venerdì 3 giugno 2011

TRENT'ANNI E NON SENTIRLI

Rino Gaetano morì in un incidente il 2 giugno 1981
Singolare coincidenza quella che ha voluto che un 2 giugno, il giorno della festa della Repubblica italiana, morisse il cantautore che meglio ha raccontato l'Italia in una canzone, quella Aida che sin dal titolo racchiude il meglio e il peggio dello spirito intimo del nostro Paese. Rileggiamone il breve e folgorante testo:
Lei sfogliava i suoi ricordi, le sue istantanee, i suoi tabù,
le sue madonne, i suoi rosari, e mille mari (eia alalà),
i suoi vestiti di lino e seta, le calze a rete (Marlene e Charlot),
e dopo giugno il gran conflitto, e poi l'Egitto e un'altra età,
marce svastiche e federali, sotto i fanali l'oscurità,
e poi il ritorno in un paese diviso, più nero nel viso, più rosso d'amore.
Aida, come sei bella!
Aida, le tue battaglie, i compromessi, la povertà,
i salari bassi, la fame bussa, il terrore russo (Cristo e Stalin).
Aida, la Costituente, la democrazia (e chi ce l'ha?),
e poi trent'anni di safari fra antilopi e giaguari, sciacalli e lapin.
Aida, come sei bella!
La cosa accadde giusto 30 anni fa, il ragazzo allora aveva appunto 30 anni, ed ebbe fra l'altro una dinamica che lo stesso aveva previsto per il protagonista di una sua vecchia canzone, La ballata di Renzo: la vittima di un incidente stradale rifiutata per motivi vari da alcuni ospedali, altrimenti forse si sarebbe salvata. E chissà cosa ci avrebbe regalato in questi ultimi trent'anni, chissà con che parole taglienti avrebbe liquidato non tanto Berlusconi quanto il berlusconismo degli italiani di quest'ultimo sciagurato ventennio: era capace di satira così candida e assieme velenosa che nessuno poteva uscirne indenne, e possiamo giurarci non avrebbe risparmiato nessuno, dalla opposizione morbidosa di PD e predecessori al dilagare della mondezza televisiva di talent reality talkshow sentimentali e politici, passando per le pippe in Rete (Bertoli avrebbe parlato di masturbazioni cerebrali) di noi blogger per non parlare degli utenti dei social network.
La controprova non c'è, ma il modo in cui le sue canzoni hanno retto al passare del tempo è un pesante indizio: oggi Rino sessantenne sarebbe ancora il più giovane sulla scena musicale italiana, magari avendo attualizzato più volte il testo di Nuntereggae più (in fondo, il video originale). La dimostrazione? Andate a uno qualsiasi delle miriade di concerti di una sua coverband (in quella ufficiale la voce è di Morandi figlio, stabilmente), e scoprirete che quasi tutto l'uditorio è composto di gente nata dopo la sua morte, e quasi tutti conoscono quasi tutte le canzoni a memoria.
Anche per questo chi può raccolga l'invito del sito ufficiale a presenziare all'apposizione di una targa che lo ricorda in via Nomentana nuova 53, dove Rino ha vissuto, il 7 giugno prossimo alle ore 18. Sarà per i secoli a venire, perché per i prossimi decenni sarebbe inutile: tra altri trent'anni, quando tanti che oggi vanno per la maggiore saranno dimenticati, i ragazzi del 2041 ancora canteranno in coro le canzoni di Rino Gaetano il calabrese de Roma.

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