Ce l'avete presente? ecco, allora avete un'idea di cos'è il Partito Democratico e sta storia degli 8 punti di Bersani.
Nato dall'idea, corretta in tempi di maggioritario uninominale a turno unico ma assurda con altre leggi elettorali, che si vincono le elezioni conquistando gli elettori indecisi al centro dello schieramento, togliendo la S di Sinistra dal nome ha via via dimenticato ogni richiamo a quella corrente di idee da cui lombi pure esso discende, per finire a flirtare apertamente con un professore di ortodossia monetarista, cioè un economista di destra: un conto è il senso di responsabilità e cortesia istituzionale nel dargli la fiducia (e forse era anche opportuno non accollarsi di governare quando c'era da mettere una pezza ai guai creati dal solito criminale, mettendo le solite mani nelle tasche degli italiani), un conto è avallarne ogni scelta e ogni progetto politico di lunga durata (il fiscal compact significa legarsi mani e piedi al monetarismo per vent'anni), per non dire della ripetuta e ostentata dichiarazione di fedeltà al "professore" e al suo progetto durante tutta la campagna elettorale ("staremo con Monti anche se avessimo la maggioranza anche al Senato", il tocco finale).
Quando tutti o quasi celebravano questo partito-senza-senso come vincitore sicuro delle elezioni a venire, al punto che le primarie sembravano avere in palio direttamente la Presidenza del Consiglio, questo blog era tra le poche voci che disperatamente urlava alla moglie fedifraga che se continuava a lasciare solo quel marito fatto di milioni di elettori potenziali qualcuno se lo sarebbe raccattato. Solo dopo mesi di parole inutili, che come poi si è visto popolavano queste pagine ma anche le teste di milioni di persone sempre più deluse, mi sono deciso ad accantonare le pur espresse perplessità verso il Movimento 5 Stelle e abbandonare il PD al suo destino. La cosa più sorprendente è la prevalenza, oggi, tra chi invece è rimasto fedele (per paura, accecamento o chissà cosa) a quel progetto fallimentare, del rancore nei confronti dei tre milioni e mezzo che lo hanno mollato, piuttosto che nei confronti della classe dirigente che ha causato questa diaspora.
Se i piddini residui, intellettuali o presunti tali in testa, avessero ancora un briciolo di amor proprio, dovrebbero costringere Bersani D'Alema Finocchiaro e compagnia bella (Veltroni non serve, forse finalmente ha trovato lavoro, presso l'editore che non nominava da avversario...) a ritirarsi dalla politica per manifesta incapacità, anziché firmare appelli col malcelato obiettivo di mettere nel sacco e neutralizzare, in nome di un presunto senso di responsabilità, la novità che si manifesta. Gli otto punti dovevate dirli prima, negli ultimi mesi se non negli ultimi anni, adesso il massimo che vi è concesso, per dimostrare voi il senso di responsabilità che dite manchi agli altri, è di votare la fiducia a un governo guidato dai veri vincitori delle elezioni o almeno da qualcuno da loro indicato.
Certo, è già qualcosa che pur di governare questi si spingano a dire cose di sinistra, tipo "ridiscutere gli accordi europei perché mirino più che al rigore alla piena occupazione", ma non basta: bisogna fare qualcosa che dica chiaramente "abbiamo sbagliato, non sappiamo che farcene di un partito che rincorre il voto moderato, rifacciamo il PDS", lasciare che Letta Renzi e tutti i residui ex-democristiani vadano con Monti, e modellare il nuovo soggetto politico sulla falsariga di tutte le novità rilevanti lanciate da Grillo. E certo, è già qualcosa avere eletto presidenti delle camere due facce quasi presentabili anziché gli sputtanatissimi Franceschini e Finocchiaro (entrambi, o uno dei due con Casini o Fini) che avremmo avuto senza il successo di Grillo alle urne, ma non basta: bisogna ammettere che appunto ciò è merito di Grillo e dell'aria nuova che ha portato, non tentare di appropriarsi di meriti non propri e magari di governare accaparrandosi qualche senatore qui e qualcun altro lì, e dunque proporre non dico Grillo ma almeno una personalità da lui indicata come Presidente del Consiglio di un governo di scopo, prima di farsi oggi i belli con punti programmatici che ieri si era lasciato fossero bandiera di altri.
Questo però sarebbe possibile se in casa PD si ragionasse davvero nell'interesse della Nazione come si ostenta di fare. Purtroppo invece il motore è sempre costituito dai soliti interessi di bottega, per cui la cosa più probabile è che si useranno tutti gli escamotage, presentabili o meno, per andare al governo lo stesso, magari coi voti dei montiani e di qualche grillino convinto dalla logica del meno peggio come per Grasso, magari coi voti di qualche berlusconiano in fuga dopo che finalmente avranno messo fuori gioco il boss, ma attenzione! sarà per attuare le politiche recessive monetariste made in Euro(pa) che distruggeranno definitivamente il tessuto economico-sociale italiano, e ciò potrà avere solo due sbocchi, a seconda se nel frattempo il Movimento 5 Stelle terrà serrate le fila o meno:
- pochi mesi di navigazione problematica e crisi economica galoppante, al termine dei quali il M5S prende il 50% (e questo sembra essere anche l'obiettivo della linea politica di chiusura scelta da Grillo, che possiamo pure giudicare un azzardo, ma allora come giudichiamo una scelta del PD che favorirebbe questo sbocco?);
- qualche mese in più, ma nel frattempo il M5S si scioglie come neve al sole, e gli spazi aperti al centro dalla fine del berlusconismo spingono Renzi alla spallata finale con presa del controllo del PD e del successivo governo (che sarebbe di destra monetarista, mentre il PD avrebbe completato la sua metaformosi in una novella Democrazia Cristiana, al che io vorrei chiedere ai miei amici di sinistra, che tanto mi criticano per le mie recenti scelte di campo: ma a voi piacerebbe, poter dire di aver vinto, a questo costo?).
Insomma, cari i miei intellettuali del PD, cari i miei amici di sinistra, c'è poco da scherzare col fuoco: se volete ci sia ancora posto in Italia per un grande partito di sinistra dovete cambiare immediatamente obiettivo, smetterla di tirare addosso al grillino che fino ad ora ha salvato l'Italia e il vostro culo e forse può salvare anche l'Europa, e mettere al centro del mirino il vostro stesso gruppo dirigente, che sta lavorando alacremente per rendere impossibile l'unico scenario di salvezza (un incarico a Grillo o a chi per lui, con tutti i "non centristi" del PD a dargli fiducia su una piattaforma a termine), perché la smetta subito, prima che sia troppo tardi per tutti, e in primis per voi.
Poi non dite che non eravate stati avvisati.
...
Ed ora qualche approfondimento.
Se su Micromega, ovvero Repubblica, ovvero il maggior nemico di Grillo, e perciò particolarmente significativi, possiamo leggere commenti del tipo:
- la sinistra in Italia può ripartire solo dal rifiuto pregiudiziale di ogni alleanza con il centro;
- i flussi elettorali ci dicono che tra Grillo astensione e voto disperso resta ai due poli ex dominanti meno del 40% dell'elettorato;
- bisogna battersi per cambiare la politica economica dell'Europa;
- dal risultato elettorale bisogna prendere lezioni, altro che darle;
- l'informazione mainstream che oggi fa le pulci ai grillini fino a ieri da tutti gli altri ha accettato di tutto;
- ai grillini viene rimproverato tutto e il contrario di tutto, e occhio che qualunque sia l'esito se va qualcosa storto comunque è colpa di chi li ha votati;
- l'unico modo di mettere alle strette Grillo è di affidargli l'incarico di governo e dargli la fiducia sarebbe anche furbo oltre che opportuno.
Nessun commento:
Posta un commento