Non posso, perché la notizia dell'assegnazione alla mia città (dopo 40 anni in giro per l'Italia, di cui la gran parte vissuti a Roma, continuo a considerare Reggio la mia città, che volete farci, capita a noi terroni) dell'evento è uscita in contemporanea alla consueta annuale classifica per qualità della vita dei capoluoghi di provincia italiani, in cui Reggio, che comunque bazzica sempre nei bassifondi della graduatoria, quest'anno si colloca proprio esattamente all'ultimo posto. La coincidenza è talmente macroscopica che è stata subito notata e oggetto di commenti politici, come al solito strumentali, quindi di segno opposto a seconda se provengono dalla stessa maggioranza del sindaco (della serie "bisogna vedere come li calcolano questi parametri") o dall'opposizione (che però è al governo nazionale). Non entro nel merito, perché da un lato ha ragione chi, rimpiangendo il padre di cui l'attuale sindaco è "figlio d'arte" (nel solco di una tradizione eminentemente, anche se non esclusivamente, italica, che costituisce sia una scorciatoia impareggiabile per ogni carriera sia un marchio spesso indelebile), guarda oltre il bellissimo lungomare e trova quasi solo segnali scoraggianti, nonostante la promozione a "città metropolitana": ad esempio, pare che quest'anno la stagione sciistica in Aspromonte, nonostante la tanta neve, non parta affatto; ma dall'altro lato gli stessi lo attaccano sia per quello che non fa sia per l'unica cosa buona che fa, prendere posizione contro il Ponte sullo Stretto, una roba che si mangerà inutilmente tanti di quei soldi che se spesi diversamente hai voglia a scalare la classifica (anche i dirimpettai).
Io non guarderò il concerto, ma se non conoscete Reggio e non avete di meglio da fare guardatevelo voi, che le inquadrature della location meritano anche solo un veloce passaggio. Quello che ci rende tristi, a me e a tutti i riggitani vicini e lontani, non lo vedrete; meglio così, in un momento che si spera per tutti sia di allegria. Intanto Liorni in TV è arrivato ai paroloni, tra un po' arriva la ghigliottina. E come diceva mio nonno, bon capurannu e bon capu ri misi, arretu a porta c'è unu cull'anchi tisi...
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