martedì 30 luglio 2013

UNICO

Pochi giorni fa nel solito giro di "documentazione" mi sono imbattuto in questo post de Il portico dipinto, rilanciato da Mazzucco sul suo Luogocomune. Leggo sempre un pezzo che parla di Rino Gaetano, perché il cantautore di Mio fratello è figlio unico aveva molti fratelli ed io mi sono sentito uno di quelli, quella sera di troppi anni fa quando diciottenne lo piansi, che non era mica tanto più vecchio di me. Ma questa volta dopo poche righe ho lasciato perdere, convinto che Mazzucco pubblicandolo si fosse esibito in uno dei suoi troppi autogol nella partita tra Complottisti e Debunkers che gioca da anni, a cominciare proprio dalle definizioni (e con ragione: che "complottista" sia non quello che fa i complotti ma quello che cerca di scoprirli è uno dei tanti misteri linguistici della comunicazione di massa...).
Quando ieri mi ha raggiunto la notizia della profanazione della tomba di Rino al Verano, però, mi sono ripromesso di rileggerlo con calma, e come al solito rigiro il consiglio ai miei pochi lettori. Magari non sarà tutto vero quello che c'è scritto, ma sicuramente Rino era uno che l'aveva vista lunga, anche troppo purtroppo rispetto a se stesso, talmente tanto che è forse l'artista con più cover e tribute band del panorama live italiano di oggi, e se il suo pubblico, composto per la quasi totalità di gente che non era nata quando è morto, conosce le sue canzoni a memoria, forse è anche perché sembrano scritte oggi.

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