sabato 26 luglio 2025

STOP OMS

Come ho già detto fin troppe volte, preferisco un franco nemico a un falso amico. Sono diventato "comunista" da adolescente, come mi aveva vaticinato un mio cugino filosofo da bambino, e non ho più smesso, per cui non posso non annoverare Trump o la Meloni come avversari politici. Ma ho imparato invecchiando che incasellare questo o quello tra gli avversari o gli amici, o in qualunque altra dicotomia, è solo metà del lavoro, non la più importante, e spesso la più pericolosamente fuorviante: quante volte gli "amici" ti tradiscono o ti trascinano nell'abisso, e quante i nemici ti stimolano o rimescolano le carte consentendoti di ricominciare la partita!!!

Ad esempio, è di questi giorni la firma dell'accordo tra USA e Giappone sui dazi al 15% (e di oggi la notizia che l'Europa pare stia imboccando la stessa strada). Per troppi anni il monopensiero ci ha presentato l'abbattimento delle frontiere come indiscutibile bene supremo e l'opposto come oscurantismo passatista, con lo stesso paradigma con cui il monetarismo ha escluso come eretiche le altre teorie della moneta: si nega ogni valore alle idee opposte a quelle cavalcate, fino a rappresentare queste ultime come le uniche possibili. Invece, grazie a un rozzo e per molti altri versi diciamo così discutibile personaggio asceso alla presidenza americana, finalmente si riesce a percorrere un tratto di strada alternativa, e non è detto che sia meglio o peggio, ma almeno si vedrà: magari, un po' di barriere alla globalizzazione faranno bene, hai visto mai...

Anche la migliore idea quando diventa dogma diventa pericolosa, e il liberoscambismo assoluto lo era diventato, quindi meno male che è arrivato Trump, dobbiamo ammettere. Ora può accadere di tutto, nel continuum tra molto male e molto bene, ma se ne discute e questo è un bene. Magari si potesse fare la stessa cosa delle scelte di politica economica e finanziaria degli Stati sovrani della vecchia Europa!... Invece, ogni tanto tocca ricordare ai compagni che ancora amano dirsi europeisti che se anche come nel migliore dei sogni tornasse il PCI di Berlinguer e prendesse la maggioranza assoluta alle elezioni con una campagna elettorale di stampo socialista nell'economia, il giorno dopo l'insediamento a palazzo Chigi il premier andrebbe ad omaggiare Ursula che gli bisbiglierebbe all'orecchio cosa deve fare, cosa gli succede se non lo fa, e cosa invece ha da guadagnare se lo fa (vero, Giggino? vero Giorgia?). E se il popolo sovrano vota una maggioranza affidandole una mission e quella maggioranza quella mission non può attuarla significa né più nemmeno che (1) NON siamo in democrazia e (2) l'Unione Europea è il nemico numero uno della democrazia, e (viste le politiche che impone) anche della socialdemocrazia economica.

In questo quadro, anche la più piccola delle buone notizie può rinfrancare, e pazienza se viene proprio da un avversario politico, dicevamo. L’Italia, come gli Usa, dice no al regolamento Oms contro le nuove pandemie - è il titolo di un articolo del Sole e siccome è un buon titolo dice già tanto. Istituzioni controllate da multimiliardari traffichini, ecco un altro nemico della democrazia, e l'OMS ne porta la bandiera. L'argine lo pone una fascistella cresciuta? lo digerirò. Di questi tempi, meglio accontentarsi di notizie così, che non ne avremo di molto migliori... 

giovedì 17 luglio 2025

NAZISRA

La cronaca ci conferma che l'opzione militare per risolvere qualsiasi controversia è sempre la prima, se non l'unica, per Israele, proprio mentre mi stavo accingendo a pubblicare una interessantissima intervista a Shir Hever, analista economico, già coordinatore del gruppo sull'economia di guerra di BDS (che sta per Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni contro Israele, questo il sito italiano).

Che la presenza di un'entità così sproporzionatamente munita militarmente nell'area poco avesse a che fare con le legittime aspirazioni di un popolo martoriato e molto con l'installazione di un presidio USA/NATO in zona nemica è verità storica acclamata e indiscutibile, e solo chi non è d'accordo con questo assunto o se ne dimentica poi non riesce a comprendere la logica delle azioni israeliane. 

La rappresaglia contro il rapimento degli ostaggi di un paio di anni fa, infatti, ha proporzioni da fare impallidire quelle naziste durante l'avanzata alleata sul fronte italiano ("solo" dieci italiani per ciascun tedesco ucciso, come per la vicenda via Rasella / fosse Ardeatine), tanto da stragiustificare l'etichetta di Genocidio, da ultimo adottata persino da una relatrice speciale ONU (per questo tacciata, e come ti sbagli, di "antisemitismo", etichetta usata ad minkiam perché anche i palestinesi sono semiti e quindi se guardiamo ai numeri gli antisemiti peggiori sono proprio gli israeliani).

Ma i contatti col nazismo purtroppo non si limitano a questi paragoni logici: la traduzione in gioco di parole del titolo di questo post (vagamente ispirata peraltro all'operazione simile dei CCCP col brano PunkIslam) è giustificata anche dalla ipotesi storica alternativa (tanto sorprendente ed eretica da essere stata nel tempo insabbiata e/o bollata con l'etichetta di comodo di complottismo) che vede un accordo tra nazisti, ebrei e capitalismo occidentale (tre entità tutt'altro che separate, col futuro nemico germanico ci facevano affari in tanti, persino il patriarca petroliere dei Bush) alla base delle prime colonizzazioni ebraiche in Palestina, già negli anni 30. Di questo e altri temi adiacenti gli accadimenti in Palestina si parlerà nel dibattito moderato da Pasbas il prossimo 25 luglio, della cui locandina l'immagine a corredo di questo post è un estratto. Come assaggio, Pasquale ci manda il testo qui appresso.

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Come il genocidio di Gaza porterà Israele al collasso

Intervista a Shir Hever di Electronic intifada, traduzione di Pasbas

Dopo i 10 mesi di guerra condotta come genocidio della popolazione civile Palestinese di Gaza e WB e dopo la guerra contro i civili libanesi e siriani, i sionisti si sono finalmente decisi a lanciare l' attacco finale contro l'Iran. Purtroppo per loro però la loro inumana arroganza (e razzismo) senza limiti è stata fortemente ridimensionata dalla assoluta tenuta del governo iraniano: hanno subito gravissimi danni materiali per le loro postazioni strategiche, porti, aeroporti, laboratori di ricerca militare, sedi dell'IDF e del Mossad, sedi del reparto 8200, sedi delle big tech usa (per i sionisti e loro mandanti userò sempre la scrittura in minuscolo, non sono refusi).

Questo ignobile stato sionista militarizzato in tutte le sue componenti, dalla scuola per la prima infanzia all'università, dal commercio all'industria, dell'agroalimentare al settore costruzioni ecc., ha subito gravissimi danni. ad un'economia già quasi completamente assistita dall'occidente (loro fanno in nostra vece il gioco sporco in West Asia). Il prodotto interno lordo è crollato dell'8%, la borsa ha perso miliardi di dollari in un solo giorno di guerra all'Iran. Per sopportare e supportare questo folle piano di genocidio delle popolazione della regione e finanziare le spese militari dirette e indirette il governo ha imposto tagli draconiani alla spesa sociale, per cui le strutture pubbliche stanno per collassare, i riservisti richiamati hanno dovuto abbandonare il loro lavoro mettendo in crisi aziende di ogni dimensione e importanza.

Nonostante il conseguente default di fatto l'economia dei sionisti è giudicata ancora affidabile dalle agenzie (sioniste anch'esse) di rating, le stesse che fecero fallire un grande paese come l'Argentina nei primi anni 2000. Queste aperture di credito hanno "spinto" le banche ad investire sui bond di questo stato fantasma! I paesi occidentali come usa, canada e gb non possono elargire direttamente denaro ai sionisti perché non esiste un meccanismo finanziario che lo permetta: se tale meccanismo esistesse i paesi del sul del mondo depredati dal colonialismo occidentale potrebbero richiedere riparazioni in denaro equivalenti agli enormi danni subiti. Una sola volta gli usa trasferirono un prestito di 10 mld di $ facendo da garante; Clinton lo propose quale incentivo per le trattative di pace di Oslo. Il trucco non funzionò perché la furbizia avida tipica dei sionisti si rivolse contro i loro stessi interessi: in una riunione plenaria della Knesset si chiese agli usa di saldare il debito contratto e come risposta il congresso usa rispose non paghiamo "né ora né mai più!"

Come conseguenza del dosaggio dei valori assegnati ad israele dalle conniventi agenzie di rating la lobby sionista degli usa ha costretto le municipalità, di cui ha il controllo, ad acquistare bond-carta straccia con i fondi pubblici dei contribuenti destinati ad infrastrutture, welfare ecc. Anche così però ovviamente i sionisti non riescono a pagare i debiti e ad appianare il bilancio. Quanto all'aggressione all'Iran che ha provocato al paese danni ingenti e soprattutto centinaia o forse migliaia di morti di civili innocenti, questa volta e per la prima volta i sionisti hanno pagato duramente il loro disumano bullismo: la raffineria ed il porto di Haifa non sono più operativi, l'aeroporto principale funziona a singhiozzo, molte compagnie non ci atterrano più (e Ansar Allah continua a bombardalo), la Colombia ha sospeso le forniture di carbone, l'Azerbaijan ha difficoltà a fornire il petrolio perché il transito attraverso la Turchia la popolazione, disgustata dal genocidio in atto, lo impedisce, creando problemi al governo. Il settore strategico delle costruzioni, a fronte di una grave crisi degli alloggi, non riesce a riprendersi: ai lavoratori palestinesi del WB dal 2022 è interdetto l'ingresso in israele; Cina e India, per ragioni che riguardano la loro incolumità, stanno facendo rientrare il loro cittadini; i prezzi degli appartamenti nel contempo sono in continua ascesa. 

Forze armate: il capo supremo delle forze sioniste è comparso alla knesset dichiarando che le truppe sul campo non sono più sufficienti, nel contempo i fascisti presenti nel governo ed in parlamento chiedono che l'occupazione di Gaza sia permanente e a questa richiesta la risposta chiara del generale in capo è (cito testualmente) "in questo caso Israele cesserà di esistere!" I soldati esausti chiedono a gran voce che gli ultraortodossi subiscano la coscrizione obbligatoria come tutti gli altri israeliani. Durante l'attacco all'Iran a livello politico si è verificato un fenomeno interessante: le (finte) opposizioni sioniste al governo nazista di Netanyahu hanno mutato atteggiamento nei suoi confronti, che è anche per loro "il leader che ci protegge tutti". 

Alla domanda dell'intervistatore sul successo sionista del tentativo di cambio regime, l'intervistato ha chiosato: "il cambio regime c'è effettivamente stato, ma non in Iran!"

domenica 13 luglio 2025

GOD SAVE THE SINNER

Mi perdonerete l'insistenza sull'argomento tennis, che peraltro è uno di quelli che mi frutta meno lettori, ma sono un appassionato praticante da una vita, e oggi si è allungata la lista delle prime volte di un tennista italiano a fare qualcosa, da Jannik Sinner inaugurata un paio di anni fa e che non sembra avere intenzione di smettere.

Il risultato di oggi è epocale più degli altri, perché un italiano non aveva mai vinto a Wimbledon in un secolo e mezzo di vita della manifestazione che più di tutte rappresenta la tradizione di questo sport. E se avesse trasformato uno dei tre match point avuti a Parigi oggi staremmo parlando di uno con serie possibilità di vincere il Grande Slam, cosa che non è escluso possa fare in futuro e per la quale non si parlerebbe più di primato italiano ma mondiale, dal momento che i quattro grandi tornei che lo compongono sono stati vinti nello stesso anno, due volte, solo dall'australiano Laver negli anni sessanta, e l'impresa non è riuscita nemmeno a Federer o Djokovic, che l'hanno solo sfiorata.

Un post di politica internazionale è in cantiere, grazie a Pasbas, ma oggi facciamo festa, anche perché a metà luglio cade anche il compleanno di questo blog, e come ogni anno gli regaliamo una nuova grafica, rimpiazzando quella a sfondo azzurro (nella immagine) che vedeva Sinner vincere l'australian open 2024 con quella a sfondo verde che celebrerà per 12 mesi l'impresa londinese di oggi.

mercoledì 9 luglio 2025

AAA-DRIA-NO!

L'avrete letto un po' dappertutto, oggi è il compleanno di Adriano Panatta ed è un numero di quelli che attirano click, giubilare: 75. Un vecchio, praticamente, non fosse che uno lo guarda e non ci crede, ma io ho memoria di mio nonno di quando aveva l'età mia oggi e mi sembrava un vecchio, guardo le foto e confermo, mi guardo allo specchio e non ci credo, quindi sarà che sono cambiati i tempi, diciamola così.

Panatta è la ragione per cui tutti quelli della mia generazione che hanno giocato o ancora giocano a tennis hanno cominciato. Prima di lui, il tennis era uno sport d'élite, con lui è diventato di massa. La sua parabola sportiva è stata lunga, tra giocatore e CT, ma il vertice è stato molto breve: un paio di stagioni, nemmeno continue. Però è bastato, ad alimentare un mito che ha resistito mezzo secolo fino all'emersione di un talento completamente diverso che finalmente ne superasse a uno a uno tutti i record, con lui sinceramente contento e anzi grato (in quanto stufo di sentirsi chiamato in causa ogni volta che un aspirante successore si rivelava una meteora). E bastava, allora, a riempire il centrale del Foro Italico, che allora veniva realizzato montando gli spalti coi tubi Innocenti attorno alle statue di quello che sarebbe diventato il Pietrangeli, come fosse uno stadio di calcio, e con gli stessi decibel; anzi, i tifosi assiepati sugli spalti ne urlavano il nome con la cadenza calcistica che ho tentato di rappresentare nel titolo, seguita dal tipico battimani a due/tre colpi che avete capito.

Ok, per quelli che non hanno capito in fondo vi metto il video integrale, di una finale di Roma che rischiò di vincere e poi perse da Borg, facendone iniziare la riproduzione all'inizio dell'episodio bizzarro che a momenti consegnava a Panatta il suo secondo open d'Italia: un ape che infastidisce lo svedese al punto da indurlo a darsi una racchettata in testa mentre cercava di scacciarla. Borg poi ci mise due set a riprendersi e poi vinse solo perché allora la finale di Roma era tre su cinque. Ma se anche non lo guardate tutto, se lo scorrete un pezzetto in cui il pubblico romano invoca il suo eroe col coretto calcistico che vi dicevo, lo trovate.

I due erano amici, nel senso proprio che facevano bisboccia assieme prima e dopo le partite, e la Bertè era la fidanzata dell'uno prima di diventare la moglie dell'altro. Altre curiosità: Panatta fu l'unico giocatore ad avere sconfitto, e lo fece due volte, Borg al Roland Garros in 8 partecipazioni; l'unico a infliggere un doppio sei zero a Lendl (anche servendogli da sotto, qui gli highlights), l'unico tennista a mia memoria protagonista di una "invasione di spalti" (pare che un tifoso spagnolo gli avesse insultato la madre), e fu capace di mettersi (e far mettere al suo compagno di doppio Bertolucci) una maglietta rossa mentre toglieva la coppa Davis dalle mani del Cile di Pinochet (una cosa molto più di sinistra del boicottaggio perorato da molta sinistra dell'epoca, che così gliel'avrebbe lasciata).

Auguri, Adriano, anzi Aaa-drià-noo! (ta-ta ta-ta-ta).

P.S. Singolare coincidenza, nello stesso giorno in cui il vecchio re del tennis italiano compie tre quarti di secolo, e il nuovo re raggiunge la sua seconda semifinale a Wimbledon, quello che ha retto il testimone per un ventennio nell'era di mezzo lascia il tennis, pago di aver chiuso tenendo il campo per 5 ore e 5 set con il fenomeno Alcaraz. Meno vincente di Adriano Panatta, Fabio Fognini aveva in comune con lui la sovrabbondanza di talento, che ad entrambi ha fruttato la carriera che hanno avuto a dispetto della minor voglia di allenarsi che di godersi la vita l'uno, e della mancanza di "testa" l'altro. Anche a lui vanno fatti gli auguri, pertanto...

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