sabato 11 novembre 2017

1000 VOLTE MANU

Non è la prima volta che celebro l'immenso talento di Manuel Ginobili, su queste pagine che anche quando cambiano grafica restano su tema neroarancio, i colori sociali della Viola Reggio Calabria.
L'occasione stavolta me la da l'iniziativa della società cestistica reggina in occasione delle mille partite in NBA del campione che mosse i primi passi con la sua canotta: un bellissimo video (lo trovate in fondo) con immagini e interviste sia dell'epoca che più recenti, che lancia una maglietta celebrativa per una volta azzurra, con tanto di scudetto argentino e scritta "MANU", che la squadra indosserà nella prossima partita.
Chi è Ginobili, ai profani di basket, glielo faccio dire da due esperti, il giornalista Flavio Tranquillo e l'allenatore Gaetano Gebbia, in questo video di Reggioacanestro. Io posso solo aggiungere la mia testimonianza di tifoso neroarancio (della prima ora: fin dagli anni settanta dello "scatolone" in serie B), che:
  • quando ha visto la prima volta giocare l'allora ragazzino argentino gli riconobbe subito lo sguardo del leader pronosticandogli una grandissima carriera - e non ero certo il solo, anche se nessuno forse avrebbe mai potuto arrivare a prevedere che giocasse ancora in NBA a quarant'anni suonati avendovi vinto 5 titoli;
  • quando seguiva la Viola in trasferta in quegli anni poteva farlo con la certezza che c'era un tipo in campo che poteva farti vincere ovunque, e con l'orgoglio di avere l'invidia e il rispetto di tutti, perché lui giocava per la tua squadra.
Con un po' di fortuna, anzi con un pizzico in meno di quella sfortuna che sembra perseguitare la Viola negli anni (un giovane prospetto già convocato in nazionale che muore cascando da un muretto, un canestro buono annullato che avrebbe mandato in semifinale scudetto una squadra di campioni, un fallimento annullato in Cassazione dopo vent'anni che però intanto ha prodotto i suoi effetti nefasti, un tizio che rileva la società per farla ambiziosissima coi soldi promessi da uno sponsor che però si defila e quando cerca di metterceli lui la famiglia lo fa interdire, un altro fallimento stavolta senza redenzione se non partire dai campionati dilettantistici, insomma non ci siamo fatti mancare niente... ma d'altra parte non moriamo mai, e se moriamo risorgiamo, ormai è dimostrato), il suo amico e connazionale Montecchia (vinceranno le olimpiadi...) non si sarebbe infortunato prima dell'incontro decisivo con la Virtus Bologna per le semifinali scudetto, e forse avrebbe perfino vinto il titolo a Reggio prima di andare in NBA, passando proprio da un paio d'anni di trionfi nelle V nere.
Ma se con i "se" non si fa la storia, una promessa senza se, fatta da un tipo così, magari invece è da crederci. E allora arrivederci a presto, questa è casa tua, Manu!

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