lunedì 29 febbraio 2016

POTENDO PERMETTERSELO

Alla fin fine l'unica cosa che conta è nascere da genitori ricchi...
Avete presente quando qualcosa vi gira in testa rimbalzando per giorni senza che riusciate a trovare il bandolo, e poi all'improvviso qualcuno vi dice una parola che vi accende una luce e tutto si fa chiaro?
E' quello che è capitato a me (il qualcuno mi legge: eccola ringraziata, Signora) con la faccenda delle unioni civili e tutta la baraonda che ci è girata attorno, perché anche se dal punto di vista valoriale credo di avere nel merito una opinione ben strutturata (occorre assumere come stella polare il benessere dei piccoli, quello materiale non quello ipotetico dedotto dal proprio credo - i meno pigri prego rileggere qui), mi era rimasta a lungo una sensazione simile a quella che a Montalbano fa esclamare "Mimì, non mi quatra!".
Provo a spiegarmi meglio.
Queste le domande che mi tormentavano: perché il principio che una legge non perfetta sia sempre meglio di nessuna legge, che altre volte ho adottato, stavolta non mi soddisfa? perché il mio essere "progressista" non esulta a questa nuova conquista? è la miglior battuta mai scritta su Silvio (non temo Berlusconi in sè, temo Berlusconi in me) ad agire, o semplicemente il fascista reazionario che è in ciascuno di noi a farsi sentire?
Le ragioni per cui non lo fanno più, si possono sommariamente ricondurre a questo: che mi ero scordato il criterio principe che da Marx in poi serve a discriminare tra questioni di diritto e questioni di fatto, quello economico. E dire che la nostra amatissima e delenda Costituzione lo fa bene, al famigerato articolo 3, separato in due commi appunto dal discrimine di cui sopra:
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
La morale è questa, detta in volgare: occorre si fare buone leggi, che realizzino l'uguaglianza eccetera eccetera, ma senza rimuovere gli ostacoli di fatto a quell'uguaglianza, le leggi libertarie restano sulla carta e anzi suonano beffarde.
Occorre distinguere, dunque, tra teorica enunciazione dei diritti e fattivo impegno a che questi diritti si possano estrinsecare. E se qualcuno insiste sulla prima mentre fa di tutto salvo che il secondo, ecco, questo qualcuno ci sta prendendo in giro.
Ad esempio, oggi è pieno di news sulla figliolanza del compagno Vendola, di suo già uno che ha sbarcato il lunario grazie al costrutto imperante di "carriera politica" (l'azzeramento del quale è uno dei cardini della proposta grillina, si ricordi). Ebbene, quanti di voi, gay o non gay, potrebbero permettersi di andarsi ad affittare un utero in america?
Generalizzando, mi chiedo: non è che si fa una bandiera della concessione teorica di diritti proprio per nascondere la loro vanificazione pratica? Proprio a rispondere a questa domanda, è arrivato negli stessi giorni del dibattito parlamentare e mediatico sulle unioni civili l'attacco inaudito alle pensioni di reversibilità. Che segue ad altre amenità come la sussunzione del precariato a forma normale di lavoro (se credete ai proclami ufficiali sul jobs act, o siete tra i pochi privilegiati o fatevi curare), l'abolizione occulta dei servizi "a maggior tutela" sulle utenze domestiche a mandare in pasto agli squali vecchi e famiglie in difficoltà, i tagli alla sanità pubblica (definitivamente abolito il concetto stesso di prevenzione, ormai la mutua ti passa un esame solo se e quando sei fritto, pare il comma 22 - non ci credete? chiedete a un amico medico, se lo avete...), la brillante idea del prestito vitalizio (non vi potete permettere la badante e non ve la sentite di vendere la nuda proprietà? ecco lo strumento per fottere la casa ai vostri eredi senza farvi sentire in colpa, che si affianca a nuovi strumenti per fottervela a voi), eccetera eccetera: la lista potrebbe essere infinita, il succo è che l'euro è nato per, e ci sta riuscendo benissimo, azzerare il welfare state (Maggie, che abbiamo fatto al sogno del dopoguerra?) - e d'altronde perché mai dovevano permetterselo solo sti viziatacci degli europei? non potendo/volendo estenderlo a tutti gli altri, glielo togliamo a loro e giustizia è fatta....
Tornando ai bambini, i conti tornerebbero se prima, o almeno mentre, si enunciano espansioni dei diritti teorici, si facesse qualcosa per favorire l'esercizio pratico di tutti. Che so, qualcosa tipo asili nido gratis, adozioni semplificate, gravidanza assistita passata dalla mutua, sostegno economico alle giovani coppie che intendano sposarsi, eccetera. Così invece, mentre si ostenta il risanamento di una frattura per cui bastava molta meno enfasi, si fa velo a fratture ben più profonde ad essa trasversali. Classiste, di censo, economiche, chiamatele come volete.
Perché alla fine sono i soldi, quello che conta. Persino dove è possibile prendere più mogli, lo fa solo chi se lo può permettere. Figurarsi cose più "normali". A seconda del reddito, tutto può diventare un lusso: dalla adozione (stepchild o meno, dall'estero non ne parliamo) alla fecondazione assistita (in crescendo verso l'eterologa e la maternità surrogata), dal matrimonio in se (debiti e crowdfunding stanno diventando la regola) alla separazione (figurarsi il divorzio). Senza dimenticare che anche il solo avere la possibilità teorica di pensare, a una organizzazione sociale diversa da quella che ci ha cresciuti, quindi non solo di avere diritto a tutele giuridiche indifferenti alle proprie preferenze sessuali ma anche di pensare di poterne avere accettazione sociale o addirittura di averne consapevolezza e accettazione intima propria, è funzione del reddito e infatti è apparsa con il welfare state. E la stessa cosa dicasi della parità uomo/donna, che in una società che si fonda su famiglie monoreddito semplicemente non è funzionale.
Attenzione: non sto esprimendo le mie opinioni personali, che sono aperte al massimo riconoscimento del massimo dei diritti per tutti, come ho già più volte manifestato. Sto sforzandomi di guardare tutte le opinioni da un punto di vista il più possibile obiettivo, da dove si vede bene che anche le mie stesse sono un lusso. Che meno male che me lo posso permettere, ancora. E che vorrei si potessero permettere tutti. Invece questi mentre fanno finta di concedervi un diritto ve ne tolgono altri dieci.

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