mercoledì 15 maggio 2013

IUS SÒLA

Vivo a Roma da troppo tempo per capire se il titolo di questo post necessiti di traduzione per i non capitolini o meno, ma, siccome credo che il termine (con la O aperta, mi raccomando) sia ormai passato all'uso comune nazionale come, che so, fregnaccia o mortacci, piuttosto che spiegarlo lascerò che i pochi che non l'hanno mai sentito lo capiscano man mano.
Dunque, c'è un partito che costruisce la sua campagna elettorale attaccando il partito del suo maggiore avversario (fa così da sempre, è nato apposta), e finisce per farci il governo assieme, il secondo consecutivo, avendo il presumibile problema di come far digerire la mappazza ai suoi restanti elettori (ne ha già persi un terzo da novembre a febbraio, chissà quanti se si votasse oggi). Una delle cose che si inventa è mettere al governo due ministre femmine di origine straniera, una popolarissima campionessa tedesca allo sport e una nera africana all'integrazione: nel marketing premia sparare a pallini nel mucchio, qualche gonzo si acchiappa sempre.
Siccome non basta, la ministra di colore si inventa, tra le altre cose, di ricicciare una vecchia citazione razzista contenuta in un rapporto governativo americano contro gli italiani del 1912 che sembra un articolo della Padania degli anni d'oro, con Prodi al governo e flotte di barconi di immigrati verso quello che ancora sembrava un Paese ricco di opportunità per tutti. Il meccanismo è: chi lo legge, prima si indigna contro i soliti razzisti antinegro, poi trasale scoprendo che il testo è antiitaliano, infine parte alla ricerca del razzista nostrano per sbatteglierlo al muso al grido di "visto?!". Sapete di cosa sto parlando: gira da molti anni in varie versioni, nelle catene di email prima e nei social network dopo. Ora però lo riciccia una ministra, e il suo compagno di partito che ricopre la seconda carica dello Stato inscena un gioco delle parti ribattendo l'ovvia considerazione che se applichiamo lo ius soli rischiamo di attrarre donne incinte da tutto il mediterraneo come mosche al miele, senza considerare che la proposta Kjenge è più articolata e non mira affatto a creare automatismi.
E allora, mi direte, se la proposta di legge è condivisibile, perché non attacchi il tuo moVimento che la critica quasi con gli stessi argomenti di Grasso e con la stessa sua colpa di non averla manco letta? Perché il punto non è se la proposta è buona o meno, che se lo è il moVimento la voterà come ha annunciato di voler fare per qualunque buona proposta da qualunque parte venga, ma con quale faccia di tolla un partito tenta di farci digerire di stare al governo con quelli che hanno scritto la Bossi/Fini e teorizzato e praticato la guerra agli immigrati, quelli che fino a ieri erano in coalizione con un partito che ha costruito la sua fortuna sul razzismo antimeridionale. Quella Lega che peraltro quando scaricò Silvio fu corteggiata a lungo proprio dal principale partito del centrosinistra, arrivando a sposare fino a diventarne il principale artefice quel federalismo che se non è il principale responsabile dell'attuale disastro dei conti pubblici poco ci manca.
Ci deve essere qualcosa sotto. Chissà cosa devono farci digerire, questi, ecco perché tentano di distrarci con questioni d'impatto emotivo. L'Eurozona sta per esplodere, chi è rimasto fuori si frega le mani e di Europa non parla più specie in campagna elettorale, ma questi non possono e in ogni caso non hanno intenzione di invertire la rotta; forse quando finiremo sugli scogli vedremo i barconi di cui sopra da un'altra prospettiva...

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