Ognuno di noi burattini deve scegliere se strapparsi i fili o tenerseli. Benigni non li aveva e se li è messi. |
Sanremo. Successo sorride Stadio, song scartata scorsa stagione, stupenda, sentimentale senza sentimentalismi, sconfitti stuoli scontati songwriter scriventi solite strappalacrime stupidaggini. Scommettitori sorpresi.
Psichedelici fantastici, pippavano fitenzie per fare pezzi fighissimi, più flesciati possibile, favolosi, proibitivo fischiettarli: Pink Floyd.
Dirò subito di sostenere di stare davvero sentendo, digitante senza dimenarsi, supremo divino suonatore dello strumento di Segovia: Dire Straits.
Bene Berlinguer brancavi, Bibbia buggeravi, Berlusconi bertucciavi. Bolso blateri borghesissime burlette baciapile. Basta baggianate, Benigni!
Al liceo, coi miei amici, ogni tanto giocavamo a raccontare una storia, o a dialogare, usando solo una iniziale, in preferenza la "p". Solo qualche anno dopo scoprii che la cosa si chiamava tautogramma, e c'era chi ne aveva fatto materia di esercizio accademico con tanto di pubblicazione. Ecco perché mi sembra appropriato salutare Eco parlando di altri campioni di qualità, attuali o passate, usando (mediocremente, lo so) questo particolare gioco linguistico.
Con caduta celebre cattedratico che cantò certi certosini collassanti cianotici contattando carta cianurica, Connery colpevoli cercando, cultura cede cospicuo coprotagonista.
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