
Finito di ridere, torniamo alla cronaca. L'incidente è avvenuto nella tratta Roccasecca-Avezzano, una delle più antiche d'Italia, a binario unico. Nel Sud Italia è ancora pieno di tratte così, molte abbandonate, molte non elettrificate. Però ci riempiono di spot sul nuovo supertreno che porterebbe da Roma a Milano in tre ore e mezza, cosa peraltro ancora mai riuscita se non nel viaggio inaugurale coi giornalisti e i politici, quando il Pendolino vent'anni fa ci impiegava quattro ore e si scordano di dirci che questa mezz'ora (teorica) in meno l'abbiamo pagata milioni e milioni di euro. Soldi di noi contribuenti per consentire a cosiddetti imprenditori privati di farsi i belli con la TAV sulle linee già buone e continuare nell'abbandono progressivo di quelle meno redditizie.
Persino il Governatore della Lombardia Formigoni si è messo di traverso a questa oscena operazione di marketing effettuata a scapito delle linee dei pendolari. E non esiste un partito politico, nemmeno a sinistra, che abbia il coraggio di dire a chiare lettere RIVOGLIAMO LE FERROVIE DELLO STATO: non è scritto da nessuna parte che le inefficienze non si possano combattere nel settore pubblico e che non permangano con le privatizzazioni. E infatti...
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