venerdì 2 maggio 2014

ERA DE MAGGIO

Guarda, 80 euro per terra, tutti per me!
Quasi quasi mi chino a raccoglierle...
Chissà quanti di quelli in piazza per il Concertone sanno da dove nasce il 1° maggio come Festa del Lavoro, e cosa ha significato questa celebrazione per la storia d'Italia e del sangue dei lavoratori: me lo chiedevo quando ero tra loro, figurarsi adesso che non ho più l'età, e anche se ce l'avessi non ci troverei più il senso. I suoi organizzatori, infatti, hanno da anni tradito il ruolo cui devono la loro stessa esistenza in quanto ormai istituzioni, e direi proprio per via di questa trasformazione in carrozzoni autoreferenziali col compito, per conto del sistema, di tenere buoni i Cipputi superstiti mentre i padroni impugnano l'ombrello. Ma c'era Berlusconi, e il suo sciagurato ventennio, e dove meglio andare a cantare che chi non salta lo è in mezzo ad altre centinaia di migliaia, illudendosi in qualche modo che il Partito che sembra tradirti è perché per battere il Nemico deve prendere i voti dei famosi Moderati, ma poi è lì in quella folla che ha i suoi valori e i suoi mandanti. Che fregatura, scoprire che ti tradiva veramente, che i mandanti erano proprio quelli con l'ombrello dalla parte del manico, e che il loro peggior killer era proprio chi ti tenevi vicino pensando fosse li per difenderti...
Ed ecco che il 2014, sesto anno di blogging, è anche il primo con voluto silenzio stampa nel coro delle celebrazioni del 25 aprile e del 1° maggio, guidato dagli scranni più alti della Repubblica da chi ormai quasi senza più nemmeno maschera si è incaricato di togliergli il poco significato residuo. Questo pezzo tardivo è solo per un minimo tributo al coraggio di uno che non mi è mai nemmeno piaciuto come cantante, figurati come giurato di talent, ma a cui oggi occorre fare almeno un po' di cappello.
No, non è Pelù che si è trasformato in Che Guevara, amici de sinistra che ora temete che anche lui passi al Nemico (lo sentite il fiato sul collo, eh?...). Siete voi che se proprio volete continuare a esprimervi in questa obsoleta dimensione siete diventati di destra, e se siete ancora di sinistra peggio ancora perché votate per un progetto di estrema destra senza manco accorgervene, oppure dilapidate il vostro voto ancora più a sinistra senza aver capito che questa è una guerra civile e non si può sprecare più un colpo. Guardate, stimo di più chi addirittura passa al Nemico perché gli sembra più fermamente antiEuro di Grillo, che chi ancora si attarda a mantenere in vita il cadavere in putrefazione di questa classe politica sedicente progressista.
Non riesco nemmeno più a capire chi continua a implorare Grillo di accordarsi, oggi con Tsiprasi come ieri con Bersani: per fare cosa? per perdere la metà dei voti? Grillo ha un progetto politico di sinistra, per chi lo vuole capire e se lo è letto senza pregiudizi, ma poiché esso prevede come obiettivo finale poter ripraticare politiche espansive e di redistribuzione del reddito e come obiettivi ad esso strumentali recuperare in un modo o nell'altro la sovranità monetaria e combattere davvero la corruzione sistemica, molti di quelli che hanno deciso di seguirlo prima votavano dall'altra parte. Perché tradirli ora? E francamente, non c'è nessun imbarazzo per chi di sinistra è stato praticamente sempre, trovarsi affianco a persone che ugualmente a lui hanno capito che i partiti a cui loro credevano in realtà li stavano tradendo, esattamente come il mio a me. Vinta la guerra civile, se la vinceremo, riprenderemo a giocare alle ideologie. In questo momento storico conta di più ritrovarsi tra chi ha aperto gli occhi contro chi li ha ancora belli chiusi, e tentare fino alla fine di aprirli a qualcun altro. Da uno standard napoletano a un altro: scetateve guagliune!

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