...evidentemente anche a livello microscopico è tutto un giramento... |
L'argomento è oggi di estrema attualità per due ragioni, entrambe attinenti alla sinistra italiana: le tensioni all'interno della lista Tsipras e il clamoroso rovescio degli eredi del PCI nella città in cui nacque il de cuius.
1.
Forti del loro successo, un 4 virgola zero zero zero qualcosa che gli ha consentito di strappare il quorum e far sedere l'Italia al tavolo dei vincitori (come quali? la lista Tsipras, no?) che sicuramente cambieranno l'Europa, gli italiani di sinistra, nelle pause del loro incessante sfottò ai grillini che essendo scesi dal 26 al 21 per cento dimostrano di essere prossimi all'estinzione, osservano con sgomento all'ennesima dimostrazione dell'avanzata della Scienza: non hanno ancora creato la loro nuova entità politica che già la scindono. Dimostrando che cu nasci tundu non mori quadratu: se nasci da una scissione non ti salva nemmeno avere un giornale che si chiama Unità (a proposito, che brutta fine ha fatto: da giornale che bisognava essere audaci per tenerlo in tasca, a velina acritica dei nuovi capi nella speranza che non ti chiudano...), la tua coazione a ripetere ti condanna. La questione è intricata ma semplice: senza mettere avanti un nome come la Spinelli il quorum preso per un pelo lo avrebbero preso col cavolo, ma si erano accordati che se veniva eletta doveva lasciare il posto. Io sta cosa non la sapevo, chissà i loro elettori. Comunque lei ora il posto se lo tiene, e c'è pure chi dice che fa bene, ma quelli di Sel già ci avevano voglia, forse non tutti ma un po' si, di confluire nel PD delle sorti magnifiche et progressive di Cicciobello2, quindi mi sa che la mollano. Col risultato, forse record del mondo, di due elezioni consecutive in cui il partito di Vendola si presenta in una coalizione, grazie a ciò aiuta se stesso e gli alleati, e subito dopo il voto la rompe, fregandosene del fatto che forse tra chi li ha votati molti lo hanno fatto proprio per quella coalizione, tanto ormai i giochi sono fatti, le poltrone prese, eccetera.
Ora non sto dicendo affatto che non sia legittimo discutere e dividersi su tutto, per carità, anzi, essendo di sinistra nel midollo non posso che capire questa pulsione esistenziale, tipica appunto di chi è di sinistra anche perché ama discutere e detesta accodarsi acriticamente a qualunque capo, io però - come si dice - non faccio politica attiva. Allora mi dico: non è forse il caso di separare una volta per tutte la discussione politica dalla carriera politica, costruendo per quest'ultima una gabbia legislativa che le tolga ogni appeal agli occhi di chiunque non la voglia intraprendere per pura passione sociale, e sapendo fin dall'inizio che sarà per poco e non potrà trasformarla in un mestiere e tantomeno arricchircisi? Tanto per fare un esempio, Vendola, il compagno Vendola, cosa avrebbe fatto nella vita se non il politico? Leggete la sua biografia, non vi sembra uguale a quella di tanti, troppi altri, in tutto l'arco partitico? E' questo il vulnus della nostra democrazia, lo vogliamo capire o no? Basterebbe che Grillo riuscisse a imporre fino a farla sedimentare come condivisa a livello valoriale la concezione della vita politica che impone per statuto ai suoi, e meriterebbe di passare alla Storia anche se fallisse in ogni altro suo obiettivo...
2.
A Livorno nel 1922, per farla forse troppo breve, una parte dei socialisti decise di andarsene dal PSI e fondare un partito che abbandonava la vocazione riformista in favore di quella rivoluzionaria. Tranquilli, non voglio, ammesso che ne sia capace, propinarvi la cronistoria della sinistra in Italia; era solo per dire che, parentesi fascista a parte, da allora la culla Livorno è sempre stata la roccaforte inespugnabile del PCI e delle sue reincarnazioni successive, con una connotazione talmente pervasiva da caratterizzare persino il tifo calcistico, altrove dominio spesso dell'altra parte, tanto che un centravanti locale rifiutò ostentatamente di obbedire alla legge del denaro preferendole quella dell'identità sociale.
Questo per dire che se a Livorno vince un candidato a 5 stelle qualcosa significa. E lo si capisce intanto se si evita lo stereotipo, subito sposato ovviamente dal mainstream, della destra che vota Grillo, che tra l'altro chi vi ricorre manco si rende conto che ciò presumerebbe un improbabile mutamento di DNA della città. E poi se si va a vedere che una lista civica di sinistra vera, quindi avversa al PD e al malaffare che oramai incarna quasi meglio di Forza Italia, ha sostenuto al ballottaggio l'ingegnere informatico nella sua corsa a Sindaco. Se non fosse chiaro, sentite cosa dice il direttore del Vernacoliere, la feroce e salacissima rivista livornese di satira, icona della sinistra più dura, e prima ancora indovinate per chi ha votato stavolta.
Ecco allora qual'è il messaggio che arriva dalla rossa Livorno, a chi lo vuole capire: siete diventati democristiani, non c'è più traccia del Partito Comunista nel carrozzone che ci governa ormai in modo indistinguibile da come farebbe il centrodestra (stessa politica monetaria, stesse privatizzazioni, stessa corruzione, e siamo generosi)? e noi votiamo per quella cosa che, pur dichiarandosi oltre la distinzione destra/sinistra, contiene ancora nei programmi, nell'energia dal basso, e soprattutto nell'etica molti dei tratti distintivi di quello che era il nostro ideale. Vediamo se capite il messaggio. A pensarci bene, non poteva che arrivare da li...
...
P.S.
Aggiungo il giorno dopo una serie di link di approfondimento presi dalla rete, perché forse c'è bisogno di precisare che quanto sopra è detto non a scopo di un trionfalismo di riaccatto che sarebbe patetico, ma proprio di riflessione interna alla sinistra (ebbene si, la famosa autocritica), e ribadisco interna perché a qualcuno potrà dispiacere ma siamo in tanti a spingere il progetto di Grillo continuando a sentirci di sinistra, e perché come vedete si tratta di spunti tutti provenienti dall'area culturale (ebbene si, la famosa intellighenzia) di sinistra, quindi non sospetti:
- Rossana Rossanda, ovvero l'autocritica sulla consuetudine alla dispersione dei voti;
- Meletti, ovvero è che i livornesi si sono stufati, detto meglio di come l'ho detto io;
- Chiesa, ovvero la sinistra non capisce le cause della crisi;
- Müntzer, ovvero la Syriza italiana era impossibile e si sapeva, la lista Tsipras era per fregarvi;
- Mazzucco, ovvero mentre tutti straparlano di Berlinguer ecco uno che cita a proposito la Questione morale;
- Eretica su Il fatto quotidiano, ovvero la Spinelli ha fatto male;
- Scanzi sullo stesso giornale, ovvero la Spinelli ha fatto bene;
- Marcelli sempre sul Fatto è daccordo, e inoltre farebbero bene in casa Tsipras a liquidare SEL. E qui torniamo al titolo del post....
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