domenica 4 dicembre 2022

ADULTI NO - VERSETTI COVIDICI 136-139

Il titolo si spiega da solo, a partire da un modo di dire impiantatosi con la medicina moderna e come sempre in questi casi poi traslato a ben altri significati ("sono un uomo fatto / una donna fatta"). Torna d'attualità, com'era facile prevedere e infatti avevamo previsto, parlare di vaccini, grazie alla nuova stagione influenzale e nonostante il cambio di maggioranza al governo. E lo fa grazie alla attesa sentenza della Corte Costituzionale che ha rigettato l'eccezione di incostituzionalità sollevata sui provvedimenti che avevano imposto l'obbligo vaccinale nei confronti di categorie professionali e anagrafiche di soggetti. Bisogna parlarne, per sgombrare il campo da ogni possibile equivoco che le posizioni di partenza interiori di ciascuno possono portargli nell'interpretare la sentenza, o perlomeno quello che ne è stato riportato dalla stampa in attesa della pubblicazione delle motivazioni.

Non è strettamente consequenziale, infatti, né dedurre che ora poveri noi saremo sicuramente bersagliati da una serie di nuovi obblighi, né considerare la partita chiusa per i soggetti danneggiati economicamente e fisicamente dalla improvvida campagna "vaccinale": la pronuncia, infatti, si limita a mettere a riparo l'azione politica di un biennio sciagurato da una bomba atomica che sarebbe scoppiata travolgendo tutti i protagonisti in caso di pronuncia opposta. Aveva dunque ragione chi dalla stessa non si aspettava granché, soprattutto conoscendo i meccanismi di selezione dell'organismo, in un modo o nell'altro diventati nel tempo sempre più soggetti al potere politico, per di più con uno sfrido temporale che in caso di cambio di maggioranza approfitta dello sfasamento. In altri termini, anche se avessero vinte le elezioni i novax e i noeuro, e i molti che hanno votato Meloni credendo fosse così stanno già scoprendo che non è vero, e anzi a maggior ragione, la sentenza sarebbe stata questa. Forse ha ragione anche chi critica la linea di attacco tenuta da chi ha presentato il ricorso, adducendo a dimostrazione che altrove, con un approccio più semplice e diretto, ha avuto successo, ma in Italia non siamo altrove e si fatica a credere che anche così sarebbe andata diversamente.

Resta il fatto che, adesso, come in politichese tra le righe sembra persino dichiarare il responsabile di dicastero, non è che il governo sia obbligato a fare partire le sanzioni e ricominciare con le angherie, solo perché una sentenza ha detto che per quelle commesse dai predecessori non ci sono profili di incostituzionalità. Quindi, quello che succederà a breve resterà subordinato a una decisione politica, e come tale andrà giudicato dall'elettorato. Ciò, però, se da un lato apre uno spiraglio di speranza (con la s minuscola), dall'altro non è che consoli poi troppo, sia perché appunto questo governo sta già dando prova (vedi l'approccio di continuità con l'UE) di essere discontinuo col precedente solo per vuoti aspetti ideologici buoni solo per far azzuffare i capponi, sia perché il vero problema è proprio appunto l'elettorato, cioè quello che è successo in questi tre anni nella testa delle persone, scegliete voi se per merito di una operazione di propaganda di straordinaria efficacia o invece perché dentro erano già tutti pronti, di loro o per via di una azione di lungo termine, a subirla. L'unico dubbio è, cioè, se sia stata la pandemia a rimbambire le persone o se invece siano state rimbambite nei decenni  da una lungimirante azione concentrica partita dalla TV per arrivare agli smartphone, ma che il modo di dire "adulti e vaccinati" non valga più è oramai pacifico.

Se così non fosse, non assisteremmo all'autentico capovolgimento di logica che sta dietro alla formazione oramai assodata di un luogo comune tanto infondato quanto oramai solidissimo: i vaccini non hanno avuto alcun effetto nel prevenire i contagi (che, ricordo, nell'estate 2022 sono stati anche mille volte di più che in quella 2021) ma sicuramente i sintomi si, per cui chissà cosa sarebbe successo se non ci fossimo vaccinati. Te lo dicono anche persone decisamente intelligenti, e le migliori si fermano qui, poi giù giù ci sono quelli che ci aggiungono anche la cantilena del dovere civico, poi quelli che capovolgono questo stesso approccio fino a pensare ai non vaccinati come incivili e indegni del consesso civile, infine quelli che si sono fatti tre dosi e magari quattro, si sono beccati lo stesso la febbre a 39 e la tosse con l'influenza che sta girando adesso (esattamente come i pochi non vaccinati), e siccome hanno il tampone negativo sono tutti contenti di andare di antibiotico e cortisone. Non li sfiora il pensiero che se sti giorni siamo tutti malati e negativi allora aveva ragione chi diceva che il tampone non serviva a niente (lo diceva persino chi lo aveva inventato, con tutti altri scopi che non quelli di marchiare il bestiame e subordinare al marchio diritti fondamentali come il lavoro e l'iniziativa economica), e nemmeno quello ben più tragico che nella famosa prima ondata è stato impedito di curare ad antibiotico e cortisone milioni di malati, imponendo quel protocollo "tachipirina e vigile attesa" che forse è responsabile quasi per intero dell'unica fase di reale discostamento statistico dalle normali influenze e che forse è stato invece studiato apposta per creare l'emergenza e poter reagire come programmato, campagna vaccinale compresa. Il forse è pasoliniano: io lo so, ma non posso dimostrarlo, e forse non camperò abbastanza da vedere la verità trionfare. 

E ora vi lascio con un pochino di versetti covidici, che mancano da un po', nella speranza (sempre con la s minuscola, speriamo) che la cosa abbia valore scaramantico, a scongiurare un'altra relativamente facile previsione: che dovesse finire la guerra, riprenderanno in mano l'arma "pandemia" per proseguire nel piano di reductio a sudditi dei cittadini delle cosiddette democrazie occidentali.

136. La Corte salva i vaccini e getta le basi per futuri obblighi. Dietro questo titolo Blondet però comprende riflessioni ulteriori, spiegando meglio di quanto abbiamo accennato nel testo perché la pronuncia non è una "pietra tombale" (lo stesso concetto è in questo post de Il Paragone) e perché invece la partita si gioca nelle coscienze di ciascuno.

137. Il complice e il sovrano. Sullo stesso percorso logico, il filosofo Agamben affonda maggiormente. Vi riporto due passaggi, per intenderci: "se un giorno gli storici indagheranno su quello che è successo sotto la copertura della pandemia, risulterà, io credo, che la nostra società non aveva forse mai raggiunto un grado così estremo di efferatezza, di irresponsabilità e, insieme, di disfacimento" e "una società di complici è più oppressiva e soffocante di qualsiasi dittatura, perché chi non partecipa della complicità - il non-complice - è puramente e semplicemente escluso dal patto sociale".

138. Una Corte senza sorpresa e senza motivazioni. Sulla stessa linea, ma ancora più cupa, è l'analisi di Zhok su Ide&Azione. Sentite qui: "È completamente illusorio pensare che quando la gente se la vedrà davvero brutta, quando le cose andranno davvero male, quando il mondo andrà davvero a rotoli, allora sì che ci sarà una reazione, allora sì che il Potere tremerà. Sono balle consolatorie."

139. Non c'è giustizia senza verità. Affonda chirurgico infine Carraro, che spiega forse ancora meglio lo stesso concetto affidandosi alla nota antica dicotomia. La spiego con parole mie, ma voi leggetevi il suo post. La verità è che li hanno chiamati vaccini senza che lo fossero, solo per poterli imporre con la scusa dell'emergenza (che in parte hanno almeno contribuito ad aggravare, impedendo qualsiasi tentativo di cura empirica) nonché per poterli accompagnare con la retorica dei vaccini (invece inapplicabile) per meglio manipolare l'opinione pubblica, la verità è che non sono serviti affatto a diminuire i contagi, non c'è nessuna evidenza statistica del fatto che siano almeno serviti a diminuire i sintomi (peraltro, avendo forzatamente modificato la popolazione imponendo in un modo o nell'altro la vaccinazione, nessun raffronto serio è nemmeno possibile), e l'unica differenza tra l'influenza di quest'anno e quella del 2021 è che quella la chiamavano variante e questa no (anzi no, c'è un'altra differenza: questa sembra più grave), la verità é che c'è un drammatico incremento di morti inspiegabili in soggetti giovani sani e vaccinati e nessuno analizza seriamente questi dati. La giustizia, come sanno benissimo tutti i professionisti del settore, spesso con la verità non ha niente a che spartire.

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