lunedì 18 marzo 2013

UN SENSO NON CE L'HA

Da sinistra a destra, e non a caso, l'evoluzione di un partito che con Renzi
segretario, e Presidente del Consiglio, potrebbe direttamente adottare per
simbolo uno scudo crociato con la scritta "libertas". La sinistra in Italia può
essere salvata solo da Grillo, e Bersani pare addirittura essersene accorto
prima che sia troppo tardi, solo che non pare ancora disposto a pagare il
prezzo giusto: l'appoggio a un governo Grillo, su punti scelti da quest'ultimo
Avete presente quando una moglie (o un marito se preferite - un esempio vale l'altro), dopo aver trascurato per mesi i propri doveri coniugali, magari intanto flirtando col vicino di casa, quello grigio ma ricco, ma proprio alla luce del sole che quando il marito (o la moglie, è lo stesso, non lo ripeto più) glielo rimprovera risponde "e se fosse? è una persona splendida, mi rispetta, e farebbe di me una regina!", e quando il marito non ne può più e se ne va di casa, anzi nemmeno: quando (dopo mesi che se n'è andato di casa ed è rimasto da solo in un seminterrato senza che lei lo chiamasse nemmeno per dirgli come stai) finalmente si innamora e si mette assieme a una brava ragazza, lo va a trovare nuda sotto il trench e gli promette se torna a casa e  per il resto della vita non solo faville a letto ma anche totale dominio sul telecomando in occasione delle partite di calcio?
Ce l'avete presente? ecco, allora avete un'idea di cos'è il Partito Democratico e sta storia degli 8 punti di Bersani.
Nato dall'idea, corretta in tempi di maggioritario uninominale a turno unico ma assurda con altre leggi elettorali, che si vincono le elezioni conquistando gli elettori indecisi al centro dello schieramento, togliendo la S di Sinistra dal nome ha via via dimenticato ogni richiamo a quella corrente di idee da cui lombi pure esso discende, per finire a flirtare apertamente con un professore di ortodossia monetarista, cioè un economista di destra: un conto è il senso di responsabilità e cortesia istituzionale nel dargli la fiducia (e forse era anche opportuno non accollarsi di governare quando c'era da mettere una pezza ai guai creati dal solito criminale, mettendo le solite mani nelle tasche degli italiani), un conto è avallarne ogni scelta e ogni progetto politico di lunga durata (il fiscal compact significa legarsi mani e piedi al monetarismo per vent'anni), per non dire della ripetuta e ostentata dichiarazione di fedeltà al "professore" e al suo progetto durante tutta la campagna elettorale ("staremo con Monti anche se avessimo la maggioranza anche al Senato", il tocco finale).
Quando tutti o quasi celebravano questo partito-senza-senso come vincitore sicuro delle elezioni a venire, al punto che le primarie sembravano avere in palio direttamente la Presidenza del Consiglio, questo blog era tra le poche voci che disperatamente urlava alla moglie fedifraga che se continuava a lasciare solo quel marito fatto di milioni di elettori potenziali qualcuno se lo sarebbe raccattato. Solo dopo mesi di parole inutili, che come poi si è visto popolavano queste pagine ma anche le teste di milioni di persone sempre più deluse, mi sono deciso ad accantonare le pur espresse perplessità verso il Movimento 5 Stelle e abbandonare il PD al suo destino. La cosa più sorprendente è la prevalenza, oggi, tra chi invece è rimasto fedele (per paura, accecamento o chissà cosa) a quel progetto fallimentare, del rancore nei confronti dei tre milioni e mezzo che lo hanno mollato, piuttosto che nei confronti della classe dirigente che ha causato questa diaspora.
Se i piddini residui, intellettuali o presunti tali in testa, avessero ancora un briciolo di amor proprio, dovrebbero costringere Bersani D'Alema Finocchiaro e compagnia bella (Veltroni non serve, forse finalmente ha trovato lavoro, presso l'editore che non nominava da avversario...) a ritirarsi dalla politica per manifesta incapacità, anziché firmare appelli col malcelato obiettivo di mettere nel sacco e neutralizzare, in nome di un presunto senso di responsabilità, la novità che si manifesta. Gli otto punti dovevate dirli prima, negli ultimi mesi se non negli ultimi anni, adesso il massimo che vi è concesso, per dimostrare voi il senso di responsabilità che dite manchi agli altri, è di votare la fiducia a un governo guidato dai veri vincitori delle elezioni o almeno da qualcuno da loro indicato.
Certo, è già qualcosa che pur di governare questi si spingano a dire cose di sinistra, tipo "ridiscutere gli accordi europei perché mirino più che al rigore alla piena occupazione", ma non basta: bisogna fare qualcosa che dica chiaramente "abbiamo sbagliato, non sappiamo che farcene di un partito che rincorre il voto moderato, rifacciamo il PDS", lasciare che Letta Renzi e tutti i residui ex-democristiani vadano con Monti, e modellare il nuovo soggetto politico sulla falsariga di tutte le novità rilevanti lanciate da Grillo. E certo, è già qualcosa avere eletto presidenti delle camere due facce quasi presentabili anziché gli sputtanatissimi Franceschini e Finocchiaro (entrambi, o uno dei due con Casini o Fini) che avremmo avuto senza il successo di Grillo alle urne, ma non basta: bisogna ammettere che appunto ciò è merito di Grillo e dell'aria nuova che ha portato, non tentare di appropriarsi di meriti non propri e magari di governare accaparrandosi qualche senatore qui e qualcun altro lì, e dunque proporre non dico Grillo ma almeno una personalità da lui indicata come Presidente del Consiglio di un governo di scopo, prima di farsi oggi i belli con punti programmatici che ieri si era lasciato fossero bandiera di altri.
Questo però sarebbe possibile se in casa PD si ragionasse davvero nell'interesse della Nazione come si ostenta di fare. Purtroppo invece il motore è sempre costituito dai soliti interessi di bottega, per cui la cosa più probabile è che si useranno tutti gli escamotage, presentabili o meno, per andare al governo lo stesso, magari coi voti dei montiani e di qualche grillino convinto dalla logica del meno peggio come per Grasso, magari coi voti di qualche berlusconiano in fuga dopo che finalmente avranno messo fuori gioco il boss, ma attenzione! sarà per attuare le politiche recessive monetariste made in Euro(pa) che distruggeranno definitivamente il tessuto economico-sociale italiano, e ciò potrà avere solo due sbocchi, a seconda se nel frattempo il Movimento 5 Stelle terrà serrate le fila o meno:
  1. pochi mesi di navigazione problematica e crisi economica galoppante, al termine dei quali  il M5S prende il 50% (e questo sembra essere anche l'obiettivo della linea politica di chiusura scelta da Grillo, che possiamo pure giudicare un azzardo, ma allora come giudichiamo una scelta del PD che favorirebbe questo sbocco?);
  2. qualche mese in più, ma nel frattempo il M5S si scioglie come neve al sole, e gli spazi aperti al centro dalla fine del berlusconismo spingono Renzi alla spallata finale con presa del controllo del PD e del successivo governo (che sarebbe di destra monetarista, mentre il PD avrebbe completato la sua metaformosi in una novella Democrazia Cristiana, al che io vorrei chiedere ai miei amici di sinistra, che tanto mi criticano per le mie recenti scelte di campo: ma a voi piacerebbe, poter dire di aver vinto, a questo costo?).
In realtà c'è anche un terzo scenario (meno probabile perché il tempo passa per tutti e tra tanti finti impedimenti uno vero prima o poi potrebbe colpire) a metà strada tra i due: i grillini si sfasciano subito, il PD non riesce a combinare niente, e a giugno rivince Berlusconi alla testa di un "no all'Euro" che punta a uno scenario sudamericano, ma non di quelli odierni, di quelli anni 70 in cui si muoveva tanto ma tanto bene il neoeletto pontefice...
Insomma, cari i miei intellettuali del PD, cari i miei amici di sinistra, c'è poco da scherzare col fuoco: se volete ci sia ancora posto in Italia per un grande partito di sinistra dovete cambiare immediatamente obiettivo, smetterla di tirare addosso al grillino che fino ad ora ha salvato l'Italia e il vostro culo e forse può salvare anche l'Europa, e mettere al centro del mirino il vostro stesso gruppo dirigente, che sta lavorando alacremente per rendere impossibile l'unico scenario di salvezza (un incarico a Grillo o a chi per lui, con tutti i "non centristi" del PD a dargli fiducia su una piattaforma a termine), perché la smetta subito, prima che sia troppo tardi per tutti, e in primis per voi.
Poi non dite che non eravate stati avvisati.
...
Ed ora qualche approfondimento.
Se su Micromega, ovvero Repubblica, ovvero il maggior nemico di Grillo, e perciò particolarmente significativi, possiamo leggere commenti del tipo:
allora su Mentecritica non può sorprendere leggere commenti come:
  • l'informazione mainstream che oggi fa le pulci ai grillini fino a ieri da tutti gli altri ha accettato di tutto;
  • ai grillini viene rimproverato tutto e il contrario di tutto, e occhio che qualunque sia l'esito se va qualcosa storto comunque è colpa di chi li ha votati;
  • l'unico modo di mettere alle strette Grillo è di affidargli l'incarico di governo e dargli la fiducia sarebbe anche furbo oltre che opportuno.
Ma è su Cadoinpiedi che bisogna andare a scovare la notizia, che non avete certo ascoltato al tiggì, che il fiscal compact, che lo scorso parlamento italiano approvò in fretta e furia con tanto di legge costituzionale per il pareggio di bilancio in Costituzione, è stato bocciato dalla Germania. Si, avete letto bene. Il PD i centristi e il PDL ci hanno condannati a 20 di recessione, Grillo ha vinto le elezioni anche per questa ragione, e se forse ora in Italia si torna a parlare di politica monetaria di stampo keynesiano sarà solo merito suo, per chi ancora ragiona con la sua testa. Altrove, dove i partiti di centrosinistra esistono ancora, il parlamento sia pure in mano al centrodestra rimanda la ratifica di un patto così impegnativo all'esito delle prossime votazioni. Forse anche dopo aver dato uno sguardo allo tsunami accaduto da noi....

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