sabato 15 marzo 2025

URSULA E SERRA VANNO ALLA GUERRA

Ach! Certen che dopo anni che non si poteva assolutamenten
parlaren di eurobond, sentire di 800 miliarden di spese
militaren
da keuelli che piuttosten che aprire nuovi ospedalen
dikiaravano zone rossen a più non posso, ci vuole proprien
la faccia come il kulen di Ursula Vondertruppen...
A chi è cresciuto col diario di Sturmtruppen non sembra vero, risentire parlare di guerra in Europa: ci sembrava che la dissacrazione satirica fosse la pietra tombale di ogni bellicismo, più efficacemente di ogni levata di scudi moralista e benintenzionata. Ma ci avevano avvisati Arbore e Frassica: con Quelli della notte e soprattutto con Indietro tutta sembrava avessero reso impossibile fare televisione-spazzatura, e invece non solo si è continuato a farla, ma molto peggio di prima.

Eppure, a seguire l'informazione mainstream, la parola d'ordine è adesso imbracciare il moschetto e ubbidir tacendo, pronunciata con estrema disinvoltura non dico dai capibastone della UE, che si sa il Potere ha di serie l'automantenimento oltre ogni limite, ma anche dai tanti commentatori che di fronte alle continue e reiterate prove dell'ademocraticità e illiberalità dell'Europa si trinceravano dietro il "però ha dato settant'anni di pace a popoli che per secoli non avevano fatto altro che combattersi". E ora, siccome i Nostri Sacri Valori sarebbero sotto l'attacco del Nemico Esterno, si prodigano in appelli alle armi, come se questa scusa non fosse storicamente la più usata della Storia, e come se loro non lo sapessero.

Tra essi, si distingue per attivismo uno che da giovane avrebbe smerdato il se stesso anziano di oggi. Michele Serra, infatti, per la mia generazione era il capitano di un manipolo di combattenti si, ma della satira contro il Potere, e va bene che nella vita è normale essere incendiari a vent'anni ma pompieri a cinquanta, ma lui esagera, e non è la prima volta, trasformandosi nel megafono del Potere nel convocare una manifestazione di sostegno all'interventismo europeo in Ucraina, mascherato come "difesa della Democrazia". Cioè, sarebbe democrazia salire al potere dopo un golpe e iniziare ad angariare e massacrare una parte dei tuoi sudditi perché di altra etnia e lingua? E sarebbe democrazia essere nominati da un direttorio anziché eletti dai cittadini, e da li imporre a piacimento politiche restrittive sulle spese sanitarie o sociali (a cittadini che magari nel loro Paese avevano pure eletto un governo che facesse l'opposto) e politiche espansive sulle spese militari? E quand'anche sei così ottuso a risponderti di si, che Zelenskij e i vertici UE sono democratici punto e basta mentre il Nemico per definizione non lo è, sarebbe democratico andare a imporre la democrazia con le armi? Ai tempi di Cuore, se non ricordo male, l'esportazione della democrazia era un bersaglio... Ah già, ma quelli erano gli Ammericani, oggi la carta si potrebbe rigiocare se lo facesse Trump, che disgraziatamente sta cercando invece (eh si, a modo suo e per gli interessi suoi, si capisce, ma anche sticazzi) di imporre la pace.

Volendo cercare il lato buono della faccenda, è nel fatto che (oserei dire, finalmente: per la cosiddetta pandemia non era capitato...) la presa di posizione di Serra & co. è talmente di destra (e si: come molte altre del centrosinistra, specie in campo economico, ma evidentemente in modo più lampante) che sta spaccando la sinistra. A iniziare dal PD stesso e a finire nelle piazze: fioriscono levate di scudi (qui Peacelink, Sbilanciamoci, Leonardo), e per oggi 15 marzo stesso è prevista anche una contromanifestazione (di Potere al popolo, con molti aderenti), e non che si possa oramai più dare peso politico alle iniziative di piazza, ma insomma se quella pro-UE si rivelasse un flop non sarebbe male, quindi ben venga qualsiasi cosa che gli tolga il terreno da sotto.

In cronaca c'è questo, alla Storia invece passerà cosa succede da ora in poi. Putin non è un fesso e sa che una tregua senza garanzie di pace duratura a valle di un ridisegno dei confini ucraini (arbitrariamente tracciati in seno all'URSS, non dimentichiamolo mai) che rispetti le etnie residenti si tradurrebbe solo in una perdita di tempo a favorire le iniziative di riarmo occidentali, ma nemmeno Trump lo è e capisce da solo che a Putin bisogna offrire quello che gli spetta altrimenti niente pace (e si, niente terre rare) ed è in questa ottica che bisogna leggere le strigliate e gli avvertimenti all'attorucolo ucraino. Quindi lo scenario più probabile è ancora che la pace venga fatta (lo spiraglio c'è, eccome, anche nella storia della diplomazia), l'Ucraina ridimensionata e tenuta fuori da Nato e UE, e il riarmo europeo resti li da un lato a dimostrare che gli Eurobond allora si possono fare cavolo, e dall'altro a consentire agli autocrati finanzieri di rimetterci sotto torchio per ripianare il deficit stavolta da spese militari chiudendo la fase fintamente espansiva del PNRR. Ma se invece si avverasse lo scenario meno probabile, che cioè la UE riesca in qualche modo ad attuare il suo piano controproducente, a riarmarsi in fretta, a sabotare gli accordi di pace, e ad avviare una escalation, mi piacerebbe vedere Michelino e gli altri della sua piazza mandati al fronte a combattere per la democrazia, ma temo invece che per limiti di età ci vedremo i nostri figli. E figlie, sia mai una discriminazione di genere. Quattro gatti che prima hanno fatto in modo che ci costasse un occhio della testa crescerli, e poi ce li fanno far fuori manco fossero carne da cannone come i figli dei nostri trisavoli (che però erano tipo otto a coppia, tirati su con un solo stipendio quando andava bene, e pazienza se ne morivano un paio).

Ed ora un po' di link di approfondimento, che ci servono (ma stanno qui solo perché non sono riuscito a inserirli nel filo del discorso del testo: vi invito invece a seguire anche quelli inseriti nel testo, che sono la stessa cosa):

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