Giù il cappello davanti ai tifosi del Toro, che durante il minuto di silenzio per Andreotti hanno tirato fuori la famosa foto che ritrae assieme Falcone e Borsellino! |
Il film è una classica distopia fantascientifica, molto ma molto ben recitata (incredibile, anche da Mr. Topgun), strapiena di citazioni cinefile, dalla Morte nera di Guerre stellari, all'astronave madre dei Borg di Star Trek, passando per la soluzione finale di Indipendence Day. La fantascienza, si sa, consente alcuni gradi di libertà in più al narratore, il che ne fa il veicolo principe per inquadrare visioni filosofiche alternative in un sistema coerente, una volta che tu spettatore/lettore abbia firmato il patto di credulità minimo con lo sceneggiatore. Classica è anche la soluzione, o meglio la costruzione del problema in modo che sembri irrisolvibile e la soluzione arrivi inaspettata: basta postulare un punto debole che sia "nascosto" per farlo scoprire allo spettatore a forza di metonimie (come in Signs), oppure "centralizzato" in modo che quando tutte le speranze sono perdute si riesca improbabilmente a raggiungerlo e così a distruggere in un colpo solo le invincibili armate nemiche. Eppure il film, anche se non mi ha sorpreso, mi è piaciuto molto, forse proprio perché come Leonardo mi rendo conto che ho talmente tanto praticato il genere che se aspetto di risorprendermi posso anche smettere di andare al cinema.
La sera dopo, ovviamente, davano Il Divo in televisione. Ebbene lì si che c'è una scena sorprendente, talmente sorprendente che mi ha sorpreso anche rivedendola: Andreotti che durante un colloquio privato con Cossiga gli annuncia di volergli rivelare un segreto, dietro promessa di mantenerlo. E' suspense vera, risolta con la rivelazione da parte di Giulio di una vecchia passione per la sorella di Vittorio Gassman, non so se fondata o del tutto inventata da Sorrentino, ma poco importa: basta a farci desiderare che le sedute spiritiche siano realmente possibili, per costringere i due vecchi marpioni a sputare il rospo almeno post-mortem. Non so se Andreotti era contiguo alla mafia, per la giustizia terrena fino a una certa data si, e dopo "non è sufficientemente provato", per la vox populi (e anche per le pietre) delle mie parti si da sempre, per Travaglio si, per Massimo Fini forse si ma non era certo il solo e non era il peggiore (a paragone con i politici attuali, vabbè, non c'è partita, ma non per merito suo...), per molti altri no, specie per chi millantandone l'assoluzione cerca solo un accomunamento che non merita in nessuna delle dimensioni in cui si misura un uomo politico o un uomo tout-court. Certo è che una scena del genere, Andreotti e Cossiga a confessarsi reciprocamente i peccati e i segreti di settant'anni di storia italiana, anche solo magari in un film di fantascienza o fantapolitica, avremmo voluto proprio vederla... Voi, io, e anche Leonardo, cui la morte di Andreotti forse ha aperto gli occhi: l'affossamento di Prodi dimostra: 1) che Bersani non sarebbe mai riuscito a fare un governo con Grillo, quindi accettando Grillo avrebbe solo scoperto il culo per finire impallinato; 2) che forse a questo vecchio ragazzo con gli occhialini attualmente Presidente del Consiglio manca solo la gobba, per imitare perfettamente l'astuto suo emulo...
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