La compattezza a destra di quasi tutto il potere politico in questi ultimi anni gli consente, ineditamente, di imporre una narrazione monocorde in maniera così pervasiva da creare e diffondere falsa coscienza a tinchitè. Ne ho parlato da pochissimo a proposito del TTIP, ma vale per tantissimi altri argomenti, il più importante dei quali, per via delle ricadute che ha su tutto il resto, è la moneta, o meglio la sovranità monetaria intesa come unica possibilità per un popolo di scegliere democraticamente quale politica (monetaria e quindi non solo) debba seguire il proprio Paese. Attenzione, dunque: non sto asserendo che una politica monetaria sia necessariamente e sempre migliore di un'altra, sto dicendo che non possiamo più ragionarci su e scegliere quale, ergo non siamo più in democrazia, e chi ci dice di si non fa che propagare falsa coscienza.
Lo spunto per questo ragionamento mi viene da una conversazione su un social network. Ve la riporto pari pari, con l'avvertenza che trattandosi di persona certamente colta la sintassi talvolta semplificata è dovuta sicuramente solo al media che ha usato, e senza darvi informazioni di contesto perché, come vedrete, contiene posizioni largamente condivise (non voglio dire luoghi comuni, perché il termine ha una connotazione negativa che io non voglio attribuire), proprio perché purtroppo la narrazione di cui sopra è data per scontata e risulta così pervasiva, imponendosi anche in persone stimabilissime. Ora, però, un conto è che chi la sposa è una persona che è già, o aspira a entrare, in quell'uno per cento che beneficia del processo reazionario di redistribuzione in corso da tre decenni e da uno incattivitosi, o almeno in quel cinque per cento limitrofo che può beneficiare di ricadute (leggi: raccogliere le briciole, buttale via), un conto è che non è così, e allora pensare queste cose è appunto un bell'esempio di essere vittima di falsa coscienza.
Ecco il suo testo che mi ha dato lo spunto, riportato letteralmente .
10 motivi per restare nell'euro, premettendo però che le politiche monetarie dell'UE potrebbero essere differenti e migliori:Rispondo punto per punto:
- tassi interesse debito pubblico
- tassi interesse settore privato
- euro più forte rispetto alla lira in quanto risultato di forza economica di tutti i paesi ue
- costi fattori primi industrie
- inflazione minore
- bilancia commerciale più stabile
- con la lira saremmo comunque soggetti a seguire scelte monete più forti (dollaro, euro)
- debito pubblico
- reintrodurre lira comporta conseguente introduzione del cambio anche tra paesi ue e conseguente oscillazione di volere e disincentivo a investire
- con lira eventuale politica di svalutazione moneta per stimolare economia intera renderebbe più costose importazioni.
- il tasso di interesse sul debito di chiunque è fissato dalla sua solvibilità nei confronti dei creditori. stare nell'Euro ci avrebbe salvati se l'Euro fosse stata una moneta sovrana di uno Stato europeo sovrano, ma l'Euro è una moneta privata nelle mani di una istituzione privata che lo presta a interesse a Stati non più sovrani, dei quali ognuno ha la propria solvibilità, altrimenti non c'era il famoso spread. Che è già schizzato in un paio di occasioni e potrebbe farlo ancora, dentro l'area Euro. E resta basso o nullo in altri Stati dell'UE che hanno la propria moneta sovrana ma una credibilità alta sui mercati, tipo Svizzera o Gran Bretagna;
- se il tasso di interesse del settore privato fosse davvero collegato al tasso di sconto, oggi le banche dovrebbero regalare i soldi, perché a loro Draghi li regala (anzi, le paga per prenderseli, si chiamano tassi negativi); purtroppo proprio per quanto detto prima riguardo la BCE la politica espansiva di cui si riempiono la bocca in tanti è a favore solo delle banche, che poi lucrano sulla differenza tra tassi passivi e attivi tenendola enorme - avendo invece sovranità monetaria, coi soldi regalati da Draghi alle banche avremmo che so potuto finanziare (e direi ics volte) il reddito di cittadinanza che la retorica ufficiale dice sia utopico, ma anche non volendo regalare soldi una bella Banca statale vecchio stampo poteva prestarli all'uno per cento, guadagnandoci il giusto e rilanciando l'economia;
- e chi l'ha detto che una moneta forte è un vantaggio? se è troppo forte rispetto a quanto il tuo sistema può permettersi, anzi, distrugge il tessuto produttivo delle piccole e medie imprese bloccandone le esportazioni, che poi è proprio ciò che è successo... e non per caso, anzi: era uno dei compiti dell'Euro, distruggere le economie del sud Europa a favore di quella tedesca - tra l'altro, ad esempio, il giochino lo fecero uguale i piemontesi al nostro sud (rubandoci prima il tesoro), sapevatelo;
- vero, i costi collegati al petrolio crescerebbero, con una moneta più debole, ma sarebbe un potente incentivo a una decisa virata verso altre fonti di energia, solare eolico marino, in cui con politici non a libro paga dei petrolieri potremmo essere all'avanguardia - per l'industria la delocalizzazione è comunque ineluttabile, giacché come si è visto anche avere una moneta forte per pagare le materie prime è inutile contro chi ha un costo del lavoro infinitesimo rispetto al tuo, e per le PMI vale il contrario, meglio la moneta debole così esportano;
- l'inflazione troppo bassa è un problema tanto quanto quella troppo alta, si chiama deflazione e ci sta uccidendo, lo ammettono anche loro ma nell'ortodossia monetarista non ci sono soluzioni a questa trappola;
- l'unica bilancia commerciale che è stata favorita dall'Euro è quella tedesca, leggere i dati prima please;
- seguire? con una nostra moneta potremmo farlo solo come e quando ci conviene! stando dentro l'Euro, devi seguire sempre e comunque la politica monetaria decisa nemmeno da un governo europeo eletto, da una cricca di banchieri non eletti che non si sa per conto di chi agiscono, e quindi a pro di chi (se dico gli USA sono il solito complottista? sticazzi, gli USA e le loro multinazionali);
- il debito pubblico in Italia è esploso per due fattori: una classe politica di ladri che tende a riprodursi in quanto tale, e il divorzio tra Banca d'Italia e Tesoro - dal 1992 ad oggi, abbiamo inanellato quasi solo avanzi primari (bilancio al netto degli interessi sul debito pregresso), cioè trasferimenti di ricchezza dai cittadini all'erario, e ciò non è bastato a fermare la crescita del debito, che quando supera una certa quota tende ad autoalimentarsi per cause meramente algebriche e si può abbattere solo traumaticamente (una bella guerra?) - ma poi, è un male avere un grande debito pubblico, o non necessariamente? il Giappone ce l'ha enorme, e gli USA pure, e però lo spread non ce l'hanno, semplicemente perché hanno monete sovrane che stampano quando serve (e i mercati lo sanno, quindi non serve che stampino sempre, basta la potenzialità per scoraggiare gli speculatori), e però meccanismi legislativo/etico/giudiziari efficienti che evitano che la corruzione superi quella quota che vanifica la sovranità monetaria (cioè, che quel "quando serve" sia "alle esigenze del Paese" e non anche "alle tasche dei politici");
- quando sono in contatto due sistemi-Paese con parametri diversi, o tra di loro è libero di oscillare il cambio, o oscillerà la retribuzione dei fattori, lavoro in primis - questa è economia classica, roba risaputa da secoli, per cui è logico dedurre non l'errore, ma che la moneta unica è stata introdotta, in un area monetaria non ideale come la UE, al preciso scopo di impoverire i lavoratori - se tornassimo a una lira sovrana e fossimo ancora in grado di resuscitare il tessuto delle PMI ucciso dall'Euro, gli investimenti arriverebbero a frotte, proprio perché l'oscillazione del cambio abbasserebbe la retribuzione del fattore lavoro vista dall'estero senza toccarla vista dall'interno;
- e meno male! siamo diventati da esportatori a importatori, e non possiamo permetterci più niente... qualunque cosa invertisse questa tendenza sarebbe benedetta!
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