venerdì 22 luglio 2022

VAI A VOTARE TU CHE A ME VIEN DA PIANGERE

Quando dicevo che "questa crisi di governo ... ha tutta l'aria di essere l'ennesimo teatrino e si concluderà molto probabilmente nell'ennesima buffonata all'italiana in salsa europea" francamente pensavo, come peraltro la maggior parte degli osservatori più autorevoli, che non si sarebbe arrivati allo scioglimento delle camere, ma si sarebbe trovato il modo di confermare in un modo o nell'altro - che so, una nuova scissione grillina, o un rimpasto in salsa ecumenica con la scusa delle emergenze varie - Draghi al governo. Il fatto che invece l'esito sia stato un altro e si voti a fine settembre, però. alla fin fine sposta solo più in là di un pochino, e con conseguenze nelle tasche di tutti, una soluzione analoga. Non esistono infatti, purtroppo, soluzioni realistiche diverse.

La "salsa europea" sembra proprio infatti definitivamente ineluttabile. E moltissimi sono contenti così. Ritrovarsi in una minoranza così oramai risicata e messa nell'angolo non è di certo piacevole, ma la vita è così - gli anglofoni dicono con enorme efficacia che shit happens - tocca farsene una ragione, anche se magari fino all'altro ieri hai sperato in un risveglio collettivo. Non è che i tuoi connazionali non siano stati capaci in passato di scarti laterali, tutt'altro: è che veniamo esattamente da uno di questi, e il fattore disillusione a cinquestelle somma gli sconfortati dalla parabola grillina ai convinti dalla pantomima pandemica dell'emergenza e relativi fondi di salvezza europei: una mossa a tenaglia a cui è difficile sfugga una parte significativa dell'elettorato. Il solo problema è che l'ancestrale strategia "calati juncu ca passa la china", o se preferite visto che parliamo di merda tapparsi il naso aspettando che il suo sbadilamento sotto la tua finestra finisca, è difficile da sostenere a quasi sessant'anni: viene meglio quando hai orizzonti più lunghi in cui sperare, ecco, per magari esserci, alla prossima sollevazione collettiva.

Ma facciamo un po' di cronistoria for dummies, proprio volando volando tanto chi vuole capisce e chi non la pensa come noi se anche ha iniziato a leggere a sto punto di sicuro non c'è più. Gli italiani hanno perso una guerra mondiale e con essa la piena sovranità nazionale, cosa che gli inglesi in una linea che non passò volevano fosse persino certificata da una spartizione peggio che alla tedesca. Essendo diventati poco più che una colonia americana, gli è stata loro consegnata una democrazia formale ma di certo non sostanziale, ma in cambio di questa impossibilità di decidere il proprio governo gli fu concesso, certo per meglio favorire la colonizzazione economica e culturale, un periodo di relativo benessere, che si tradusse, in un popolo storicamente di risparmiatori diffidenti nello straniero, in una decisa virata verso la casa di proprietà e investimenti sullo sviluppo economico e culturale delle future generazioni, con relative aspettative. Se provavano davvero a esercitare le prerogative democratiche, però, venivano brutalmente convinti a desistere: chiamatela "strategia della tensione", se preferite, ma questo era. Demolita l'URSS, però, l'interesse del colonizzante a sostenere il livello di vita nelle colonie cessò, legato com'era al pericolo che davvero dalle e dalle tentassero di cambiare schieramento internazionale. Bisognava inventare qualcos'altro. Alcuni idealisti, partendo da esigenze economiche condivisibili, avevano intanto lanciato l'idea di una Europa unita. Bastava prenderla e piegarla alle nuove esigenze.

La storia raccontata fu che un continente unito non era solo il modo migliore per fare affari e crescere, ma anche l'unico modo per impedire in futuro nuove tragedie belliche (infatti si è visto...). E che per costruirlo bisognava partire da parametri unici di economia e bilancio, quindi da quelli monetari che rispetto ad essi erano il prius. E molti di noi ci credettero. Ma non tutti. Secoli di dominazioni evidentemente avevano lasciato agli italiani una spia nel culo ad accendersi in caso di pericolo. La moneta, la politica economica e finanziaria, li decide il Sovrano, si dissero, e se questo è vicino è ancora possibile rovesciarlo se fa le cose storte, viceversa più si allontana e più è difficile. Noncuranti del fatto che fosse espressione diretta della criminalità organizzata del meridione, votarono in massa una macchietta milanese priva di scrupoli, peraltro conferendogli una carriera politica lunghissima. Visto che è ancora qui, lunga ben oltre il tradimento del suo primo mandato: arginare gli europeisti e i fautori del "vincolo esterno". 

Ok, confesso: saltavo anch'io, ai concerti in piazza, quando attaccavano il "chi non salta" eccetera eccetera. E non mi pento del mio antiberlusconismo di allora, né cambio il mio pessimo giudizio sulla persona e i suoi sempre loschi traffici. Ma col tempo ho rivalutato i miei compatrioti che gli si affidarono (invano): era l'unica possibilità sul mercato, o almeno sembrava. Dall'altra parte, c'erano gli infami traditori che si erano venduti tutti gli scampoli di sovranità che l'imperatore ci aveva lasciato, peraltro principalmente sotto le mutate insegne proprio di quel partito che aveva costituito la speranza precedente degli italiani, soffocata sotto le bombe e gli attentati terroristici. I quali, visto il discutibile curriculum del Cavaliere, ebbero buon gioco a dividerci in pro e anti lui, oscurando il vero livello a cui si svolgeva la battaglia. Fino a strappargli il governo da sotto il culo per mettere al suo posto una diretta emanazione dei nuovi padroni stranieri, non paghi di venti anni (oggi trenta) di una cosa che si scrive "rigore dei conti" e si traduce "salasso continuo della ricchezza privata sapientemente accumulata dagli italiani approfittando della manica larga del colonizzatore americano".

Quando un comico espulso da tutte le TV del regno per una battutaccia sui socialisti craxiani (gli ultimi che invece  avevano cercato, prima del Cavaliere non a caso loro compare, di lasciare quella ricchezza agli italiani, magari tenendosi la stecca per carità), dopo aver tentato invano l'OPA proprio al partito erede del PCI decise di vendicarsi togliendogli gli elettori, gli italiani di nuovo sentirono accendersi la spia nel culo, e furono capaci (niente male per gente che ha fama di immobilismo) di portare il suo neonato partito dallo zero al 33 per cento in pochi mesi, roba che se nel frattempo non gli avessero cambiato la legge elettorale sotto avrebbe garantito loro forse il governo in solitario, vista la frammentazione degli avversari. Non sapremo mai se in quel caso i grillini avrebbero realizzato almeno in parte il loro programma, che prevedeva una miriade di microopere pubbliche, finanziate in parte grazie alla lotta alla corruzione (implicita nelle nuove regole di selezione della classe politica che inastavano a bandiera) e alla rinuncia alle maxiopere tangentogene ed in parte a deficit (ma vista la natura delle opere, a deficit keynesiano: in grado di autoripagarsi grazie al "moltiplicatore"). Di certo, sappiamo che lo hanno totalmente tradito. In primis, alleandosi pur di restare in sella proprio al nemico giurato (quel PD che gli elettori gli avevano dato mandato di combattere - e  non dimentichiamo che introdurre il "vincolo di mandato" era tra i punti del programma a 5 stelle). E poi in tutta la loro azione di governo: dalla pandemia (attacco alle tasche e ai diritti dei privati, anziché interventi magari anche in deficit sulla sanità nel territorio) alla guerra (a parte i contiani che si pregiano della loro opposizione all'invio di armi, perché invece appunto tutti gli altri invece no, se i cinquestelle avessero mantenuto le loro stesse promesse in campo energetico, di microproduzione in sostenibilità, la spinta inflattiva sulle materie prime ci avrebbe colpito in misura inferiore, perlomeno), passando anche loro (dopo il Berlusca) per il cambio di fronte rispetto all'Euro e ai suoi vincoli assurdi. Chissà, forse a Bruxelles hanno argomenti di persuasione piuttosto efficaci, bisognerebbe chiedere a Di Maio...

Tornando alla cronaca: oggi, un italiano fermamente convinto della esizialità della scelta di campo pro-UE, una UE incapace persino di difendere la sua stessa linea Maginot, l'inflazione essendo schizzata per fattori diversi da quelli pertinacemente difesi come dogmi (i famosi parametri), fattori si certo esterni ma non di certo estranei (la guerra essendo sponsorizzata anche proprio dall'UE stessa), per chi dovrebbe votare, per evitare al Paese un nuovo governo ecumenico a guida Draghi? La Meloni? A chiacchiere, è antieuropea (e già meno del Grillo di qualche anno fa), ma intanto nella sua coalizione (senza la quale non può vincere) è pieno di europeisti di ritorno (tra cui gli stessi Salvini e Berlusconi, oltre ai vari Giorgetti e draghiani vari), e poi pure lei una volta premier o ministro dovrà farsi un giro a Bruxelles: non c'è speranza. Paragone? Se va di lusso, ma proprio di lusso, entra in parlamento con una manciata di esponenti destinati al massimo a baccagliare senza alcuna possibilità di incidere. Un nuovo pan-schieramento di sinistra-sinistra, ammesso che una nuova etichetta riesca a prevalere tra le mille continuamente proposte e riproposte? Non c'è quasi nessuno, da quelle parti, che abbia compreso che la scelta di campo europeista impedisce qualsiasi politica economica diversa, quindi anche qualunque forma di socialismo o anche solo socialdemocrazia: al meglio, credono che una moneta valga l'altra. E poi, sono facili da abbindolare: basta una concessione lgbteccetera di qua, una eutanasia di la, un po' di ammuina sui diritti civili, e dimenticano che senza diritti economici di base nessun altro diritto concesso è altro che fumo negli occhi (e non si può nemmeno più dire "del proletariato" perché quasi nessuno può più nemmeno permettersi di fare figli).

Chissà, forse il 25 settembre è una bella giornata, magari stavolta davvero me ne vado al mare... Si, lo so: è il loro modo di farmi fuori. Ma fuori per fuori almeno mi rinfresco... E l'autunno, anche dovesse fare più freddo, sarà molto ma molto caldo...

lunedì 18 luglio 2022

UN DISGUIDO PIUTTOSTO ISTRUTTIVO

No, non ci casco: non parlerò di questa crisi di governo che ha tutta l'aria di essere l'ennesimo teatrino e si concluderà molto probabilmente nell'ennesima buffonata all'italiana in salsa europea. Prendo invece spunto da una vicenda privata, che secondo me può dare spunti di riflessione a tutti.

Negli ultimi giorni il mio condominio è stato oggetto di ripetute interruzioni di energia elettrica. Ogni volta, peraltro in parallelo con altri condòmini, la solita trafila col numero verde, digita sto codice qua e quest'altro la, per riuscire a parlare con un operatore, che manda una squadra in cabina e poco dopo la luce torna. Per poi riandar via a intervalli sempre minori. Domenica, al secondo intervento nella stessa mattinata, si sono arresi: c'è un problema al cavo che porta la corrente dalla cabina allo stabile, va sostituito ma l'intervento non può essere iniziato di festivo e dura un paio di giorni, per non farci restare senza elettricità ci parcheggiano nel cortile un furgone con gruppo elettrogeno. Tanto adesso li fanno silenziosi, dicono.

Così, è già oltre una giornata, e se tutto va bene ne passeranno un altro paio, che in tutto il palazzo, soprattutto noi a piano terra ma direi anche tutti gli altri e anche tutte le abitazioni adiacenti, cerchiamo di abituarci al rumore di un auto diesel al minimo giorno e notte, e all'annesso scarico di particolato eccetera nell'aere (qui cascano peggio i piani superiori, però). E non so quanto consuma l'accrocco, chissà se gli conveniva alle sette famiglie che siamo pagarci un hotel e risarcirci della roba in freezer.

Ve lo racconto non per il fatto in se, ma per le elucubrazioni che innesca, a più livelli. Il primo: immaginate se ciascuno di voi, in un mondo che non avesse inventato le reti elettriche o in cui per qualche ragione fossero andate distrutte, per non precipitare nel medioevo si dotasse di un gruppo elettrogeno a gasolio. Altro che Greta: tra rumore e puzza la decrescita felice diverrebbe il primo partito, e diverrebbe rapidamente "in" ridotarsi di ghiacciaia, chi può, con tanto di consegne a domicilio di blocchi via corriere, e braciere o camino, idem con patate per carbone e legno. Mentre lo smartworking tornerebbe di moda anche finisse il teatrino del covid, perché per gli uffici ci vorrebbero gruppi elettrogeni proporzionati, anche se almeno li spegnibili di notte.

Ma raramente il primo livello è quello buono, altrimenti non saremmo circondati da quelle che chi mastica statistica sa essere correlazioni "spurie", cioè leganti apparentemente due fenomeni in nesso di causa effetto solo per non aver visto che ne esiste un terzo che spiega molto meglio il tutto. Con la stessa pigrizia, uno potrebbe prendere il capoverso precedente per montar su la proporzione "gruppo elettrogeno sta a rete elettrica come auto a combustione interna sta a auto elettrica". Invece scendere al secondo livello di profondità porta a una conclusione del tutto opposta.

Intanto, se tutti avessimo un'auto elettrica (e c'è chi ci penserebbe, e io tra questi, solo se e quando raggiungessero in alto l'autonomia chilometrica e in basso i tempi di ricarica e il prezzo d'acquisto le auto a combustione), le reti elettriche dovrebbero sopportare un carico enne volte l'attuale e la produzione di energia elettrica dovrebbe crescere esponenzialmente, ammesso che possa. Ma facciamo che si, andiamo incontro con la fantasia ai fautori delle zero emissioni e cambiamo tutti auto. E però facciamo bene i conti. I metalli rari per le batterie, loro estrazione e lavorazione. I costi per il loro smaltimento a fine vita. La produzione dei quintali di acciaio e plastica che servono per assemblare una macchina nuova. Eccetera eccetera. Risultato: a fare bene i conti la scelta più ecologica sarebbe che ciascuno di noi si potesse tenere più a lungo possibile la macchina vecchia. Dove in quel "si potesse" c'è dentro: se non ci fosse l'obsolescenza programmata, se si potesse tenersi un diesel che gira alla metà quindi dura il doppio, se gli sforzi della ricerca tecnologica fossero indirizzati a come farle durare più a lungo magari aggiornandole in quello che serve. Anziché, com'è da decenni, a inventare diavolerie inutili al solo scopo di farci reindebitare per cambiare macchina, con la complicità delle istituzioni specie europee che vietano il transito proprio alle macchine vecchie, a ricordarci tra l'altro che la mobilità come tutti gli altri diritti deve tornare invece a essere legata al censo.

Quindi, andate pure a comprarvi il vostro nuovo carissimo giocattolino, così silenzioso da permettervi di travolgere ciclisti e vecchine in quantità. E quando pagate la bolletta cara e amara, e il pieno più del GPL con la stessa autonomia ma senza possibilità di switchare a benzina, o mentre aspettate fermi le ore che ci vuole a ricaricarla magari ripensando a quando col vostro turbodiesel vi facevate le vacanze in 4 a tappe di seicento chilometri, sappiate che se vi state consolando col pensiero di stare però facendo la vostra parte di dovere per salvare l'ambiente, titillando la vostra coscienza ecologica, ecco: vi state mentendo. Non sarà una novità, ma quello è. Avete cambiato il gruppo elettrogeno con uno più grande, è sempre sotto la vostra finestra, ma non lo vedete.

domenica 10 luglio 2022

IO VE L'AVEVO DETTO - VERSETTI COVIDICI 133-135

Pare che le storie raccontate dagli umani nella loro intera Storia, a togliere le differenze di forma linguaggio genere ambientazione eccetera, non siano che poche unità. E che qualunque libro tu legga, racconto che ascolti, film che vedi eccetera, volendo puoi facilmente ridurlo a una di queste sette, o poche di più anche a voler complicare le cose. Ad esempio, una sottospecie di "affrontare il Mostro" è quando il protagonista è l'unico a riconoscerlo come tale: tutti gli altri o quasi non si accorgono affatto che i mostri sono mostri, tutt'altro, e naturalmente a lui lo prendono per matto, gli si rivoltano contro, e tu spettatore/lettore/ascoltatore sei l'unico a conoscere con lui la verità, ti ci identifichi, soffri e ti senti in trappola con lui, anzi peggio vedi bene, da fuori, una cosa che lui da dentro ancora non capisce: che gli altri sono mostri anche loro. Se ci pensate bene, è una storia che avete letto/visto/ascoltato moltissime volte, con qualche variante superficiale, e due possibili finali (a seconda che il narratore intenda alla fine consolarti o lasciarti appeso, magari per un possibile sequel): tutti scoprono che il nostro eroe aveva ragione e glielo riconoscono, oppure no e il nostro è condannato (a prescindere se ci mostrano o ci lasciano solo intuire la pessima fine) e con lui il mondo intero.

Se la avete presente, sapete come si sente da un po' di tempo il vostro affezionatissimo blogger. Come un PPP in (molto) minore, "io so" come stanno le cose, lo dico, lo dimostro, lo urlo, ma nessuno mi crede, mi lasciano parlare solo perché sono irrilevante (a PPP l'hanno invece fatto tacere, ad Assange pure). La frustrazione comincia ad assumere livelli parossistici. Due anni fa i contagi d'estate erano a zero, e qui trovavate che ad ottobre avrebbero ricominciato. Infatti è arrivata la seconda ondata, e vi hanno detto che era colpa vostra ("la movida estiva"), preparando così il terreno all'arrivo dei vaccini. Arrivati i quali, scoppia la terza ondata, nonostante il boom di prime dosi, ma niente: era colpa dei renitenti, bisognava costringerli. Così, quando d'estate i contagi ritornarono quasi a zero, non solo niente movida, ma introduzione del green pass, per evitare una nuova risalita ad ottobre inducendo tutti o quasi a vaccinarsi. Qui trovavate che se anche aveste obbedito quasi tutti, i contagi sarebbero risaliti di nuovo, come ogni autunno: la sola vera novità era l'attenzione e i conteggi continui. Perché, spiegavo, il fenomeno, tranne in alcune regioni a inizio 2020 (e anche li il perché resta da spiegare, anche per via delle autopsie negate come se il virus fosse un batterio), NON ripeto NON è mai stato fuori scala, non si è mai avvicinato ad avere UNO dico UN SOLO ordine di grandezza superiore rispetto alle normali influenze, e questo poteva (e voleva) comportare una cosa sola: accettare la logica dell'emergenza una volta avrebbe voluto dire consegnare nelle mani dei governanti un potere arbitrario, che avrebbero potuto esercitare ogni cazzo di volta che volevano, in futuro. E infatti. Ad ottobre nonostante il green pass e la stragrande maggioranza della popolazione vaccinata e bivaccinata ecco la nuova "variante" (termine oramai usato al posto di "nuova influenza"), a introdurre la necessarietà del "super green pass" e degli obblighi vaccinali (sempre meglio questi di quello, perché in teoria comportanti assunzione di responsabilità invece che odioso ricatto materiale, anche se entrambi violentemente antidemocratici).

Nel frattempo scoppia la guerra, e improvvisamente sembra che dei contagi non importi più niente a nessuno, tanto più che la strategia funziona, o perlomeno l'affermazione che il persistere dei contagi e dei decessi non sia più grave proprio grazie a SGP e vaccini è indimostrabile e in quanto tale viene usata e abusata di continuo dai "dottori del tempio". Ma mentre l'impressione ricavabile e ricavata dai media mainstream era che la pandemia fosse finalmente finita, qui trovavate scritto che era solo una tregua illusoria. Arriva l'estate, gli stadi sono ormai pieni da mesi, i concerti pure, matrimoni e funerali pure, uffici pure (ma lo smart working non era "intelligente"? quindi se uno deduce che rientrare in massa in presenza è "scemo", esagera?), e nel silenzio dei media i contagi riprendono a risalire. In questi giorni sono circa MILLE (ho detto MILLE) volte più dell'anno scorso nello stesso periodo, eppure questi possono impunemente ricominciare a dire che quindi bisogna partire con la quarta dose, anzi istituzionalizzarla annualmente punto e basta, senza rischiare il linciaggio, e soprattutto da parte dei trivaccinati che si sono ammalati tutti ma proprio tutti. Al punto che non sarebbe illogico sostenere che siano proprio i vaccini la causa di questa, e questa si di TRE ordini di grandezza superiore, ondata influenzale estiva mai vista prima d'ora. Ma di certo è appena consequenziale, anche con un cervello da scimpanzé perché dire anche per un bambino è offensivo per i bambini, dedurre che ste merde di sieri sperimentali non funzionano, nix: esperimento fallito. Per cui, anche volendo tralasciare al momento (ma in sede giudiziaria e con calma, mi piacerebbe vederla) un'analisi sui danni collaterali, è appena il caso di interrompere immediatamente questa folle campagna di avvelenamento della popolazione, come minimo dimostratasi inutile.

E invece eccomi qua, a ripetere queste cose che solo a me sembrano evidenti e ovvie nel deserto di un blog sempre meno seguito. Come il tizio de L'invasione degli ultracorpi, esatto, che soltanto lui capisce che i baccelloni stanno pian piano rimpiazzando gli umani, preso in giro da tutti, e a un certo punto con orrore realizza che questi tutti potrebbero già essere tutti baccelloni. Solo che il film ha un finale consolatorio (si: imposto dalla produzione, perché nell'America degli anni 50 non si poteva inquietare le masse) ma la vita vera di solito no. Vaccineranno tutti, moriremo (se ci va bene) lo stesso, e non saremo mai più liberi. E io ve l'avevo detto. Anche raccogliendo per voi dal web i "versetti covidici" da leggere e almeno recitare come preghiera per salvarsi l'anima.

133. E se avessero ragione loro? Interessantissima, e non solo retorica, inversione di prospettiva (tante volte è l'unico modo per capirci qualcosa) di Pecchioli, che va oltre la questione covid e la include, e molte volte mi è passata per la testa (ad esempio qui), ma lui la dice meglio. Tra l'altro, citando Lacan..

134. Ci hanno tolto le parole. La preziosissima Lameduck in effetti negli ultimi anni ha pubblicato ben poco, sul suo blog. Ma questa sua promessa ci rincuora...

135. Le bugie... Paragone è rimasto quasi l'unico politico eretico rispetto alla narrativa dominante, anche se il suo sito è scarsamente usabile e il suo partito francamente non so quante prospettive abbia. Qui tra le atre cose accoglie una dichiarazione di Crisanti che merita di essere virgolettata: "...questa variante è più infettiva per i vaccinati e i vaccinati sono meno protetti" - Altre sue dichiarazioni sono raccolte qui, mentre qui invece l'infettivologo Viale ammette che il virus è oramai endemico e l'unica strategia con un senso è disinteressarsene, certo curando chi sta male. Logico, se la strategia avesse a che fare con la salute e la sanità pubblica; peccato che invece abbia fin dall'inizio ben altri obiettivi..

sabato 2 luglio 2022

SERVE ANCORA

Questo il design appena dismesso, per quelli prima chi fosse
curioso può guardare a luglio di ogni anno, ad esempio qui.
Diciamocelo francamente: quando ho aperto questo blog, nel luglio del 2008, non mi aspettavo di certo di tenerlo ancora quattordici anni dopo. E altrettanto francamente: oramai mi sono attestato su un numero di letture medie giornaliere tale (poche decine) che potrei tranquillamente chiuderlo senza quasi nessuno ad accorgersene. Ma poiché forse è proprio questa dimensione al limite dell'irrilevanza a da un lato continuare a garantirmi quella libertà di espressione che le sedicenti democrazie occidentali sbandierano formalmente per poi lasciarla operare sostanzialmente solo dove e finché non può nuocere alla struttura del Potere (che, ricordiamolo una volta ancora, soggiace a qualsiasi forma ideologica e a qualsiasi livello di società, financo di coppia, e se non lo sai sei un illuso), e dall'altro costringermi a cercare la motivazione a continuare altrove che nel seguito dei lettori. Allora mi rammento del significato originario del termine, "diario sul web", e anche della funzione originaria dello scrivere in genere, sia poesie che romanzi che testi di canzoni che post pseudogiornalistici, che è autoremunerativa. Altrimenti oggi non avremmo nessuno della miriade di poeti scrittori eccetera che da vivi non se li filava nessuno e sono morti poveri e pazzi: si scrive per se stessi, sempre, e chi scrive per essere letto di solito scrive peggio, perché inevitabilmente l'obiettivo diverso dal mero esprimere se stessi snatura l'autenticità interiore del messaggio. Di più: nessuno di essi nemmeno sperava di essere apprezzato almeno post mortem, non ci pensava proprio, scriveva per placare i propri demoni o le proprie esigenze interiori se preferite, sticazzi quello che succedeva dopo, saranno problemi di altri, degli eredi se ne aveva, semmai.

Terminato lo sbocco di megalomania, non mi resta che presentarvi la quindicesima grafica di controinformoperdiletto, che ci accompagnerà fino a giugno 2023, sperabilmente. Spero vi piaccia, in commento accetto suggerimenti tanto qualche giorno di assestamento è normale. Parleremo ancora di covid, purtroppo c'è da scommetterci, di guerra, speriamo di no ma visti i nostri governanti europei mi sa di si, di musica in RADIOCIXD, e di tutto quello che altro capita. Pubblicherò ancora i vostri racconti, nella rubrica YOSS, se me li mandate. E anche i vostri post, o articoli, se mi volete come "editore". Se invece mi preferite come scrittore, è ancora in vendita il mio terzo e ultimo libro, nonchè primo romanzo, Sushi marina, mentre i primi due, il libro di racconti Chi c'è c'è e il libro di cucina in riggitano Le ricette di nonna Carmela ve li ho già serviti gratis ai link appena riportati. Buona lettura, e ricordate: a un popolo col cervello acceso non potrebbero fare tutto questo.

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