Questa volta io scrivo meno del solito, ma voi se volete ascoltare un consiglio leggete molto di più: i post di Carlo Bertani sono molto più radi di qualche tempo fa, ma a volte più lunghi.
Più volte mi è capitato in passato di scoprire che negli stessi giorni a me e lui giravano in testa le stesse cose, e talvolta lui le ha scritte talmente meglio di me che ho dovuto segnalarvelo. Il suo post di oggi, se avete apprezzato il mio precedente, dovete proprio leggervelo tutto: vi si spiega, con una visione molto più d'assieme rispetto ad altri contributi che girano in rete, il perché e il percome questa non è una crisi passeggera. E quindi chi vi dice il contrario, annunciandovi ad ogni piè sospinto che la ripresa è alle porte, è un farabutto che vi mente spudoratamente.
Non voglio sottoscriverne la profezia, peraltro moderata da un range volutamente spropositato (da 2 a 200 anni...), che il capitalismo è finito, perché ogni volta che la si è espressa è miseramente fallita. Ma che uscire dalla spirale del capitalismo finanziario per rientrare nel capitalismo industriale tramite una guerra e la conseguente ricostruzione questa volta per ragioni tecnologiche non è possibile, è cosa pacifica. In altre parole, il capitalismo non può assicurare un futuro al mondo: l'attuale estrema finanziarizzazione non potrà avere, come altre in passato, una via d'uscita in una guerra mondiale che riporti l'ago sull'industrializzazione, perché una guerra mondiale oggi - e la Corea ce lo ricorda, grazie - sarebbe nucleare. Dunque, morto il comunismo per sputtanamento, occorre immaginare qualcos'altro, prima che l'estremisimo islamico vinca (già, già, deve il suo successo proprio all'essere adatto ai tempi, altro che chiacchiere) per mancanza di concorrenti...
E anche se Bertani non sposa il progetto grillino in toto, come faccio io convinto che questa in ogni caso e comunque vada a finire è un'occasione di cambiamento valoriale che l'Italia non può perdere, la sua spiegazione dell'estrema razionalità del Reddito di cittadinanza, nonché della sua relativamente semplice fattibilità, supera tutte quelle che avevo visto finora comprese le mie.
Per cui buona lettura, che le feste sono finite e c'è da lavorare: c'è da immaginare un altrove...
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