mercoledì 26 giugno 2019

WAR WITHOUT TEARS

Come forse sa chi mi segue, adoro i primi Genesis: nel classico giochino dell'isola deserta in cui puoi portare una sola cosa per tipo, accanto a C'era una volta in America come film e Il gioco delle perle di vetro come libro ci sarebbe Selling England by the pound come disco. Uscito Gabriel, ho seguito più lui che i superstiti, che poi uscito anche Hackett hanno fatto quasi solo pop commerciale scarsamente ascoltabile, anche perché quello che gli veniva meglio Collins lo riservava alla propria carriera di solista. Peter a dire il vero ci ha impiegato un po' a trovare la sua cifra e sfornare i suoi album/capolavoro (So è dell'86, Us del '92), ma da subito ha inforcato la via dell'innovazione, infarcendo i suoi primi album di singoli di altissimo livello (almeno Solsbury hill, On the air, Intruder, I don't remember, Biko, nei primi tre, ma già nel quarto è difficile trovare cosa "scartare"). Un pezzo del terzo album però mi lasciava perplesso (ero europeista, e da bambino/ragazzo non mi perdevo una puntata di Giochi senza frontiere, che trovavo divertentissimo ed eticamente edificante): Games without frontiers. Solo oggi comprendo come l'artista, visionario come solo quelli veri, avesse ragione nel vedere in quell'innocente pantomima sia la continuazione della guerra che da sempre infiammava il continente (estrinsecandosi soltanto in etichette diverse di volta in volta, ma mai realmente fermandosi), che lo sforzo propagandistico di nasconderlo al popolo bue mascherandolo con l'agonismo ludico. Il titolo di questo post è il secondo verso del ritornello, il brano ve lo sentite alla fine. In mezzo, alcune considerazioni più o meno tratte dalla cronaca, che scoprirete seguono un filo logico.
Mentre screditano e tentano in ogni modo di fermare i cd. minibot, che ripeto non sono né vera e propria moneta (che però lo Stato ha ancora la sovranità di emettere in molti modi) né nuovo debito ma solo un modo empirico di consentire allo Stato di onorare debiti pregressi e in qualche modo dare ossigeno all'economia, in un quadro in cui poco altro gli è consentito dagli assurdi vincoli esterni sottoscritti da una generazione di politici che passeranno alla Storia come "traditori della Patria", arriva una versione di moneta web-based che promette (per via della "credibilità" acquisita negli anni dalla piattaforma social - e la credibilità è l'unico fattore che vale quando si parla di monete) di avere tutti i pregi e nessuno dei difetti delle cryptovalute sue antenate viste fin qui. Questa Lybra (sta per "peso", come l'inglese Pound e la nostra Lira) non avranno nessun potere, ammesso che ne abbiano voglia (e non ce l'hanno), di fermarla, il che ci dice che quello che negano agli Stati non possono e non vogliono negarlo a un ragazzo che stringi stringi è solo un nerd molto più furbo degli altri. E ciò si tradurrà in un ulteriore arretramento della democrazia, avendo messo in mano a una entità non controllabile un potere ancora più enorme di quello che già ha.
Già, perché la più grave delle colpe storiche della sinistra degli ultimi decenni è questa: aver dimenticato la lezione gramsciana secondo cui è lo Stato-Nazione il luogo elettivo in cui la democrazia può estrinsecarsi, eventualmente (cioè scegliendolo democraticamente) promuovendo un grado maggiore o minore di socialismo. Il piano internazionale è appunto, come dice la parola stessa, "tra nazioni", e non al di sopra delle stesse e promuovendone l'esautorazione come è stato per la globalizzazione (che non è che il vestito nuovo che ha indossato il colonialismo, per spostare i sudditi dei colonizzatori "al denominatore" assieme a quelli dei colonizzati) in genere e per l'Unione Europea in particolare. La quale, gira gira, si è dimostrata non essere altro che una sofisticata costruzione propagandistica finalizzata a nascondere una vera e propria guerra commerciale tra Stati, vinta da quelli del blocco tedesco su quelli del mediterraneo anche proprio grazie alla cortina fumogena che ha bloccato sul nascere ogni possibile reazione di questi ultimi, ed è stata messa su e alimentata proprio dai partiti di centrosinistra (qui Fassina lo ammette, bontà sua).
Una parte di questa cortina è costituita dalla continua ripetizione, da parte dei media mainstream (compresi quelli pagati da voi), di falsità col botto come fossero verità rivelate, tra cui ad esempio la "parabola" dello Stato come buon padre di famiglia che non può spendere più di quanto incassa altrimenti indebita i figli, o il tabù che non si possa creare moneta dal nulla senza un valore reale sottostante. Ripetizione del falso fino a fargli avere valore di verità percepita che è uno dei capisaldi della propagandainvenzione americana sfruttata per la prima volta a livello industriale dal nazifascismo, non dimentichiamolo. La verità è che se uno Stato è in deficit vuol dire che quell'anno ha dato più ai suoi sudditi di quanto ha preso da loro, se è in avanzo il contrario. L'Italia, al netto degli interessi (che peraltro non ci sarebbero se non avesse bisogno di prendere la moneta dal sistema bancario "indipendente"), è in avanzo primario praticamente dal 1992 ininterrottamente. E la verità è che Draghi da quando ha detto "whatever it takes" ha "stampato" dal nulla miliardi su miliardi di Euro per darli alle banche a interesse negativo, nell'errato (ma non erroneo, nel senso che non è credibile che non sappia queste cose) presupposto che poi le banche li usino per fare credito all'economia reale (cosa che non fanno, in quanto a partire da Clinton è sparita la distinzione tra istituti di credito e banche d'investimento, ed è più facile e conveniente comprare invece titoli e lucrare sulla differenza di tasso), e proprio in questi giorni ha detto che continuerà. Se gli stessi soldi fossero stati letteralmente regalati (ma bastava un piano monstre di assunzioni pubbliche) in mano ai cittadini europei, la crisi sarebbe stata archiviata anni fa.
Insomma, quando vogliono i soldi li trovano, o li creano. Le olimpiadi in cronaca (tra parentesi, non è vero un cacchio che Roma 2024 sarebbe stata la stessa cosa, le olimpiadi estive costano molto di più e lì gli impianti erano quasi tutti da fare mentre nel comprensorio lombardo-triveneto sono quasi tutti già esistenti), o la TAV di cui non si smette purtroppo mai di parlare lo dimostrano. Non si può solo quando bisogna darli alla gente per vivere dignitosamente quando non addirittura per sopravvivere.
In tutto questo, non può stupire che un partito che era arrivato da zero a 35 per cento in 6 anni al grido di "no tav no vax no Euro/UE" sia sceso al 17 in un anno per aver detto "forse tav si vax si euro trattiamo con UE". Mentre il furbo alleato di governo continuando invece a gridare i suoi cavalli di battaglia (anche grazie ad "acquisti" di qualità come Bagnai, che qui ad esempio ci illustra la proporzione europeisti:europei=buonisti:buoni) è salito dal 17 al 35. Tra quelli che si informano e capiscono, quelli che intuiscono, quelli che percepiscono quasi fisicamente i propri interessi, oramai la maggioranza degli elettori ha chiaro che la UE è il Nemico e chi la sostiene il Traditore (o l'Utile Idiota, se in buona fede). Per cui o la UE cambia (e non cambia perché non è interesse di una bella fetta di membri, quelli che ci si sono arricchiti, a meno che non gli si faccia capire che la pacchia è finita comunque) o muore. E chi sbaglia fronte muore con lei, anche se rappresentava potenzialmente la novità più prorompente della politica degli ultimi decenni. Morire è una delle cose che possono capitare, in guerra.

mercoledì 19 giugno 2019

LA VITA COMINCIA...

Come fare quando vuoi mandare un pensiero pubblico a qualcuno che non ama i social, non è nemmeno su facebook, e forse nemmeno più segue tanto questo blog? E tu per giunta rispetti ma anche comprendi benissimo e per larghi tratti condividi questa presa di distanza? Niente, non lo fai. Il pensiero glielo fai privato (fatto), e desisti.
Ma però se non lasci nessuna traccia di riconoscimento, di modo che non possa accusarti in nessun modo di non aver rispettato il suo modo di pensare, ma invece riesca benissimo a riconoscersi? Dai, in fondo è solo un esercizio di stile. Eppoi questo è un diario via web, cosa lo tengo a fare se non posso ogni tanto anche metterci cose private, magari scritte in modo da non esserlo, e comunque toccare per una volta argomenti diversi dai leitmotiv della "testata"?
E' che ci sono ricorrenze che, per via del fatto che abbiamo dieci dita e alla fine pertanto il sistema numerico decimale ha vinto, pur essendo identiche alle altre ci colpiscono di più per via della cifra tonda. E ci facciamo pure sopra i proverbi.
Ma alla fin fine è un giorno come un altro, e ogni giorno dovremmo ricordarci che potremmo benissimo essere degli androidi usciti oggi dalla fabbrica con impiantati quelli che crediamo essere i nostri ricordi fino a ieri (quindi ha senso vivere come se fossimo nati oggi, per ogni "oggi"), e avere una "data di scadenza" che non conosciamo alla quale smetteremo di esistere (quindi ha senso vivere come se si morisse domani, per ogni "domani", ma anche fare progetti come se non si dovesse morire mai).
Molti di voi la avranno riconosciuta, a questo punto, la filosofia di Blade Runner. E' che ancora non l'ho trovata, una soluzione migliore alla tricotomia passato/presente/futuro in questo scherzo chiamato vita. Ecco, io credo che non si possa dare a nessuno un augurio migliore di riuscire sempre a pensarla così. Per il resto, a Roma si dice che "le chiacchiere stanno a zero"...

venerdì 14 giugno 2019

NON CHIAMATELO BOTTINO

Mappa tratta da un post su termometropolitico.it, così introdotto da
Libre: "Sta meglio chi è fuori dall’Ue: Norvegia, Svizzera e Islanda"
Per restare nel filone dei proverbi dialettali, la polemica sui mini-BOT di questi giorni mi ha fatto tornare in mente mio nonno che diceva "senza sordi non si canta 'a missa", poi mi è venuto un dubbio e ho controllato: su quel detto il post ce lo avevo già fatto, e proprio per suffragare il mio confermato endorsement ai cinquestelle per le politiche 2018. Bei tempi: si poteva ancora sperare in un trionfo di tale portata da consentire un monocolore grillino, altro che la pur grande (ben più di quella che con la vecchia legge elettorale aveva consentito al PD di spadroneggiare nella legislatura precedente, per dire...) maggioranza relativa che costrinse all'alleanza con la Lega, e prima che un'azione politica incerta e una sua comunicazione di livello imbarazzante (complice l'imperdonabile olimpico astenersi dall'occupazione della RAI) portassero al rovesciamento del rapporto di forze delle recenti europee.
In cronaca, c'è il tentativo di recuperare tramite azione di governo, e qui torniamo ai mini-BOT.
L'ineffabile Draghi, Presidente del Consiglio in pectore (se ha successo il golpe europeista in fieri), si è affrettato a dichiarare che se sono valuta sono illegali se sono debito il debito aumenta. Ma (forse) non si è accorto che lasciava aperta la possibilità, che poi è la verità, che essi in senso stretto non siano né l'una né l'altra cosa: una valuta deve avere corso forzoso nell'intera area monetaria in cui è legge, mentre i mini-BOT varrebbero solo in Italia e l'unico soggetto ad essere obbligato a prenderli in pagamento sarebbe lo Stato stesso (gli altri potrebbero accettarli, sapendo che appunto ci si può pagare le tasse, ma anche no), e il debito che andrebbero a rappresentare già esiste e quindi complessivamente non aumenterebbe di un centesimo. Certo, si può discutere della sciaguratezza di averli battezzati così, dando il destro ai manipolatori di giocare sull'equivoco, quando proprio nella stessa area di controinformazione da cui provengono Borghi e Bagnai si usano da anni etichette diverse, magari parlando anche di cose leggermente diverse e ancora più potenzialmente utili come i Certificati di Credito Fiscale (CCF). Ma, difetti di comunicazione a parte, resta il fatto che i debiti della PA nei confronti di cittadini e imprese sono un macigno di tale massa che, non potendo emettere Euro e non potendo prenderne in prestito una ulteriore tale massa senza impennare il deficit e rischizzare il debito, se non si prendono provvedimenti sono destinati a restare impagati. E invece, se vengono pagati, in qualunque modo, ad esempio anche con CCF che si possono incassare a due anni, possono dare un contributo serio a un fattivo rilancio dell'economia: restando nell'esempio, io Stato emetto 1000 di CCT e ci pago i creditori, i quali a loro volta ci pagano i loro creditori e così via fino a creare col moltiplicatore keynesiano un maggior reddito di 5000, quindi maggiori imposte per (almeno) 1000, e quando i primi 1000 arrivano all'incasso io Stato sono già rientrato della spesa, il PIL è cresciuto, e il rapporto debito/PIL sceso. Senza contare l'effetto indotto sull'economia reale di imprese che non chiudono e invece magari assumono eccetera.
La faccio troppo facile? Ma a parte le necessarie semplificazioni didattiche, lo è. E "loro" lo sanno. Lo sanno, che lo Stato italiano ha ancora molti modi di esercitare la propria sovranità monetaria, e molti di questi tolgono potere proprio a quelle istituzioni sovranazionali e antidemocratiche che rappresentano. Quindi fanno tutto ciò che possono per continuare a terrorizzarci e disinformarci. Non si arrenderanno. Non basta spostare Fazio da Rai1 a Rai2, bisogna imporgli di invitare uno Stiglitz o un Mosler per ogni volta che invita un Cottarelli o un Calenda: questa è la vera par condicio, perché la nuova bipartizione della politica, continuate a chiamarla destra/sinistra se vi fa comodo, è quella tra teorie della moneta e della politica economica. La cosa comica, se non fosse tragica, a margine di tutto ciò, è che il PD, forse per un riflesso recondito di sinistra, ha votato a favore della legge istitutiva dei mini-BOT, prima di prendere le distanze in obbedienza ai suoi padroni di Bruxelles. I quali oramai hanno gettato tutte le maschere possibili: vogliono solo strozzarci, con qualunque mezzo, e impedendoci qualunque manovra di divincolamento. Sarà questo governo, con tanto di amici del giaguaro interni, in grado di difenderci?
La cosa incredibile è che ci sia ancora, a fronte di una maggioranza di italiani che la cosa l'ha capita eccome, al punto che premia oltremodo proprio chi fa la voce grossa contro Bruxelles e penalizza chi sceglie la linea morbida e la "responsabilità", qualcuno che crede alla buona fede dei nostri aguzzini. E alle fandonie che raccontano. Una spiegazione potrebbe essere che chi è impermeabile alle chiacchiere, perché ha il centro delle decisioni direttamente collegato al portafoglio e al buco del culo, è più difficile da incantare, e vota chi gli sembra possa rappresentare i propri interessi (e magari è solo molto furbo, ma questo è un dettaglio): ieri Silvio, oggi prima Di Maio e poi Salvini, domani chiunque altro sia credibile nella cosa.
Per chi invece ama ragionare e argomentare, una strada potrebbe essere leggere e far leggere questi miei post, e magari anche seguire i loro link di approfondimento:
  • D'Antoni, economista piddino pentito, ovvero, detto meglio di me, come e perché i mini-BOT non siano né moneta né nuovo debito;
  • Salerno-Aletta, sullo stesso filone e con l'occhiolino ai CCF;
  • Bifarini, ovvero basta con la metafora Stato=Famiglia, è vero il suo opposto: se lo Stato non spende in deficit affama i suoi cittadini (come di fatto l'Italia fa coi suoi, essendo in avanzo primario praticamente dal 92, NdR);
  • Micalizzi, ovvero come si dovrebbe rispondere ai richiami della UE;
  • Blondet, ovvero quanto ci rimettiamo a stare nella UE anche solo in termini di dare/avere;
  • Carraro, ovvero come sono proprio i trattati UE a dover essere riscritti o rigettati.

venerdì 7 giugno 2019

OLTRE

Come si fa a parlare di un caso come quello di Noa Pothoven, senza vergognarsi? Eppure lo fanno tantissimi, spesso a sproposito. L'unico modo che trovo accettabile è parlarne senza parlarne. Si è detto troppo, tutto e il contrario di tutto: è stata eutanasia / no, si è lasciata morire di inedia - era minorenne / e allora? se hai un figlio intrappolato come Eluana non è legittimo che tu desideri liberarlo? - si ma Noa non aveva una malattia terminale / ancora col vecchio vizio di considerare le malattie della psiche meno "serie" di quelle del corpo!
Chi vi parla è un non credente (per anni socio di Liberauscita) che ha un concetto ristretto di cosa considera "vita" e quindi non esiterebbe a interrompere la propria qualora non dovesse più rientrare in questo concetto, sempre che materialmente sia in grado di farlo. E quindi auspica da anni un intervento legislativo illuminato che regoli la spinosa materia in modo da consentirgli, in quest'ultimo caso, di essere coadiuvato in qualche modo da chi, la sanità pubblica, esiste proprio per aiutare chi sta male. E' meglio puntualizzarlo, per sgombrare il campo dalla possibilità che quanto dico adesso mi iscriva a "partiti" che aborro.
Ma la sensazione che lascia la eco inusitata della tragica vicenda in cronaca, è troppo brutta per essere taciuta: orrore, disgusto, e soprattutto come la percezione quasi fisica che esista un confine che non può essere attraversato. Il fatto che in questo caso sia stato attraversato o meno, a parte che chissà se lo sapremo mai, a questo punto è irrilevante. Ragion per cui, ha senso disinteressarsi del caso specifico per tentare invece di tracciare, o almeno abbozzare, questo confine a partire dalle circostanze da esso evocate, a prescindere se ciascuna di esse sia vera o meno, ma giocando a "se fosse". Perché i tratti che si presentano tutti assieme nel caso Noa si trovano comunque in migliaia di altri casi, in misura diversa e con assortimento diverso. Per tracciare questo abbozzo, faccio delle considerazioni come mi vengono:
  • lo so che è dura, ma per le malattie mentali la sintassi somiglia a quella del famigerato comma 22: chiunque in piena consapevolezza ritenga di avere un male troppo grave per continuare a vivere può chiedere di essere accompagnato dolcemente a morire, ma chiunque ha un male psichico così grave non può essere considerato in piena consapevolezza quando lo chiede;
  • se fosse consentita l'eutanasia per depressione non reattiva, si spalancherebbero, anche giuridicamente, le porte dell'arbitrio nei già fin troppi casi di manipolazione psichica tragica di figli, partner, eccetera;
  • il battage mediatico dato a questo caso, volendo far tesoro della lezione andreottiana, alla fin fine agevola (al punto di parere fatto apposta) la causa degli integralisti "pro-vita" (dove le virgolette stanno a significare che l'etichetta che si sono dati è grottescamente fuori luogo, perché si fonda su un concetto scarsamente condivisibile di "vita", inoltre eterodonata e pertanto indisponibile), il cui massimo esponente infatti non ha tardato a pontificare (d'altronde, se non lo fa lui...) pro domo sua.
Stiamo quindi osservando il purtroppo ennesimo caso di sciacallaggio da parte di quel mainstream che sempre più oramai lavora solo "a tesi", partendo cioè dagli obiettivi di chi paga e piegando a loro favore gli avvenimenti, anzi selezionando tra questi i meritevoli di attenzione in base alla potenziale utilità agli obiettivi suddetti. Il piano generale è quello di appiattimento verso il basso del livello di vita del 99% dell'umanità. Quindi la progressiva rinuncia da parte di quella parte di essa ha ottenuto negli ultimi decenni dei significativi scostamenti da quel livello, di tutto ciò che lo ha consentito, sia a livello di redditi che di diritti (le due cose sono strettamente connesse, ma ovviamente fanno di tutto per farci credere che non sia così, concedendoci sempre di più ma solo di quei diritti che non hanno ricadute sull'altro piano). In questo quadro, ogni concessione diventa sospetta: anche quelle sul genere, e anche quelle sul fine-vita, si. Ci daranno tutto quello ci serve, giuridicamente e praticamente, per toglierci di mezzo, vedrete, tranne quello che ci serve per capire davvero, quindi essere davvero liberi, se e quando riteniamo giusto farlo.

sabato 1 giugno 2019

LA FISICA DI DIO

Mi spiace per te, mamma, ma non vado a cavallo...
Le espressioni dialettali, è noto, rendono l'idea molto più efficacemente di qualsiasi traduzione. Ce n'è una riggitana, retoricamente interrogativa, che non traduco per paura dei filtri dei social, che sta ad indicare ironicamente la condizione di chi è finalmente giunto a maturare una posizione che prima era troppo giovane per capire, mia madre ne abusava nei miei confronti ma so di essere in buona compagnia (c'è sicuramente l'equivalente in molte altre lingue), è: "ti rruaru i paddhi 'o culu?!".
La tesi che sottende è, ad esempio, responsabile degli improvvisi "invecchiamenti" in occorrenza di paternità, rientri in famiglia in caso di malattia, o conversioni sul punto di morte. Mamma non mancava mai di sottolinearmi, quando qualche parente notorio mangiapreti veniva a mancare, che ovviamente sul letto di dolore aveva chiesto i conforti religiosi, fosse vera la cosa o meno: non aveva mai digerito, lei che era pervasa di una religiosità tanto forte quanto sintatticamente pagana, l'ateismo che le avevo sbandierato in faccia fin dall'adolescenza. Ora che lei non c'è più, e io sono molto più vicino alla vecchiaia che alla suddetta terribile età di passaggio, è una "minditta", un'anatema, con cui debbo fare i conti. Si, mammà, mi rruaru!
Non potendosi per natura arrivare alla fede tramite la ragione, e non potendo io per mia natura staccare la spina della ragione nemmeno per un istante, devo però continuare a deludere postumamente la genitrice: non mi converto. Ma siccome mi rruaru, penso ancora di più del solito, e ci ho sempre pensato tanto (a scuola avevo ottimo a religione, da ateo dichiarato, grazie alle mie ingenue ma lunghe e sentite dispute teologiche con l'insegnante...), all'argomento, e dai e dai mi è venuto in mente che in fondo può fare scopa con un altro dei miei temi preferiti, come si può verificare facilmente: la termodinamica. Anche voi avrete degli argomenti che non si sa perché vi sono rimasti impressi dai tempi della scuola, no?
Tra l'altro, non pretendo originalità: sono certo che cercando bene in rete questo ragionamento lo ha già fatto qualcuno, e magari molto meglio di quanto io saprei mai fare. Ma siccome non voglio privarmi, e a questo punto direi anche privarvi, del piacere di farlo da me a me, anzi da me a voi, non lo cerco, ma scrivo e basta.
L'immenso Franco Battiato, in un verso di una sua vecchissima magnifica canzone di stampo pinkfloydiano (è Beta, del 1972: aveva appena 26 anni...), recita:
dentro di me
vivono la mia identica vita
dei microrganismi che non sanno di appartenere al mio corpo:
io
a quale corpo appartengo?
Si tratta di una, sicuramente non originale ma altrettanto sicuramente efficacemente espressa, metafora di una posizione filosofica mirabilmente compatibile sia con la fede che con la ragione: infatti, da un lato rende compatibile ogni costruzione ideologica di tipo religioso con qualunque progresso della scienza e della ragione (che confinate nella dimensione dei microrganismi possono arrivare ovunque senza interferire con la dimensione "macro"), dall'altro risulta accettabile anche al più feroce degli atei o degli agnostici (che può continuare a ritenere valga la pena occuparsi solo della sua dimensione, non avendo comunque nessuno mai modo di fare rispetto all'altra se non congetture indimostrabili).
E allora facciamole: io non ci credo, non ho bisogno di crederci, ma potrebbe benissimo essere, si certo anche non essere ma anche essere, che davvero esista qualcuno che agendo in un'altra dimensione (cioè in una scala troppo grande perché dalla nostra possa essere inteso), consapevolmente o meno, risulti essere il nostro creatore, distruttore, o anche solo "corpo di appartenenza" che noi continueremo ad infestare anche dopo la sua morte fino a che, consumatolo del tutto, non potremo che estinguerci, esattamente come i nostri microorganismi con noi e il nostro cadavere. Ma lavorando su questa ipotesi, anche solo per divertimento, il punto successivo è chiedersi: se costui volesse davvero influire in qualche modo sulla nostra dimensione, come potrebbe? Noi, in fondo, abbiamo un qualche controllo sui nostri microorganismi: niente di che, ma ci laviamo per evitare il proliferarsi di quelli nocivi, o prendiamo i fermenti lattici assieme all'antibiotico, no? E lui? Quale potrebbe essere la prova che esiste un lavoro "sopra" di noi?
E rieccoci alla termodinamica, e alla sua famosa seconda legge: "l'entropia di un sistema isolato lontano dall'equilibrio termico tende ad aumentare nel tempo, finché l'equilibrio non è raggiunto".  E' la cosiddetta "freccia del tempo", quella per cui dall'istante del big bang, che ha rotto l'equilibrio, ogni cosa tende a ri-raggiungerlo, esattamente come le molecole di liquido in un thermos dove è stata versata acqua calda e acqua fredda. Quella per cui se mi cade una tazza le molecole del materiale che la compone tendono ad andare ognuna per fatti suoi, e non si ricostruisce da sola. E d'altronde non si era nemmeno costruita, da sola.
La vita, quindi, può essere descritta come uno sforzo di negare l'entropia ("estropico") organizzando le cose in modo da ridurne temporaneamente il grado complessivo di disordine, con grande fatica e grande dispendio energetico, e con la certezza che alla fine lo sforzo sarà vano. E' possibile solo perché il big bang ha liberato quantità enormi di energia, e leggi con cui questa e la materia (che Einstein ci ha rivelato essere due aspetti della stessa cosa) si muovono ne hanno reso possibili utilizzi "organizzativi" (all'interno di sistemi non isolati): galassie, stelle, pianeti, materia organica, esseri viventi, esseri pensanti. Per un po'. Che per noi è tantissimo, come un giorno per una farfalla, anzi come un anno per una farfalla che fosse in grado di pensare oltre la propria morte (come invece disgraziatamente possiamo noi e solo noi umani).
Ora, gli scienziati credenti spesso hanno cercato, di ridurre le favolette del catechismo a metafora di una creazione che il big bang dimostrerebbe, e la Chiesa cattolica stessa non disdegna di accettare questo progressivo "arretramento" concettuale dell'opera del Creatore fino al primo istante non spiegato, e non spiegabile, dalla Scienza. Ma ciò implica un concetto neg-entropico di Dio. A me invece sta ronzando in testa l'opposto.
Mi pare, infatti, che il Dio-Amore-Uno su cui è plasmato il Dio cristiano, ma non solo lui, si presti meglio a spiegare proprio l'entropia. Amen. Lascia andare, così sia. Sia fatta la sua volontà. Mentre è il suo opposto, cavoli vostri se volete chiamarlo Diavolo ("colui che divide"), a muoverci quando tentiamo, con enorme fatica, di fare altro. Costruire pentole e altri oggetti (ok, escluso i coperchi). Crescere, ingerendo le sostanze necessarie (e spesso sbagliando, o esagerando). Riprodurci, innescando quella legge frattale che da una cellula porterà a un altro essere come noi (più o meno) ma più giovane, che ci darà l'illusione di vivere oltre la morte (e quando cercherai di convincerlo, allora lo vedi che è proprio di legnocit.). Tenerci in forma, impresa così disperata da divenire metafora di tutte le altre.
Come se fosse possibile alzarsi al livello in cui si vedono i giocatori del tavolo grosso, quello non intellegibile dal nostro punto di vista, e allora osservassimo non un Dio, ma due - Ordine e Disordine, Estropia ed Entropia - giocare. Il primo per noi, il secondo contro. Il primo essendo Vita, il secondo Morte. Il primo Diavolo, il secondo Dio. Il primo amore (e odio), lavoro, passione, caldo, il secondo abbandono, indifferenza, freddo.
Insomma, se fosse possibile scegliersi una fede, allora opterei per una religione che contempla la metempsicosi, così quando rinasco la prossima volta posso mettermi a studiare sul serio la fisica.

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