Quello in cui mi sono imbattuto io è di Eleonora Cannonia, Teresa Gloria Scalisi e Andrea Giangrande dell'Università della Sapienza di Roma, e si intitola:
Indagine sui bambini di 5-6 anni che usano quotidianamente i dispositivi mobili in ambito familiare: caratteristiche personali e contestuali e problematiche cognitive ed emotive
La diffusione tra i bambini di dispositivi elettronici interattivi (in particolare smartphone e tablet) è un fenomeno recente ma in crescente espansione. In Italia le ricerche si sono concentrate finora sui bambini in età scolare e sugli adolescenti, mentre sono pochi gli studi sui prescolari. Nel nostro studio 473 genitori di bambini di 5-6 anni hanno compilato un questionario che indagava caratteristiche sociodemografiche e familiari, problematiche del bambino, tipologia dei dispositivi tecnologici domestici, caratteristiche dell’uso di smartphone e tablet da parte del bambino, opinioni dei genitori su tale uso. I risultati indicano che metà dei bambini del campione utilizza uno smartphone ed il 48,5% un tablet. Confrontando bambini che usano i dispositivi mobili per almeno 2 ore al giorno (utilizzatori abituali, n=45) con bambini che li usano occasionalmente (utilizzatori occasionali, n=69) emerge che gli utilizzatori abituali hanno padri più giovani, vivono in contesti dove sono maggiormente presenti dispositivi digitali, in cui i dispositivi mobili sono considerati strumenti di conoscenza e di promozione dell’intelligenza e vengono impiegati soprattutto per intrattenere il bambino in ambienti più adatti agli adulti (es. ristoranti). Inoltre, negli utilizzatori abituali sono più frequenti problematiche emotive, di autoregolazione e relative al sonno ed all’alimentazione.Questi i passaggi che hanno attirato la mia attenzione, per come li ho capiti e riesco a dirli io:
- la ricerca ha indagato su bambini in età prescolare, metà usa abitualmente lo smartphone, prevalentemente maschietti, il 20% da prima dei due anni, il 10% esagerando;
- i bambini più a rischio di diventare utilizzatori abituali sono significativamente figli di padri infraquarantenni, che ovviamente a loro volta sono maggiormente "tecnologici" (spesso giocano alla playstation coi figli) e ritengono maggiormente che imparare a usare presto la tecnologia renda i loro figli più "intelligenti";
- vi sono indicazioni che l'utilizzo abituale del telefonino in età precoce possa influire negativamente sullo sviluppo cognitivo ed emotivo in modi e misure che travalicano quanto si può intuire a lume di logica, e persino su aspetti fisici come il sonno e la forma fisica;
- il multitasking in tenera età, che a naso può essere visto, e infatti lo fa, come ausilio allo sviluppo di capacità nel bambino che gli verranno utili da grande, può invece causare un deficit nella capacità di attenzione sostenuta, e quindi di comprensione ed elaborazione delle informazioni;
- dall'articolo e dalle altre ricerche esaminate dagli autori risulta che i rischi maggiori riguardano i bambini che vengono lasciati da soli ad utilizzare lo smartphone o il tablet per più di due ore al giorno;
- poichè i problemi suddetti tendono a indurre maggiormente i genitori ad usare smartphone e nuovi media in genere per contenerli, la cosa può instaurare un circolo vizioso.
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