- è affacciata a sud, come Genova;
- è affacciata su un fiume, o meglio sul suo cicciotto estuario.
I blog di viaggi sono molto più numerosi, e fanno più soldi, di quelli porno, e sono secondi solo a quelli di cibo; quelli di controinformazione stanno molto più indietro in entrambe le classifiche. Ma non ho intenzione di cambiare linea a questo, perché, risalendo la graduatoria:
- solo scrivere complicato di cose difficili soddisfa il mio ego;
- bisogna avere requisiti di facciatosta e diciamo così freschezza;
- bisogna avere tempo e soldi per viaggiare, e capacità e voglia di fare tante foto e video per raccontarlo;
- idem, sostituendo cucinare a viaggiare.
Ora, non so se capita anche a voi, ma a me da quando ho in mano un accrocco che fa foto quando e come voglio è passata la voglia di farle e soprattutto di guardarle. Siate sinceri con voi stessi, non era meglio quando prima di fare click ti studiavi bene tutto, perché una foto costava, e poi quelle poche decine di immagini che avevi raccolto le dovevi portare a uno che dopo qualche giorno te le stampava e anche quell'attesa le impreziosiva, e poi anche la sorpresa di come erano venute? Certo che poi le migliori le incollavi in un album, o mettevi in un raccoglitore, e riguardarle era un rito che ti ritagliavi ogni tanto il tempo di farlo ottenendone un piacere sempre diverso. Qualunque cosa che non costi fatica non può dare soddisfazione, anche la vita stessa se fossimo immortali non avremmo possibilità di comprenderne il valore e ci verrebbe a noia.
Avendo speso qualche spicciolo di filosofia per tradurre la mia pigrizia, quindi, niente foto di Lisbona. Ma qualche altra riga per raccontarvela, questa capitale che fu di impero coloniale e si vede, dal mio punto di vista, quella si che la spendo volentieri. Lisbona merita una visita, perché:
- è tutta una ripida salita, e spostarsi a piedi offre, oltre a scorci bellissimi tra splendide case quasi tutte piastrellate in facciata, una sessione di cardiofitness lunga quanto la vacanza compresa nel prezzo;
- vi si è radicata l'usanza di mangiare il merluzzo conservato per i lunghi viaggi in mare, come in tutte le città toccate dai normanni (uno dei soprannomi dei reggini è "piscistoccari"), e qui il bacalau lo mangi dovunque e se cerchi bene anche cucinato da Dio;
- vi si parla una lingua musicale, che anche se non la conosci in qualche modo la afferri, coi suoi echi tra spagnolo e genovese, e tutte quelle U come nel riggitano (e dicono "eu" per "io", tanto per dire);
- il claim acchiappaturisti che la vuole città da 300 giorni di sole l'anno non deve essere così esagerato, se può capitare di starci sei giorni tra dicembre e gennaio con massime medie tra 15 e 20 gradi (di nuovo, comu a Rriggiu) e quasi senza una nuvola;
- il 25 aprile qui non è divisivo, anzi, è celebrato ovunque come data fondativa della democrazia, a ricordare al mondo che una "rivoluzione dei garofani" è possibile.
Il fondatore della dittatura il cui successore fu deposto quel giorno del 1974 aveva dato il nome (oggi si chiama appunto 25 aprile) al ponte sospeso più lungo d'Europa, che attraversa l'estuario del Tago con la campata maggiore lunga circa 1000 metri. Un Salvini potrebbe essere tentato di portarlo ad esempio della fattibilità del "suo" ponte sullo Stretto di Messina, ma è vero il contrario: una campata lunga il triplo è impossibile stia in piedi, e sia regolarmente percorribile per quanto dovrebbe oscillare per non cadere, checché ne dicano i novelli Morandi che certo che dicono che se po fà, volete che l'oste dica che il suo vino non è bono?
Insomma, visitare Lisbona è un buon modo di spendere due spicci. Uno pessimo, è invece dotarsi della Lisboa card, che la differenza di prezzo col semplice biglietto multigiorno dei mezzi non è giustificata dai siti e musei gratuiti e scontati che comprende.
Buon 2025 a tutti.
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