Ma il modo migliore vista la situazione, quello che alla fine saremo costretti ad adottare quando avremo constatato che i tentativi di coagulare una qualche opinione pubblica attorno a tesi "eretiche" resteranno necessariamente molto minoritari, perché la quasi totalità degli umani ha accolto ben volentieri l'invito a farsi gregge ed essere pascolata e riportata all'ovile col bastone della paura e i cani della propaganda, l'ho trovata in un post di Stefano Re che vi invito a leggere per esteso (e condividere sui social, io l'ho già fatto). Lasciateci perdere. Siamo pochi ma irriducibili, non vi conviene perseguitarci, anche perché siamo irriducibili ma pochi, vogliamo solo essere lasciati in pace. Non cercheremo più di convincere le pecore di non essere tali, anche perché ormai ci siamo convinti che sono, pecore, quindi è inutile. Lasciateci alle nostre convinzioni, non faremo proseliti e non daremo fastidio. E se anche parliamo, non ci ascolterà nessuno, avete vinto, lasciateci stare. Prima o poi moriremo, più poi magari, e con noi morirà anche il ricordo che si può, avere idee proprie e diverse dagli altri, come ad esempio è già morta l'idea che si ha diritto a un lavoro o all'uguaglianza sostanziale nella testa dei nostri ragazzi che non ne hanno mai sentito parlare. E dopo averla letta bene, se avete tempo e voglia leggetevi pure gli altri versetti covidici.
59. Spigolature. Dove troviamo alcuni screenshot dai profili di persone giovani e sane, anche piuttosto note, decedute dopo aver fatto il vaccino. Alcune, di migliaia. Coi buffoni di corte che fanno a gara a sfottere a partire dal distinguo tra morte "col" e morte "di" vaccino, distinguo che però se lo fai col covid sei negazionista, è bene ringraziare quei pochi che passano queste notizie. Se poi volete approfondire, ecco spiegate bene tutte le assurdità di questi cosiddetti vaccini. E se volete sapere perché nonostante questo vengono imposti, come al solito seguite i soldi e avrete la risposta.
60. We Must Start Planning For a Permanent Pandemic. Si lo so, è in inglese. Il titolo ve lo traduco io: dobbiamo iniziare a prepararci per una pandemia permanente. La testata è Bloomberg, mica pizza e fichi. Le varianti rendono le vaccinazioni una corsa agli armamenti che ha già la sintassi dell'escalation (anzi, come dice la Bolgan, "i vaccini producono varianti"). Non andrà tutto bene, non torneremo mai alla normalità. Non è un'analisi, che dovete tradurvi o farvi tradurre, è una dichiarazione di intenti.
61. "Con gli antinfiammatori, giù le ospedalizzazioni da Covid". Il pezzo è dell'HuffPost, mica di un sito di controinformazione. Vi può servire di certo per capire quanto si è sbagliato e si è continuato a sbagliare nella gestione di una epidemia che poteva essere affrontata senza causare un centesimo dei danni all'economia che si sono causati. E poi, confrontando il testo dell'intervista con l'abstract, a misurare la disonestà della stampa mainstream.
62. L'analisi dei dati Istat. Il post di Becchi e Leotta è su Byoblu, finché non la chiudono del tutto, ed è una mirabile analisi che dimostra una volta di più quanto assurda, ed esclusivamente politica, sia stata tutta la gestione della pandemia. Più si entra nel dettaglio, infatti, più si scopre che l'unico valore fuori scala è quello dei morti di aprile 2020, in alcune regioni, tutti gli altri sono pochi punti percentuali in più o addirittura in meno rispetto alle serie storiche. Il che ci conferma che sono stati fatti danni per centinaia di miliardi inutilmente, anzi peggio, perché vedrete che il peggioramento dei conti a bufera passata sarà usato come giustificazione per continuare a disinvestire nel settore pubblico, sanità in primis.
63. Meno chiusure e meno morti: ora i dati danno ragione alla Svezia. Paragone: non ci è rimasto che lui. L'analisi dimostra che un altro approccio non solo era possibile, ma era dovuto. Gli svedesi non sono morti tutti, non hanno nemmeno variazioni apprezzabili rispetto agli altri, e semmai li hanno in meno, salvo che per i danni all'economia e alla società infinitamente minori. E a chi vi risponde che noi non siamo svedesi, potete, mentre lo mandate affanculo, ricordargli che se è per questo non siamo nemmeno tedeschi, eppure è da decenni che ne adottiamo le politiche economiche e monetarie restrittive.
Nessun commento:
Posta un commento