martedì 30 luglio 2013

UNICO

Pochi giorni fa nel solito giro di "documentazione" mi sono imbattuto in questo post de Il portico dipinto, rilanciato da Mazzucco sul suo Luogocomune. Leggo sempre un pezzo che parla di Rino Gaetano, perché il cantautore di Mio fratello è figlio unico aveva molti fratelli ed io mi sono sentito uno di quelli, quella sera di troppi anni fa quando diciottenne lo piansi, che non era mica tanto più vecchio di me. Ma questa volta dopo poche righe ho lasciato perdere, convinto che Mazzucco pubblicandolo si fosse esibito in uno dei suoi troppi autogol nella partita tra Complottisti e Debunkers che gioca da anni, a cominciare proprio dalle definizioni (e con ragione: che "complottista" sia non quello che fa i complotti ma quello che cerca di scoprirli è uno dei tanti misteri linguistici della comunicazione di massa...).
Quando ieri mi ha raggiunto la notizia della profanazione della tomba di Rino al Verano, però, mi sono ripromesso di rileggerlo con calma, e come al solito rigiro il consiglio ai miei pochi lettori. Magari non sarà tutto vero quello che c'è scritto, ma sicuramente Rino era uno che l'aveva vista lunga, anche troppo purtroppo rispetto a se stesso, talmente tanto che è forse l'artista con più cover e tribute band del panorama live italiano di oggi, e se il suo pubblico, composto per la quasi totalità di gente che non era nata quando è morto, conosce le sue canzoni a memoria, forse è anche perché sembrano scritte oggi.

venerdì 26 luglio 2013

SMENDAMENTO

La nostra Carta Costituzionale è ritenuta a ragione una delle più avanzate del mondo dal punto di vista della riduzione della distanza tra democrazia formale e democrazia sostanziale. Deve questo pregio a un aspetto della sua genesi che però è anche all'origine dei suoi difetti: la radice estremamente eterogenea di chi la scrisse e la approvò, che li costrinse ad acrobazie logiche giuridiche e lessicali per conciliare l'inconciliabile. Tra i suoi difetti, il maggiore è l'estrema flessibilità, o vogliamo dire "eccessiva deviazione verso l'enunciazione di principi a danno della praticità"?, che ha fatto sì che restasse a lungo e resti ancora per troppe parti inattuata o tradita. Esempio gigantesco è l'articolo 11, disatteso da oltre vent'anni grazie a un espediente linguistico, chiamare pace la guerra, robetta... Tra i suoi pregi, essere stata in grado di difendere da ogni attacco alcuni fondamentali della democrazia, come la separazione dei tre poteri di matrice liberale, la sottrazione della materia fiscale alla disponibilità referendaria, o se stessa.
Quest'ultima missione l'ha adempiuta grazie a un suo articolo che oggi bisogna ricordare per intero, il 138:
Le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, e sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione.
Le leggi stesse sono sottoposte a referendum popolare quando, entro tre mesi dalla loro pubblicazione, ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali. La legge sottoposta a referendum non è promulgata, se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi.
Non si fa luogo a referendum se la legge è stata approvata nella seconda votazione da ciascuna delle Camere a maggioranza di due terzi dei suoi componenti.
Si tratta di un meccanismo talmente barocco che garantisce una cosa fondamentale in democrazia come nel gioco leale: le regole si cambiano assieme, almeno quasi tutti assieme non a maggioranza semplice. Il "barocchismo" è fondamentale perché se è abbastanza facile mettersi d'accordo tutti oggi, lo è molto meno mantenere l'accordo in un lasso di tempo meno che breve, e se non lo si mantiene è segno che è stato giusto non aver consentito la modifica costituzionale al primo voto, coi parlamentari che ne so magari sotto effetto di un'onda emozionale eterogena. Inoltre, per sgombrare il campo anche dalla possibilità che i parlamentari abbiano un motivo qualunque per accordarsi su un qualcosa che è inviso alla maggioranza degli elettori, è previsto un congruo lasso di tempo per chiedere un referendum confermativo. Grazie a quest'ultimo istituto, ad esempio, è stato possibile per gli italiani bloccare il progetto presidenzialista/federalista berlusconiano/leghista, giusto pochi anni or sono. L'ultimo punto, quello che esclude il referendum in caso di maggioranza parlamentare estremamente qualificata, si è verificato nella storia repubblicana una sola volta, due anni fa, quando PD e PdL hanno inserito in fretta e furia il pareggio di bilancio in Costituzione, così cedendo definitivamente la sovranità economica agli istituti monetari non eletti da nessuno in sede europea.
Questo brillante successo, questa sorta di prova generale dell'inciucio che stiamo vedendo adesso, non basta a quelli che stanno governando gli italiani contro la loro volontà (o pensate che i milioni che hanno votato il PD in quanto alternativa al PdL siano contenti?), forse perché, a dispetto della perdita di senso della realtà che è uno degli effetti collaterali del Potere, hanno come una sorda consapevolezza che qualcosa è sul punto di sfuggirgli, forse proprio il terreno sotto i loro piedi, magari se davvero le teorie in cui credono così fermamente sono sbagliate come certi disfattisti urlano da tempo, e arriva davvero il patatrac a dimostrarlo. E allora eccoli che si affrettano a garantirsi di non avere più bisogno, per il futuro, di un accordo miracoloso come quello del 2011 per modificare la Costituzione in fretta e senza rischiare schiaffoni popolari. Il colpo di genio (oltre che di Stato) è dunque questo: se l'argine per 65 anni è stato l'articolo 138, diamine!, gli basta ripetere il miracolo una volta sola, e snaturare quello, e dopo la Carta sarà emendabile, anzi per dirla in riggitano smendabile, sfregiabile, ogni volta che si vuole.
La difesa della Costituzione, che in passato aveva visto il centrosinistra e tutta la sua stampa dalla parte giusta contro il cattivone di Arcore, stavolta è lasciata all'unica vera opposizione rimasta (i radical-chic di SeL fanno solo finta, hanno una Presidenza da onorare, capiamoli!) e all'unico organo di stampa che non li attacca quotidianamente, che con una piccola eco nel solito mondo della controinformazione (qui l'appello di Megachip) lancia una raccolta di firme. Che forse non servono a nulla ma se sono tante sono di un bel conforto a chi, ultimo baluardo della democrazia in Italia (mi spiace tanto per i miei amici che proprio non riescono a prenderli in simpatia, ma è proprio così), ha messo in atto un estenuante ostruzionismo parlamentare finché non ha ottenuto il rinvio a settembre della discussione delle modifiche costituzionali, che è già una cosa. Da qui a settembre chissà che succede...

martedì 23 luglio 2013

DOMANDE PER IL FUTURO

Su Mentecritica è apparso un pezzo, di cui mentre invito a leggerlo per intero riporto uno stralcio piuttosto utile praticamente. Si tratta di alcune "domande per il futuro immediato" che dovremmo farci più o meno tutti, eccole:
  1. Ora che la produzione industriale si sta spostando altrove, che mestiere faranno i nostri operai fra dieci anni?
  2. Ora che l’informazione viaggia molto più velocemente a costi bassissimi, anche i servizi inizieranno a globalizzarsi. Che fare della nostra infrastuttura terziaria nei prossimi anni?
  3. Dove prenderemo l’energia per scaldare le nostre case e muovere i nostri treni man mano che il petrolio costerà sempre di più?
  4. Chi si farà carico dei milioni di lavoratori a progetto quando l’età li porterà fuori mercato e non avranno nessun ammortizzatore sociale a proteggerli?
  5. Quale piano c’è per la tutela del nostro territorio e delle sue tradizioni, immensa risorsa abbandonata a se stessa e quotidianamente mortificata da tonnellate di monnezza?
Lo scorso post, con cui ventilavo l'ipotesi che gli affaires Calderoli e Alfano erano polverone mediatico sollevato allo scopo di nascondere un padulo che potrebbe essere la dismissione degli ultimi asset pubblici italiani, è stato accolto dalla solita cerchia stretta di amici che ancora mi segue con maggior scetticismo del solito, e da un certo punto di vista non gli si può dar torto: è abbastanza incredibile. Eppure c'è chi l'uscita di Saccomanni l'aveva prevista da tempo, quindi il ragionamento non è del tutto pellegrino. Ora guardatevi attorno e chiedete a voi stessi, ma rispondete sinceramente perché non si bara a solitario, se c'è un solo servizio tra gli innumerevoli privatizzati da destra e (soprattutto) sinistra negli ultimi venti anni che sia effettivamente migliorato nel rapporto qualità/prezzo, o se invece non siano quasi tutti molto peggiorati anche in assoluto, salvo forse proprio quelli pubblici (mediamente molto migliori di un tempo, per chi ha memoria, salvo le Poste che però sono "private" pure quelle...).
Se ancora non vediamo il baratro è perché è nascosto da quella formidabile società naturale di assistenza sociale che è la famiglia italiana, grazie a chi ancora beneficia del sistema pensionistico smantellato e ha trovato un lavoro quando il lavoro era un diritto per tutti, ma attenzione perché l'anagrafe farà mancare questo sostegno quasi tutto d'un botto, nei prossimi dieci/venti anni. E allora forse non sono esagerati gli allarmismi di Casaleggio, come l'Unità e Repubblica sbeffeggiandolo vogliono far credere, smentiti peraltro perfino da un ministro del "loro" governo, dimostrando una volta di più che a volte i servi sono più realisti del re, e forse anche che il loro schieramento politico di riferimento è forse il maggior responsabile della situazione (sentite Wu Ming, se non credete a me) che quindi loro cercano di negare.
E' talmente triste che manco vi metto i link (basta fare un giro a caso sui loro siti web, per verificare quanto ridicoli siano diventati i due giornali un tempo alfieri della sinistra in Italia): Grillo che argomenta chiaramente sulle uniche vie di uscita a nostra disposizione diventa un "nostalgico della liretta" così non occorre confutarlo nel merito. Quando invece prima si parla di queste cose, ristrutturazione del debito (magari "europizzato") o uscita dalla moneta unica, e meglio è, anche perché ci sono diverse posizioni tutte rispettabili (e da discutere) tra gli scenari alternativi a quello a cui ci hanno ancorato PD e PdL, che invece ci porterà presto allo sfacelo che preconizza, e su cui forse ha scommesso (magari sperando di avere torto), il duo Grillo/Casaleggio.
In questo scenario, è bene ricordarlo, NON è possibile togliere un euro di tasse da una parte senza metterne uno da un'altra. Bisogna andare a pari, l'hanno scritto in Costituzione, ma è anche peggio: ci sono gli interessi sul debito pregresso, c'è l'impegno a ridurre il rapporto debito/PIL al 60% entro pochi anni, per cui di fatto NON è possibile togliere un euro di tasse senza metterne due, o quasi. Quindi, quando vi parlano di rimodulazione dell'IMU (di crescita, poi...!) vi prendono in giro, è sicuro col botto.
Quello che possono fare, quelli tra loro che vogliono ancora "sembrare" di sinistra, è provvedimenti assurdi e controproducenti come la chiusura al traffico dei fori imperiali così come la sta attuando il neosindaco Marino, che intaserà le strade attorno a Monti e San Giovanni col solo vantaggio del libero bivacco dei turisti mordi-e-fuggi davanti al Colosseo. Diverso è se avessimo il potere di emettere moneta per finanziare lo smantellamento di quel feticcio della presunta virilità italica che è Via dei Fori Imperiali, con impiego di migliaia di giovani tecnici, e maestranze annesse, a recuperare l'area archeologica come si deve. Ma, appunto, non si può: queste sono cose che può permettersi solo chi ha mandato affanculo le istituzioni monetariste sovranazionali, finché non troveranno una scusa per farli rimettere sotto cappella (magari con una bella guerra, una rivolta solo apparentemente interna, o qualche altra invenzione ben orchestrata).

sabato 20 luglio 2013

COSA NASCONDE COSA?

Pochi giorni fa avevo sollevato il sospetto che il caso Calderoli/Kyenge fosse un polverone mediatico sollevato a nascondere ben altri impicci, poco dopo Grillo sul suo blog sosteneva una teoria analoga dando a quegli impicci personaggi e interpreti: il caso Shalabayeva/Alfano, cosicché gli amici non potevano non dedurre che io mi riferissi allo stesso caso. Caso vuole (ah, l'alone semantico!) che ho scritto il post prima di vedere quello di Grillo, e non lo dico per assurdamente vantare primati di sorta, ma invece proprio per rimarcare che io non mi riferivo affatto all'impiccio col Kazakistan, di cui avevo letto ma non mi convinceva per niente, ed era per quello che non lo citavo, non per l'espediente retorico di lasciarlo intendere velatamente.
Dopo qualche giorno di "decantazione", ho finalmente trovato sul web un approfondimento che rappresenta abbastanza bene quello che penso della vicenda in cui si stava per bruciare il segretario del PdL, non fosse intervenuto il gemello PD a salvargli il culetto, su ordine di Berlusconi (business as usual). E' di Fulvio Grimaldi, e l'invito consueto ai meno pigri è di leggerlo tutto, tanto è esaustivo e convincente, per gli altri riassumo in due parole che la questione non è se parliamo di terrorista o di dissidente, rispetto a una democrazia o a un regime, ma è che gas, petrolio e altra robetta del genere l'Impero non la può lasciare in mano a chi non è dei  nostri (vedi Iran) senza perlomeno dargli continuamente fastidio. E la vicenda non è da caricare sul piatto dell'impiccio da  nascondere, ma semmai anch'essa su quello del polverone che nasconde, tanto è vero che non è nemmeno recentissima ed è più che legittimo chiedersi perché salta fuori proprio adesso: condivide infatti con l'altra la sintassi di sottofondo, narrando di vittime deboli di cui non si può non prendere le parti e quindi non può che partire il coro, cui stavolta neanche Grillo si è sottratto. Quindi è perfetta alla funzione di cortina di fumo.
Altra storia è come siano scattati come un sol uomo tutti, su fino al Bipresidente Innominabile (una cosa inaudita, guardate bene: peggio che in dittatura, si vieta senza fondamento giuridico) oramai prevedibilissimo nelle sue prese di posizione tanto sono chiari i suoi mandanti, a difendere l'Indifendibile con il solito inflazionato e debolissimo argomento del "non sapeva", senza considerare che le dimissioni sarebbero un atto ben più dovuto in questo caso che non nel caso che sapesse e avesse deciso di agire in accordo con uno Stato sovrano. Altra storia, e infatti non mi ci soffermo ulteriormente: ogni giorno che dura questo governo è un giorno perso per la salvezza del Paese, un passo in più verso il baratro, e questo è quanto.
Quello che mi interessa oggi è che non c'era che da aspettare con pazienza, per vedere cosa c'era davvero sull'altro piatto della bilancia, di così pesante da dover scatenare un deficiente in una delle sue tipiche performance razziste e, siccome non bastava, rendere pubblico un pasticcio combinato un mese e passa prima ai danni di altre due donne straniere, anche se pure queste mica tanto povere. Ed ecco che come spesso accade quelli che la verità in Italia non la dicono manco ammazzati quando parlano all'estero ogni tanto gli scappa, e poi hai voglia a smentire: il mandato a Letta dei suoi padroni europei è di mettere le cose in maniera che a quello che resta dell'opinione pubblica sembri inevitabile, più prima che poi, che le ultime ricchezze in mano pubblica italiana passino ai privati. Quello che non vi diranno mai, ma lo sanno benissimo e quando ve ne accorgerete sarà tardi, è che vendute Eni, Enel, CDP e Finmeccanica, il debito pubblico continuerà a crescere lo stesso, essendo ormai da anni autoalimentato dalla spesa per interessi nonostante attivi di cassa quasi costanti nel tempo (quel quasi c'è solo grazie a Berlusconi e Tremonti), sia in assoluto che a maggior ragione in rapporto col PIL dato che già in terza elementare si studia che se il denominatore di una frazione cala il valore della frazione cresce. E quindi venduti gli ultimi gioielli di casa al prossimo report negativo non resterà che vendersi pezzi di demanio, che so le Dolomiti o le spiagge, e licenziare in massa i dipendenti pubblici tagliando con l'accetta gli stipendi di quelli che restano, così aggravando peraltro la spirale recessiva. Se pensate sia impossibile chiedete a greci e spagnoli. E se pensate che noi però siamo l'Italia, perdindirindina, sappiate che questo significa solo che si, infatti dovremmo avere un governo capace di fare la voce grossa, facendo capire ai tedeschi che siamo pronti a rovesciare il tavolo se non cambiano radicalmente atteggiamento, anziché andargli a baciare le pile appena insediati premier o addirittura in previsione della cosa.
A proposito di Renzi, monta in seno alla base PD l'idea che sia l'unico in grado di salvare la baracca dalla liquefazione. Dimenticano, gli amici, che il PD è un ghiacciolo di acqua e sabbia, una cosa comunque non commestibile. L'acqua è potabile, ed è essenzialmente costituita dalla base di cui sopra, milioni di persone che li hanno votati per combattere Berlusconi e questi invece ci vanno assieme al governo e obbediscono ai suoi ordini; l'unico modo per recuperarla è sciogliere il ghiacciolo, lasciare depositare la sabbia, e travasare l'acqua in una formina diversa, magari con un bel po' di limonata a ridargli sapore. Letta e company sono la sabbia, Renzi forse qualcosa di peggio che renderà irrecuperabile l'acqua, poi non dite che non eravate stati avvertiti.

martedì 16 luglio 2013

ANNO NUOVO GRAFICA NUOVA

Un paio di giorni fa questo blog compiva 5 anni, ed è ormai sua tradizione consolidata che il primo post della nuova stagione sia un breve editoriale di presentazione di una nuova grafica. E' uno degli assiomi della comunicazione via web che l'aspetto di un sito non resti mai troppo uguale a se stesso, a meno che il sito non sia molto legato a qualcosa che stia fuori dal web, come nel caso della versione Internet delle testate tradizionali, ma questa cosa di "ogni anno" non è scritta da nessuna parte, è una bizzarria con cui il sottoscritto in pratica spegne le candeline della propria creatura, quasi stupito che ancora sia viva, come una pianticella che sì, si innaffia di tanto in tanto, ma resta lì brutta e rachitica a confessare che in fondo ci piace così, non vorremmo neanche vederla crescere...
Fuori dalla Rete, intanto, c'è qualcuno che si preoccupa troppo dell'immagine altrui e troppo poco della propria: il primo pensiero, superata l'incredulità iniziale intendo, sentendo l'uscita di Calderoli sulla ministra scimmiesca è stato in tutti, confessiamolo, se lo sciagurato già portatore di magliette cretine e autore di leggi porcate abbia a casa uno specchio funzionante e lo usi, prima di discettare sull'aspetto altrui. La figuraccia del figuro leghista ha fatto il paio con una non minore del PD in toto e del suo segretario pro-tempore in particolare: pronto ad assecondare le assurde pretese di ritorsione sull'attività parlamentare di un pluricondannato che si ritiene colpito ingiustamente non da una sentenza ma dalla semplice fissazione di una udienza a tempo per non mandare in prescrizione il reato per cui è stato condannato in appello. Poi se uno sospetta che questi, altro che la caduta del governo, chissà cosa temono l'altro gli possa fare, ed è per questo che sono anni e anni che fanno finta di combatterlo e poi invece gli salvano sempre il culo, è un malpensante...
A proposito. Non è che la connessione cronologica tra le due cose è tutt'altro che casuale? Dico, supponiamo ci sia da oscurare un'altro orrendo impiccio, cosa c'è di meglio che mandare uno della presunta opposizione a sollevare un polverone mediatico che costringa tutti a fare argine attorno alla povera negretta, facendo il coro dietro la direzione dell'altra presunta opposizione? Si accreditano due finte opposizioni come vere, continuando ad oscurare (mentre per altri versi si continua a colpire) l'unica autentica, e intanto si mobilitano le anime belle a favore del governo che passerà alla storia per averci fatto cominciare, dopo aver toccato il fondo, a scavare, lasciandolo inoltre per qualche giorno in pace a lavorare a questo compito, perché tutti si guarda altrove. Geniale, no?
Buon anno, controinformo!

lunedì 8 luglio 2013

(NARR)AZIONE

Davvero ci avevate creduto, che Bersani sinceramente chiamava
Grillo a discutere di governo? si vabbè ciaaaaoooo!!!...
Questo post è una sorta di ideale prosecuzione di quello di ieri. E' successo che mi sono reso conto che l'espressione "la Democrazia è una narrazione ideologica che nasconde la vera struttura del Potere" non è che la declinazione sul tema di uno degli assiomi della comunicazione di massa, che poi sarebbe una delle ragioni per cui un Paese nella misura in cui è realmente democratico deve dotarsi di strumenti legislativi tali da garantire il pluralismo del controllo dei mass-media.
Laddove, come appunto da noi, questo pluralismo è quasi azzerato, e inoltre in quel quasi c'è molto di pura apparenza, può accadere e accade che narrazioni ideologiche imperino con tale pervasività che lo spazio per la possibilità che si affermino visioni diverse, magari più vicine alla realtà, è talmente ristretto che solo persone estremamente motivate e casualmente anche dotate di strumenti culturali adeguati possano attingervi, dove quella "e" significa che ci sono tanti che sarebbero dotati degli strumenti ma hanno altri interessi e non gli va e tanti che gli andrebbe ma non ci arrivano.
Per gli uni e per gli altri, ecco un elenco su cui ragionare per qualche giorno:

narrazione
realtà
i grillini non fanno mai nulla di concreto, e in particolare non hanno preso posizione contro le banche è del M5S l'unica proposta di legge per la ri-separazione tra le banche d'affari e le banche commerciali, la cui mancanza è la ragione prima della crisi attuale a livello mondiale, senza contare quelle per l'abolizione delle province (c'era già, Letta), l'informazione libera, la rinuncia alla TAV e agli F35 con utilizzo dei fondi per il reddito minimo, e su su fino a quella di iniziativa popolare per l'abrogazione del porcellum non discussa per due legislature...
Marino, esponente PD nuovo sindaco di Roma, si presenta pedonalizzando i Fori imperiali Marino, che ha vinto le primarie nonostante non fosse il candidato del PD e le elezioni cercando quanto più possibile di nascondere di essere del PD, si presenta con una decisione che senza essere inserita in una rivoluzione della viabilità con reale convenienza a prendere i mezzi pubblici e senza prevedere una riqualificazione archeologica della zona resterà una mossa demagogica, peraltro con pesanti ricadute sul traffico già fittissimo delle zone limitrofe
i grillini non hanno voluto fare il governo con Bersani dunque è colpa loro se è risuscitato il Cavaliere Bersani finalmente ammette pubblicamente di non aver mai pensato ad allearsi coi grillini ("son mica matto")
la Siria è governata da un feroce dittatore che usa armi chimiche contro i ribelli lo volete deporre? non vi è bastato fare la figura che avete fatto con Saddam? fate come vi pare, ma smettetela di prenderci in giro e abbiate il coraggio di chiamare le cose col loro nome: colonialismo
non è possibile stampare soldi a piacimento, i vincoli europei sono una dura necessità che ci impone di essere virtuosi è possibile stampare soldi a piacimento, lo facciamo per le banche e anche talvolta per scopi nobili, ma di nascosto
non è possibile intaccare la Costituzione, quindi nemmeno eliminare le province, per decreto la Costituzione si può massacrare in mille modi più raffinati, per le province useremo un disegno di legge costituzionale, uno nuovo mica quello di Grillo così vediamo di infilarci dentro qualcos'altro che ci conviene, ma per altre cose ben più importanti ci fa comodo dire che è intangibile e non la toccheremo

L'elenco si può allungare a dismisura, anche col vostro contributo; è da ritenersi pertanto meramente esemplificativo...

sabato 6 luglio 2013

FA RIMA CON BUGIA

Come diceva Palmiro Cangini, "fatti, non pugnette!"
Non so se e quando è capitato a voi, io avevo vent'anni quando persi la verginità ideologica. Il libro di Filosofia politica su cui stavo preparando un esame era di un tale professor Chiodi, forse questo qua, e spiegava con una chiarezza disarmante come la reale formula del Potere sia identica in tutte le società umane, mentre quelle dichiarate sono diverse ma tutte per il medesimo scopo: occultare quella reale. Ogni formula dichiarata del potere, perciò, è ideologica, ovvero è una rappresentazione di comodo volta a creare in chi ci crede una falsa coscienza, cioè la coscienza che le cose vadano in un modo quando invece vanno in un altro. Chiodi ai tempi confrontava le ideologie democratico/liberale e social/comunista, e già allora in qualche modo preconizzava l'affermazione definitiva della prima, attraverso l'affermazione del principio che un regime è tanto più efficace quanto più l'ideologia che lo sostiene riesce nel suo scopo originario di nascondere la reale struttura del Potere, e la constatazione che la freccia della Storia andava verso regimi sempre più efficaci.
Dunque, la Democrazia è una bufala, una bugia, una presa per il culo di chi ci crede, un modo come un altro, solo più efficace di altri, il più efficace fin qui scoperto, di consentire a chi detiene il potere di esercitarlo efficacemente e (in quanto) indisturbatamente. Attenzione! Non sto dicendo che allora tanto meglio stare sotto dittatura, almeno il potere lì è riconoscibile e "magna uno solo". Semmai, dal momento che ogni ideologia, ma la democrazia più di ogni altra, ha bisogno di tenere in piedi la sua recita nel modo più coerente possibile, quello che noi sudditi possiamo e dobbiamo fare è recitare fino in fondo il nostro ruolo di cittadini, pretendendo quanto più possibile il rispetto del copione in questo gioco delle parti. Solo, dobbiamo essere consapevoli che di recita si tratta, perché chi ci crede più di tanto e dunque si immedesima nel ruolo di cittadino è destinato ad essere maggiormente deluso tutte le volte (cioè ogni volta che serve al potere) che viene trattato come quello che è davvero: un suddito. Anzi, poiché ogni suddito è destinato ad essere trattato come tale ogni volta che serve, chi crede di essere un cittadino (e quindi non è scafato, è ideologicamente vergine, ditela come volete) è destinato a essere trattato da suddito di più e peggio di chi sa di essere suddito e vivere in una recita e quindi invece ogni tanto riesce a ottenere un trattamento da cittadino.
Quando Grillo dice che il M5S ha fin qui salvato la democrazia, dice anche che il suo moVimento da un lato agisce all'interno di questa finzione ideologica con una funzione di salvaguardia, perché quando le masse vengono colpite duramente dalla crisi economica può capitare ed è capitato sostengano altri regimi pur di mangiare e avere prospettive di benessere, ma anche con consapevolezza della finzione stessa, come denuncia la scelta ostentata di chiamare cittadini anche gli eletti: se davvero si affermasse per tutti i partiti il principio messo tra i punti basilari del non-statuto grillino che non si possono occupare posizioni di potere politico per più di 10 anni, e devono essere messi in piedi meccanismi di controllo capillare per verificare che in questo lasso di tempo nessuno si arricchisca, otterremmo non certo il cambiamento della formula reale del Potere, ma almeno dalla parte di chi lo detiene ci si va un po' per uno senza potersene approfittare troppo. L'ideale, l'ho già detto, sarebbe passare dalla democrazia elettivamente rappresentativa a quella statisticamente rappresentativa, ma il grillismo qualora si affermasse anche solo per questo aspetto sarebbe rivoluzionario, una vera testa di ponte per una riduzione decisiva della distanza tra la democrazia "raccontata" e quella effettiva. Il Potere lo sa, e quindi combatte il grillismo con tutte le tante armi, ideologiche e non, in suo possesso, come ha fatto con qualunque altro frutto dell'azione di cittadini che "credevano troppo" alla democrazia e facevano di tutto perché si affermasse davvero, gli esempi sono millanta ma non ce n'è di migliori di Falcone, Borsellino e tutti gli altri morti, nella guerra contro la mafia, senza accorgersi o facendolo troppo tardi che la guerra era contro il Potere dentro il quale c'era si la mafia ma anche tanti pezzi di quello Stato che ideologicamente invece si diceva dall'altra parte.
Non sto su questi argomenti, però, per un tentativo di "accanimento terapeutico" al capezzale del moVimento rovinato dalla stampa di regime brutta e cattiva: intanto il tentativo di Grillo non è ancora fallito, poi se fallirà sarà anche per evidenti limiti intrinseci senza i quali gli attacchi mediatici poco avrebbero potuto, infine se non bastano gli attacchi mediatici e i limiti intrinseci sono ben altre le armi che il Potere userà eventualmente contro Grillo e i suoi se diventassero davvero pericolosi. No, è che sono di attualità almeno un paio di dimostrazioni lampanti della sostanza ideologica della democrazia.
Mai creduto nemmeno un istante alle cosiddette primavere arabe (attenzione: alla sincerità dei popoli coinvolti si, ma se siamo pedine inconsapevoli noi "vecchi democratici" figuratevi loro), ma lo schifo che succede in Egitto supera i limiti: per decenni ci risultava democraticamente eletto uno che governava con l'appoggio dei militari facendo da sentinella antiislamica dell'occidente, tanto che sua nipote meritava un occhio di riguardo dalla Questura, poi la vulgata è diventata che era un dittatore e bisognava rovesciarlo, quando lo si è fatto e le elezioni hanno premiato un "fratello musulmano" questi dopo pochi mesi è diventato a sua volta un dittatore, e ora la vulgata è che i militari buoni lo hanno rovesciato con l'appoggio delle masse e presto ci saranno elezioni libere. Da questo io riesco solo a dedurre che la democrazia è che si vota fino a che non vincono quelli che piacciono a chi detiene il Potere, perché se putacaso vince un altro in un modo o nell'altro bisogna neutralizzarlo, costi quel che costi: basta ricordare il precedente Algeria anni 90, con le migliaia di morti che è costato, senza andare alla caterva di casi sudamericani dei decenni scorsi (Cile di Allende in testa) - che se non si ripetono oggi è solo perché il potere degli USA nel loro ex "giardino di casa" è nettamente calato (ma ci provano eccome: vedi Venezuela, Bolivia e chissà il Brasile) - perché allora almeno avevano la faccia di appoggiare apertamente dittatori.
Il Presidente Napolitano ha "la fedina democratica sporca" da quando anziché rimuovere un Primo Ministro senza più maggioranza gli diede il tempo di comprarsene una, salvo poi un anno dopo di fatto rimuoverlo quando una maggioranza ce l'aveva, obbedendo a un ordine che veniva da organismi sovranazionali non democraticamente eletti. Lo stesso ordine un anno dopo ancora lo ha spinto a rinnegare il risultato di libere elezioni (già di per sé falsate da una legge elettorale incostituzionale e illogica, che ha dato un premio di maggioranza abnorme al secondo partito per elettori solo perché si era presentato in coalizione con un altro partito che subito dopo l'ha abbandonata) e anche la parola data accettando un inaudito reincarico al solo scopo di poter propugnare una maggioranza di governo non voluta dalla quasi totalità dell'elettorato, ma ben gradita ai poteri cui obbedisce lui. Questo governo si sta distinguendo per immobilismo mascherato da azione, grazie al concerto dei media di cui dispone, mentre sottocoperta prepara la distruzione della Costituzione. Ebbene, tra le tante porcherie ne fa una giusta, anzi mezza perché l'acquisto degli F35 lo ha solo rinviato ad una riponderazione parlamentare e non annullato come dovrebbe fare un governo onesto con una crisi come questa, ed ecco che l'ineffabile simil-Savoia riunisce il Consiglio supremo di difesa, organo consultivo che presiede lui ed è costituito in pratica da mezzo governo, e gli fa deliberare che il Parlamento non conta niente su questa decisione! E se ciò non vi dimostra che l'equilibrio dei poteri democratici non è che un'etichetta su una bottiglia vuota, cos'altro vi serve?
In tutto questo i grillini, gli unici che in questo momento stanno facendo qualcosa di sostanziale, a livello sia di fatti come la restituzione di parte delle prebende che di proposte come quella sul reddito minimo garantito, o la riseparazione tra banche d'affari e banche commerciali, sono oggetto di una campagna di demolizione tramite accerchiamento. Ho visto su La7 Telese massacrare il grillino Morra incalzandolo con ferocia e irridendolo con l'assegnone. Poi ho letto il palinsesto Mediaset della prossima stagione, e mi sono ricordato da quando abbiamo smesso non dico di essere una democrazia, che ripeto è solo una forma ideologica, ma anche di tentare di sembrarlo. Era il 1994 e veniva consentito, contro legge, di entrare in Parlamento a un concessionario dello Stato, nel settore dei mass-media per giunta...

martedì 2 luglio 2013

IL BIVIO DOPO IL PONTE

A quando la trasformazione del Colosseo in studio televisivo
per la prossima edizione di Amici di Maria De Filippi?

Non è che siano morti i fiorentini, e nemmeno i turisti, per non aver potuto attraversare per qualche ora uno dei punti nevralgici del centro cittadino e godere di un monumento architettonico tra i più rappresentativi della città. Ma la scelta del sindaco di affittare Ponte Vecchio per una festa privata è, come si dice, paradigmatica del rapporto che ha nella sua testa la sfera dei beni pubblici con quella di quelli disponibili. Renzi è simpatico, vincente, ggiovane, dichiaratamente progressista, probabilmente vincente, ma l'episodio è solo l'ennesima dimostrazione delle sue idee sostanzialmente destrorse.  Ad esempio, la sua posizione rispetto agli impegni europei con cui ci siamo tolti definitivamente la possibilità di fare (ma fare davvero, non a chiacchiere) una qualsivoglia politica espansiva a favore dei lavoratori e dei giovani è sostanzialmente identica a quella di Letta, con cui infatti condivide le origini democriste. Il fatto che il coccolino fiorentino si appresti a stravincere le primarie del PD prossime venture non è però che una prova ulteriore del fatto che il partito-bestemmia è inemendabile, e quelli come Civati che ci restano dentro nonostante divergenze già manifestate in atti pubblici non sono che "ascari del Maligno" che con questo fare irresoluto consegneranno pacchi di elettori in buona fede a un progetto reazionario (né più né meno di quanto ha fatto SEL alle ultime politiche, insomma..): se lui, Barca, e chiunque altro ancora covi il sogno di un partito di sinistra, non escono immediatamente dal partito di fatto spaccandolo, per dedicarsi con Vendola e altri alla costruzione di un progetto in grado poi persino di coinvolgere il M5S o sennò di rubargli voti, mi spiace ma resteranno anche loro sotto le macerie del PD e del Paese.
Non so quanti hanno chiaro qual'è il continuum secondo il quale si distribuisce la politica oggi nel Vecchio Continente, oggi che Destra e Sinistra sono concetti purtroppo superati (purtroppo, nel senso che non lo sarebbero in linea di principio, ma di fatto tutti i partiti propongono politiche sostanzialmente di destra, e quindi...): i due poli sono l'adesione incondizionata agli assiomi monetaristi alla base della costruzione e della gestione dell'area Euro, e la messa in discussione di questi assiomi che apra un ventaglio di soluzioni che va da una riforma in senso keynesiano e democratico dell'Unione Europea al ritorno alla piena sovranità innanzitutto monetaria dei singoli Stati. E quanto più passa nel senso comune la percezione che la crisi attuale ha visto moltiplicarsi i suoi effetti a causa delle politiche monetarie imperanti, tanto più aumenta la probabilità che alle prossime politicheovunque in Europa prevalga chi si trova al polo opposto del continuum. Chiunque: in Francia potrebbe essere Marine Le Pen, in Italia (se non va in galera prima) ancora Berlusconi. E se nel frattempo non si sarà organizzato il vero-partito-di-sinistra di cui sopra, l'unica alternativa a Berlusconi sarà proprio Grillo, le cui idee in materia talvolta saranno anche confuse ma vanno nella giusta direzione. Dunque, a chi non voglia abbandonarsi al delirio recessivo dei padroni dell'Euro, ma nemmeno a quello mafiocapitalisticosessualtangentizio del Cavaliere e della sua cavalleria, non resterà che sostenere Grillo come ultima speranza per la democrazia, con buona pace delle anime belle che hanno in antipatia i suoi modi al punto da partecipare al coro di demolizione mediatica messo in scena ad arte dal blocco dominante.
La responsabilità di chi si è reso conto che il PD sta sbagliando tutto, e però ci resta dentro non si sa se con la speranza di cambiarlo dall'interno o di avere comunque la propria parte quando vincerà, è dunque oggi gravissima. I telegiornali non ve la spiegano così, ma questi si stanno preparando a riformare la Costituzione in modo eversivo, molto più di quanto aveva sognato Berlusconi nei momenti di massimo potere. L'obiettivo finale, sempre peggio celato, di tutto il progetto Euro è impoverirci tutti, e intanto completare l'esproprio della cosa pubblica a favore dei privati. In Italia, restano solo l'Eni e la Cassa depositi e prestiti, e poi attaccheranno l'immenso patrimonio culturale. Ponte Vecchio è solo l'inizio.
Dobbiamo studiare. Solo la conoscenza può salvarci. Forse. Blondet, che è di destra, pubblica a margine di un post un'ottantina di slide sulla crisi che sono di grande aiuto per facilità di lettura e chiarezza degli esempi. Questo pezzo di Cardini è più ostico da leggere, ma porta per mano al bivio che ci aspetta: essere capaci di una rivoluzione (innanzitutto nella distribuzione della ricchezza), o perire.

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