbe essere, secondo Morra. Paradossale, lo so, ma meno di quello che sarà (vedi immagine più su, e leggi Gilioli su l'Espresso) |
- i presunti pregi della riforma sono appunto sono presunti;
- i risparmi sui costi e sui tempi della politica se ci sono sono risibili;
- i riflessi sulla governabilità dipendono solo dalla legge elettorale (che non è nella riforma, e peraltro vogliono cambiare in extremis perché hanno capito che farebbe vincere Grillo);
- la Costituzione nata dall'antifascismo viene distrutta perché i mandanti hanno ordinato che venga distrutta (se volete capire la cronaca...), e questi non sono che sicari da essi prezzolati;
- i mandanti hanno deciso così perché la democrazia non è compatibile con il capitalismo, non lo è mai stata e infatti laddove e nella misura in cui si è affermata ne ha causato l'irreggimentazione, ma il contrattacco è partito già a fine anni 70 (in Italia togliendo di mezzo Moro) ed è in piena non dal 2001 delle Torri gemelle ma già dal 1991 della Prima guerra del Golfo, non a caso subito dopo il crollo del Nemico sovietico. E non a caso oggi l'unico possibile argine è russo, che infatti è di nuovo Nemico.
Io personalmente se davvero gli italiani sono così deficienti da far vincere il SI il 4 dicembre devio il blog definitivamente sulla culinaria, o magari stavolta sulla letteratura, che per parlare di politica ci vuole una poleis in piedi, non bastano le sue macerie.
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