Immagine recuperata da Donatella Galasso |
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Premessa
Paleshet in ebraico, Palaestina per i romani dell'impero, Palestina per noi del terzo millennio. Da sempre terra di confine e cerniera tra Oriente e Occidente, terra delle tre religioni monoteiste, luogo di incontro e scontro di popolazioni e culture diverse. La geografia ci dice che i suoi confini sono il Mediterraneo, i monti del Libano, il deserto del Negev e quello giordano-siriaco: di fatto il centro della Mezza Luna Fertile, culla della civiltà. Nel secolo scorso il passaggio di amministrazione della Palestina dall'impero ottomano a quello britannico ed il progetto sionista (appoggiato e favorito dalla Gran Bretagna in funzione antiaraba) portarono alla creazione dell'attuale stato di Israele. Tre religioni, tre modi di interpretare la democrazia, la laicità dello stato, la convivenza e l'integrazione. Potrebbe oggi apparire strano, ma l'origine delle lingue parlate nell'area in oggetto è la stessa, appartenendo esse tutte al ceppo semitico. I popoli che le parlano sono detti semiti, ma il riferimento a caratteristiche particolari fisiche che li differenzino sono una pura finzione, creata ad arte per catalogarli ed isolarli (in positivo o in negativo). Le teorie sulle origini dei popoli di lingua semitica sono tre e ne fanno risalire i progenitori ad Arabia, Mesopotamia o Africa. Da questo incredibile e affascinante caravanserraglio di lingue, culture e tradizioni diverse si crea nei secoli (ed è ancora in fieri ai giorni nostri) quella realtà variegata e per molti versi incomprensibile che chiamiamo Medio Oriente: Palestinesi e Israeliani ne sono da sempre elementi fondamentali.
Gli argomenti sopra appena accennati sono sviluppati in tre articoli, contenenti:
- una cronologia degli eventi più importanti accaduti dal XX secolo ai giorni nostri
- una analisi socio-antropologica dei popoli palestinese e israeliano
- alcuni spunti di riflessione politica su questo intricato nodo di interessi strategici internazionali
Pasbass
1. La cronistoria
Questa breve cronologia ha lo scopo di fissare alcuni punti (numerati per poterli meglio citare all'occorrenza, NdR) di riferimento, utili, si spera, ad una successiva elaborazione, al fine di poter comprendere le ragioni di un dramma con lontane radici e che vede due popoli costretti a combattersi in un guerra senza fine. Da un lato gli ebrei sopravvissuti all'immane tragedia dei campi di sterminio nazifascisti che vedevano (e poi dalle successive generazioni vedono) nella antica terra promessa (Eretz Israel) la possibilità di vivere liberi e in pace in uno Stato ebraico. Dall'altro il popolo Palestinese non più padrone della terra in cui da sempre vive, non più padrone del proprio destino, e che vede negli ebrei il nemico, l'invasore, l'oppressore.
Sullo sfondo, gli intrighi vecchi e nuovi delle potenze coloniali del passato e del presente.
- 1869 - Inaugurazione Canale di Suez. In M.O. Francia e Gran Bretagna sono già presenti nella regione ed hanno grosse ambizioni su tutta l'area. Questo a fronte di un lento e costante tramonto dell'impero ottomano che da tempo controllava tutta l'area. La sua costruzione è iniziata nel 1859, gli operai locali lavoravano con mezzi rudimentali, pala e piccone. Poi arrivano le ditte europee con i mezzi meccanici ed il lavoro, nonostante epidemie ed incidenti vari, viene ultimato nel 1869 con quattro anni di ritardo.
- 1890 - L'ebreo pubblicista Nathan Birnbaum conia il termine Sionismo per definire il movimento Nazionale che auspica e promuove il ritorno del popolo ebraico alla “Terra Promessa”.
- 1894 - In Francia scoppia il caso Dreyfus: il capitano dello stato maggiore (ebreo) è accusato ingiustamente di alto tradimento e spionaggio a favore della Germania.
- 1896 - Theodor Herzl, sempre più convinto che i processi di integrazione siano un fallimento, pubblica il suo libro Der Judenstaat (lo Stato ebraico). È il manifesto politico del sionismo.
- 1901 - Creazione del Fondo Nazionale ebraico a cui viene affidato il compito di acquistare territori in Palestina. Creazione del motto: Una terra senza un popolo per un popolo senza terra.
- 1916 - In gran segreto Francia e Gran Bretagna firmano accordi per la spartizione dell'area. Gli accordi sono noti come Sykes-Picot. Prevedono Libano e Siria alla Francia; Egitto, Neghev, Transgiordania e Iraq alla Gran Bretagna e Palestina sotto amministrazione internazionale. Il 10 di giugno, i sogni di indipendenza araba, alimentati dagli inglesi, prendono corpo e portano alla guerra contro la Turchia. Gli inglesi inviano un loro consigliere, passerà alla storia con il nome di Lawrence d'Arabia.
- 1917 - Viene scritta dal Governo inglese la dichiarazione Balfour, attraverso la quale viene affermato che il Governo Britannico farà tutto ciò che è in suo potere per agevolare la creazione in Palestina di un “focolare nazionale per il popolo ebraico”.
- 1919 - Assemblee palestinesi contestano la dichiarazione Ballfour. Inizio del mandato britannico sulla Palestina.
- 1920 - Primi scontri armati tra Arabi e coloni sionisti a nord della Palestina.
- 1922, 24 luglio - La Società delle Nazioni approva ufficialmente il mandato sulla Palestina. Negli anni che seguono e sotto il mandato britannico, ai sionisti viene concesso di organizzarsi sul piano militare. Agli arabi viene proibito e dura verso di loro è la repressione.
- 1929 - Viene ufficialmente riconosciuta l'Agenzia Ebraica creata precedentemente a Zurigo. Il suo compito principale è quello di facilitare l'immigrazione e l'acquisto di terre. Nei successivi dieci anni (1929/39) è tutto un susseguirsi di eventi. Tra questi la Grande Rivolta araba del 36/39, passata alla storia come la prima sollevazione popolare dei palestinesi contro gli invasori occidentali. La Gran Bretagna per sedarla invia 20 mila uomini ed il movimento sionista ne arma 15 mila. I palestinesi, male armati, dopo quattro anni di pesanti perdite, devono arrendersi.
- 1939 - Inizio seconda guerra mondiale. La Gran Bretagna ,in cerca d'alleati, si rivolge agli arabi. Gli inglesi praticano il doppio gioco: fanno promesse sia agli arabi che ai sionisti. Pubblicano il “libro bianco” e contingentano l'immigrazione degli ebrei a 15.000 l'anno per cinque anni.
- 1940 - Nasce la banda Stern, organizzazione terroristica ebraica il cui nome deriva da quello del suo fondatore Avraham Stern.
- 1945 - Nasce la Lega Araba.
- 1946, luglio - I due gruppi armati terroristici ebraici dell'Irgum e della Banda Stern compiono un attentato al King David Hotel di Gerusalemme, quartier generale delle forze inglesi, procurando 91 morti. La Gran Bretagna è attaccata sia dagli arabi che l'accusano di aver favorito l'immigrazione ebraica, che dagli ebrei che l'accusano di non mantenere gli impegni presi e di creare ostacoli alla creazione di uno Stato ebraico in Palestina. Dopo l'attentato, la Gran Bretagna annuncia di voler rinunciare al mandato sulla Palestina; per trovare una soluzione porta la questione all'ONU, senza però fare proposte.
Questo perché nell'immediato dopoguerra l'immigrazione clandestina di decine di migliaia di immigrati ebraici è protetta e promossa da bande paramilitari terroristiche estremamente violente nei confronti di britannici ed arabi, organizzate dagli ebrei di estrema destra. L'Irgum in particolare, fondato in Palestina nel 1931, diviene l'ala militare del partito ebraico di estrema destra Partito Revisionista. Per favorire l'immigrazione clandestina, l'Irgum compie innumerevoli atti terroristici contro i britannici ed i palestinesi. Nello stesso periodo agisce la banda di Stern, uno spietato criminale autore di crimini efferati, tanto da essere inviso agli stessi sionisti moderati. Il suo gruppo diviene tristemente famoso per attentati dinamitardi, omicidi di palestinesi, britannici ed ebrei, e per le tante rapine in banche del luogo. - 1947 - All'Onu viene messa in piedi una commissione (commissione Unscop) per trovare una soluzione al problema e tentare una trattativa con le parti. L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, il 29 novembre, approva un piano di spartizione della Palestina con Gerusalemme sotto controllo ONU. Agli arabi il 45% del territori della Palestina, agli ebrei il 55%: gli arabi rigettano la risoluzione e dappertutto scoppiano violente manifestazioni armate e azioni di guerra.
- 1948 - L'Irgum e la banda Stern decidono di porre fine alle ostilità contro gli inglesi per concentrarsi sugli arabi e attaccano selvaggiamente il villaggio di Deir Yassin. Il 14 di maggio una Dichiarazione unilaterale ebraica annuncia la nascita dello Stato d'Israele, un giorno prima che l'ONU stesso ne sancisca la sua creazione. Il 15 maggio scade il mandato Britannico. Lo stesso giorno gli arabi rifiutano la risoluzione ONU e, costretti dagli eventi, scatenano la guerra contro Israele. La guerra terminerà nel 1949 con la sconfitta degli arabi e con circa 7/800mila profughi palestinesi.
- 1949 - Israele entra all'ONU.
- 1950 - Il Parlamento israeliano approva la Legge del Ritorno, con cui si garantisce la cittadinanza ad ogni persona di discendenza ebraica del mondo, purché si trasferisca in Israele con l'intenzione di viverci.
- 1951/53 - Diverse ondate di immigrati ebrei arrivano in Palestina. Nel ‘53 sono 1.500.000 circa. Le terre arabe espropriate ammontano a 70.000 ettari.
- 1955/57 - Chiusura e nazionalizzazione del canale di Suez da parte dell'Egitto di Nasser. Nel 1956 truppe israeliane a sorpresa invadono l'Egitto, dirigendosi verso il canale. Da subito francesi e britannici inviano truppe a sostegno degli israeliani, inducendo i sovietici all'intervento diretto, che però viene evitato in extremis. Gli stessi USA prendono una posizione dura nei confronti degli aggressori occidentali. Alla fine gli egiziani vinceranno e gli aggressori dovranno ritirarsi.
- 1964 - Costituzione dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP).
- 1967 - La Guerra dei sei giorni è il conflitto, combattuto tra Israele e Egitto, Siria e Giordania, conclusosi con la vittoria israeliana, a seguito della quale Israele si annette la penisola del Sinai, la striscia di Gaza, le alture del Golan, la Cisgiordania e Gerusalemme est.
Questa guerra, nonostante la sua brevità, è molto feroce e sanguinosa. Gli israeliani lanciano un attacco dal cielo contro le postazioni delle aeronautiche di Giordania, Siria ed Egitto, neutralizzandole a terra completamente. Dopo iniziano una offensiva di terra con la quale conquistano la penisola del Sinai in Egitto, il West Bank e Gerusalemme est in Giordania e le alture del Golan in Siria. - 1969 - Il Consiglio Nazionale Palestinese prende la decisione di accogliere tutti i movimenti di resistenza e lotta in seno all'organizzazione. Yasser Arafat è eletto Presidente dell'OLP.
- 1972 - Settembre Nero è una organizzazione terroristica fondata nel 1970, a seguito del conflitto giordano-palestinese del 1970/71, da un gruppo di Fedayyin (in arabo i devoti), elementi radicali fuoriusciti dall'OLP. Costoro compiono diversi attentati, tra cui quello di Monaco durante la XX Olimpiade, con l'uccisione di 11 atleti israeliani ed un poliziotto tedesco.
- 1973 - La guerra arabo israeliana dello Yom Kippur inizia quando l'Egitto e la Siria lanciano, il 6 ottobre, durante la ricorrenza della festa religiosa ebraica da cui l'evento prende il nome, ed in concomitanza con il mese del Ramadan dei musulmani, un attacco congiunto a sorpresa: nel Sinai attacca l'Egitto e sulle Alture del Golan la Siria. Questi sono i territori occupati da Israele durante la “Guerra dei sei giorni”. La guerra si risolve con il violento contrattacco di Israele, che respinge le truppe nemiche e permette la riconquista di tutti i territori. Il 25 ottobre viene dichiarato il cessate il fuoco, ma gli scontri proseguono ancora per un paio di settimane.
- 1974 - Yasser Arafat è invitato all'ONU. È il riconoscimento ufficiale dell'OLP come legittimo rappresentante della Palestina e della sua popolazione. Israele esprime voto contrario.
- 1975 - Inizia la guerra civile in Libano. Numerose le stragi di civili. La più tristemente famosa è il massacro di Tal el Zaatar con 3000 morti.
- 1978 - Pace di Camp David: accordi siglati da Anwar al Sadat per l'Egitto e il Primo ministro israeliano Menachen Begin. I due leader ricevono il Nobel per la Pace. Nel 1981 Sadat viene assassinato: è ritenuto traditore della causa palestinese e colpevole di aver firmato un accordo con Israele, il nemico di tutti gli arabi.
- 1982 - Scatta l'operazione “Pace in Galilea”, che subito si trasforma in una invasione del sud Libano da parte di Israele. Tra gli episodi più violenti va annoverato quello inerente il massacro dei campi profughi di Sabra e Chatila che provoca più di 2.500 morti prevalentemente palestinesi. L'attacco viene compiuto con l'aperto appoggio dell'esercito israeliano, delle Falangi e dell'esercito del Libano del Sud.
- 1987 - Rivolta di Gaza. È l'inizio della prima intifada: la “rivolta delle pietre”. E' una sollevazione di massa contro il dominio israeliano, che inizia dai campi profughi e poi si estende da Gerusalemme alla Cisgiordania e a Gaza. Finisce nel 1993.
- 1988 - L'Organizzazione per la Liberazione della Palestina proclama l'indipendenza dello Stato di Palestina. L'atto di proclamazione palestinese sarà sancito dalle Nazioni Unite con la Risoluzione 67/19 dell'Assemblea generale del 29 novembre 2012. Ciò ha consentito l'ingresso all'ONU della Palestina non come Stato membro, ma con status di Osservatore Permanente. Israele esprime voto contrario.
- 1991 - Conferenza di pace a Madrid, a cui partecipano Israele, Siria e i delegati palestinesi, grazie alla mediazione della delegazione giordana.
- 1993 - Gli accordi di Oslo, tra il Governo israeliano e l'Organizzazione per la Liberazione della Palestina, vengono firmati il 13 settembre a Washington da Arafat e Rabin. Gli accordi, contratti sotto l'egida della presidenza Clintonm in realtà sono due: al primo, sottoscritto a Washington nel 1993, segue un secondo sottoscritto a Taba (Egitto) nel 1995. L'obiettivo è di arrivare ad un trattato di pace che includa il riconoscimento reciproco tra OLP e Israele secondo le Risoluzioni ONU 242 e 338. Tutto il lavoro è preceduto da trattative segrete, tenutesi a Oslo.
- 1995 - Quattro novembre un estremista ebreo uccide Itzhak Rabin.
- 1996 - Da gennaio a marzo ondata di attentati in Israele. Il 29 maggio, a seguito delle elezioni, Benjamin Netanyahu arriva al Governo. Riprendono gli insediamenti dei coloni. Il Popolo palestinese elegge Arafat a suo Presidente.
- 1998 - Tra alti e bassi si arriva al 23 ottobre con un nuovo accordo in quel di Wye River. nel Maryland, presso lo Aspen Institute Wye Plantation.
- 2000, 28 settembre - Seconda intifada: Ariel Sharon, con la chiara intenzione di profanare un luogo sacro per gli arabi e sabotare il precario processo di pace, se ne va a spasso con i suoi uomini (circa mille) sulla Spianata delle Moschee, dove si trova anche la Cupola della Roccia, luogo sacro per i musulmani in quanto è da li che Maometto, si dice, ascese miracolosamente al cielo.
- 2001, marzo - Ariel Sharon vince le elezioni e guida una coalizione politica di larghe intese contraria agli accordi di Oslo. Dopo le elezioni, sua è l'idea di confinare Arafat a Ramallah.
- 2002 - Ariel Sharon è l'artefice dell'operazione “scudo di difesa” in atto dal 29 marzo nei Territori dell'Autonomia Palestinese. È di quest'anno il tentativo del Tribunale dell'Aia di processarlo per crimini di guerra, per i fatti di Sabra e Shatila del 1982.
- 2004 - Operazione Arcobaleno: iniziata dalle forze armate israeliane il 15 maggio per individuare e distruggere i tunnel sotterranei al confine con l'Egitto. utilizzati dai palestinesi per i loro spostamenti. L'operazione si conclude il 23 maggio, numerose sono le vittime palestinesi.
- 2006 - Piogge estive è il nome in codice di una operazione militare israeliana dentro la striscia di Gaza, dal 28 giugno al 26 novembre, allo scopo (dichiarato) di liberare un loro soldato fatto prigioniero. Sono impiegati migliaia di uomini e decine di mezzi dell'esercito e della marina israeliane, oltre all'aeronautica impiegata per pesanti bombardamenti.
- 2007 - Alla conferenza di pace per il medio oriente tenutasi il 27 novembre ad Annapolis nel Maryland, per la prima volta viene espressamente ricercata dai partecipanti la soluzione di "due Stati per due popoli".
- 2008/09 - Operazione piombo fuso: è una campagna militare lanciata dall'esercito israeliano nella striscia di Gaza, con l'intento di porre fine alle azioni di Hamas.
- 2012, 14 novembre - Le forze armate israeliane danno il via, nella striscia di Gaza, all'operazione Pilastro di sicurezza detta anche Colonna di nuvola o Pilastro di difesa, essenzialmente rivolta contro i militanti di Hamas, per il susseguirsi di lanci di razzi da Gaza verso i territori di Israele, in particolare su Tel Aviv e Gerusalemme. È di quest'anno l'ammissione all'ONU della Palestina come osservatore permanente.
- 2014 - Operazione margine di protezione detta anche Scogliera solida. Iniziata il 18 di luglio da Israele contro i combattenti di Hamas ed altri gruppi che da Gaza lanciano missili verso lo Stato ebraico.
- 2017 - In gennaio il Vaticano consente sul suo territorio l'apertura dell'Ambasciata Palestinese. In dicembre Trump riconosce, come risposta, Gerusalemme come capitale di Israele.
- 2018 - In aprile, marcia del Ritorno: secondo venerdì di sangue lungo il confine Israele/Gaza durante le manifestazioni dei palestinesi. In maggio cerimonia di apertura dell'ambasciata USA a Gerusalemme, in concomitanza del settantesimo anniversario della nascita di Israele, che per i palestinesi è però il giorno della Naqba (catastrofe). All'inaugurazione dell'Ambasciata Trump manda a Netanyahu il seguente messaggio registrato: “Nel 1995 il Congresso (USA) ha approvato la legge per il trasferimento dell'Ambasciata a Gerusalemme, spingendo il governo a spostare l'Ambasciata lì e riconoscendo che quella città è la capitale naturale di Israele”. Come previsto, seguono scontri con morti e feriti. In luglio, il parlamento Israeliano approva la legge che fa dello Stato di Israele la Nazione del Popolo ebraico. Ovvero di tutti gli ebrei e solo degli ebrei.
- 2019 /2020 - In questi due anni, nella terra martoriata di Palestina–Israele, tra tentativi di dialogo, minacce, e promesse che nessuno mantiene, si alternano le manifestazioni dei palestinesi e gli immancabili interventi delle forze di sicurezza di Israele che procurano nuovi lutti tra la popolazione palestinese e anche nuove demolizioni delle loro case. Nello stesso periodo, e più precisamente il 28 febbraio 2019, la Commissione di inchiesta delle Nazioni Unite che indaga sulle violazioni commesse nel contesto delle proteste a Gaza tra marzo e dicembre 2018 ha determinato che le forze israeliane "potrebbero" aver commesso crimini di guerra. A seguito di ciò, nel luglio 2019, la stampa israeliana ha riferito che le forze armate di Israele hanno preso la decisione di modificare i regolamenti sull'impiego delle armi da fuoco che hanno permesso, fino ad allora, ai cecchini di sparare agli arti inferiori dei manifestanti palestinesi al di sopra del ginocchio; le nuove regole di ingaggio, da qui in avanti, prevedono che si può colpire un manifestante solo al di sotto del ginocchio.
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