martedì 13 maggio 2014

DI TUTTI I QUANTI

Clicca sull'immagine per ingrandirla e leggere. Che siamo messi peggio del 92...
Il titolo è preso a memoria, perché è uno di quei versi così geniali che ti resta in mente per sempre, da un breve vecchio brano di Daniele Silvestri, Paolo, che potete gustarvi in fondo al post. L'attualità deriva da un altro verso, poco avanti, in cui l'Autore chiede appunto a Paolo lumi sulla "storia di Greganti": a cos'altro serve memorizzare d'istinto i testi delle canzoni, se non a fare bella figura in questi casi?
Primo Greganti fu il primo importante indizio che, a differenza di quanto era sembrato nel ciclone Mani Pulite, anche la corrente politica derivante dal vecchio PCI non era estranea a quella componente dell'italianità che potremmo chiamare "la cultura delle tangenti". Un indizio che però molti di noi, non potendolo ignorare, preferirono archiviare nella categoria "compagni che sbagliano", come dire in ogni regola ci sono eccezioni e da noi la regola è che non si ruba, mentre solo per gli altri è viceversa. Certo, avere per vent'anni un "nemico" professionista del settore come Berlusconi e i suoi amici mafiosi ha aiutato questa operazione identitaria autoassolutoria, per carità. Ma che la sostanza sia ben altra doveva arrivare un altro ciclone a mostrarcelo e raccoglierne, si spera, e si spera stavolta stabilmente, i benefici.
Quando si iniziò a parlare di Expo 2015 tutti pensammo che era solo un'altra scusa per mangiarsi un po' di soldi, come in Italia OGNI GRANDE OPERA pubblica, ma non tutti lo dicemmo. Tra i politici, anzi no perché non era ancora della categoria, lo disse solo Grillo. Che è l'unico oggi che lo predica con coerenza di ogni altro megaappalto, dalla TAV agli F35 passando per la Pedemontana. Come ho ripetuto anche troppo spesso, senza una lotta durissima alla corruzione anche un recupero pieno della sovranità monetaria sarebbe una sciagura anzichè una benedizione, e viceversa senza trasformare radicalmente l'Euro o abbandonarlo nessun investimento per quanto grande e per quanto immune dalla corruzione (e quindi nessuna ripresa) è possibile. Questa tagliola logica rende il moVimento l'unica scelta possibile a chi non sia stupido e/o in malafede, e il PD la scelta peggiore: non solo sono convinti fautori di questa politica monetaria di destra che chiamano europeismo per fregare i fessi, ma continuano a rubare e rubare anche in quel regime di austerity che ci hanno convinto essere l'unica cura possibile all'italianità corrotta. E, ci potete scommettere, continueranno finché ci sarà qualcosa da rubare, se chi pensa sia questo il nodo decisivo finalmente non si conta e fa valere questa sua maggioranza votando compattamente per l'unica proposta credibile con possibilità di successo, accantonando momentaneamente l'identità ideologica.
Invece. Invece quello che ci può ancora fregare è proprio questo stramaledetto vizio dell'identità ideologica, per via del quale molti, ancora troppi, compagni che sbagliano, non avendo capito che siamo a una data spartiacque della Storia, con più analogie col 44 che col 68, non solo non si sono ancora decisi a votare M5S, ma addirittura continuano a guardare il dito della presunta antidemocraticità di Grillo senza vedere la luna dei gravissimi problemi che ha l'Italia in fatto di economia, di legalità, e soprattutto di selezione della classe politica che degli altri è una delle principali cause. Problemi che solo Grillo, forse, può risolvere, ma soprattutto che solo lui si propone di risolvere, con idee concrete che già in casa sua applica, se serve autoritariamente (e forse proprio per questo credibilmente). Mentre gli altri ve la intortano con le primarie per poter meglio portare avanti i furbasti e i ladri di sempre, magari con le facce nuove.
Ora è vero che stiamo per votare per le Europee e non per le Politiche. Ed è vero che è possibile ma non è detto che un'Italia in cui il primo partito risultasse il moVimento riuscirebbe o a far cambiare politica all'Europa costituendo per la stessa la minaccia dell'abbandono italiano un pericolo letale oppure ad attuare quella minaccia ridandoci la sovranità monetaria che in un contesto di lotta senza quartiere alla corruzione, state tranquilli, non avrà nessuna controindicazione in termini di spread e iperinflazione. Ma è certo che se per disgrazia il PD si confermasse il primo partito italiano, gli stessi che oggi negano valore politico alle europee domani glielo darebbero, e Renzi si sentirebbe autorizzato a passare alla fase due del suo progetto politico: la cinesizzazione di massa (peraltro inutile) degli italiani, con la consueta eccezione dell'uno per cento del solito giro s'intende. E vi giuro, amici di sinistra, che se ciò succede per uno scarto uguale o inferiore alla percentuale di voti che avrete dato a Tsipras, io non ve lo perdonerò. E soprattutto non ve lo perdonerete voi, fidatevi.
P.S. La guerra è guerra, Grillo stavolta in TV ci va, tranquillo Mazzucco, addirittura da Vespa.
E ora buon ascolto con Silvestri, un'altro che è stato sempre di sinistra (la prima volta l'ho visto, quasi sconosciuto, a una festa comunista di quartiere), e però stavolta forse "ci avvisa". Se i partigiani si fossero divisi per ideologia politica, non sarebbero riusciti a riscattare l'onore dell'Italia e degli italiani. Di tutti gli italiani, anche di chi non se lo meritava.

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