Si chiama "Non esistono le amicizie perfette" ed è uscito sul Post, senza autore quindi un tempo lo avremmo detto "redazionale" ma oggi magari è scritto dalla AI che a frullare luoghi comuni è molto più brava di noi umani a non farsene accorgere, non lo so; ma siccome è ben scritto e dà tanto da pensare, io me lo sono letto e riletto, e ogni volta ne sono uscito con una coda diversa.
Oggi è questa, e come dicevo all'inizio rasenta il luogo comune: l'amicizia somiglia all'amore più di quanto non siamo disposti a concedere, in alcuni aspetti e momenti topici. Puoi svegliarti un giorno e ritrovarti amico da vent'anni con una persona che ti sembra di avere incontrato ieri, o scoprirti che non sopporti più di vedere o sentire una persona che hai reputato amica per vent'anni. Puoi trovarti invitato inaspettatamente al matrimonio di uno, o dover fare da testimone a uno che accetti in nome dei vecchi trascorsi e poi cerchi di non frequentare più. Possono bastare cinque minuti a giurare eternità e non bastare cinquant'anni. Puoi sentire e vedere tutti i giorni persone che poi non ne puoi più e le "tagli", o essere così fortunato da avere amici che sai che ci sono, e ogni volta te lo dimostrano, anche se non li senti e vedi quasi mai.
E puoi scrivere un pezzo insulso come questo anche magari con la speranza che per qualche giro contorto poi arrivi quella telefonata, che sei disposto a fare finta di nulla o all'apposto scavarti nell'anima per dare a quel rapporto un'altra possibilità, meritata o meno che sia.
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