La seconda invece ci mostra un'affondo ancora più diretto. L'articolo 41, infatti, viene modificato aggiungendo dei riferimenti alla salute e (due volte) ancora all'ambiente: nel terzo comma, di nuovo, è pleonastico, perché i fini ambientali sono inclusi in quelli sociali e quando non lo fossero dovrebbero restare irrilevanti (o salviamo il pianeta anche a costo di estinguerci?), nel secondo invece è fin troppo diretto e preciso. Da oggi, infatti, il nostro diritto costituzionale di iniziativa economica, oltre a essere subordinato a concetti universali ma generici come sicurezza libertà e dignità lo è anche, anzi vista la posizione proprio innanzitutto, alla salute e all'ambiente. Un capolavoro: sapendo che avrebbero perso qualsiasi disputa legale fosse arrivata fino in Consulta, hanno cambiato al volo la Carta. E il prossimo lockdown sarà perfettamente costituzionale. Non solo, ma lo sarà anche qualunque altra decisione governativa che rovini anche interi settori imprenditoriali, purché nel nome della salute o dell'ambiente. Poi quando il vostro affezionato blogger vi dice occhio che il green pass lo hanno chiamato così perché hanno già in mente di tenerlo per sempre e legarlo all'ecologia, è il solito complottista. Intanto, si agitano venti di guerra e ancora di più le borse mondiali. L'offensiva contro i cittadini occidentali è iniziata trent'anni fa con la caduta del Muro ma è adesso che è appena entrata nella sua fase decisiva, e si fermerà solo quando saremo tutti ridotti a sudditi di un unico grande impero capitalistico globale, sudditi senza diritti ma solo concessioni: una unica immensa Cina, come la fisica dei sistemi consentiva di evincere fin dagli inizi della Globalizzazione: una tazza di acqua bollente in una vasca da bagno di acqua gelida cosa dà, se non una vasca da bagno di acqua gelida? (dentro alla stessa metafora: l'UE doveva essere un thermos, si è rivelata un colapasta...)
Che mi trovo a postille, ne aggiungo una relativa a quanto vi raccontavo un mese fa del numero 1 del tennis mondiale Novak Djokovic relativamente alla sua espulsione dall'Australia. Nello spiegare che, diversamente da quanto riportato dal mainstream come al solito in malafede, non avevano potuto e quindi voluto mettere in discussione né la veridicità della sua positività di dicembre, né quindi la legittimità della sua partecipazione agli Open (guarito da meno di un mese, il vaccino non solo non deve farlo, ma manco può, che è pericoloso), ma di fatto avevano esercitato una prerogativa governativa motivata esclusivamente dalla logica del "colpirne uno per educarne cento", non certo rispondente ai principi di uno Stato di diritto tantomeno sedicente democratico, avevo anche auspicato che il ragazzo avrebbe tenuto la linea, con la schiena dritta che lo contraddistingue anche come sportivo. Ebbene, lo ha fatto, dopo un silenzio che ha tenuto a spiegare dovuto al rispetto verso i colleghi che giocavano quel torneo, per ribadire quanto sopra, oltre che quanto virgoletto per facilitarvi:“Supporto totalmente la libertà di scelta di essere vaccinato o no. Riconosco che la campagna vaccinale costituisca di gran lunga lo sforzo maggiore messo in atto dalla popolazione mondiale per combattere e, spero, sconfiggere il virus, ma continuo a sostenere la libertà di ognuno di decidere cosa viene immesso nel proprio corpo. [...] Roland Garros e Wimbledon saranno solo per vaccinati? Li sacrificherei sì, questo è il prezzo che sono disposto a pagare. Perché? I principi del processo decisionale sul mio corpo sono più importanti di qualsiasi titolo o altro. Sto cercando di essere in sintonia con il mio corpo il più possibile. Sono sempre stato un grande studioso di benessere, salute, nutrizione, la mia decisione è stata influenzata dall’impatto positivo che fattori come il cambiamento della dieta e degli schemi del sonno hanno avuto sulle capacità come atleta."
E questo è. E sarebbe così anche se questi vaccini fossero veri vaccini e fossero davvero efficaci (non lo sono, come dimostrano i numeri a chi vuole vederli, ad esempio questi quelli della Calabria), perché in tal caso decadrebbe l'argomento retorico che vuole asociale chi non si vaccina, visto che allora potrebbe fare del male solo a se stesso o a quelli come lui (laddove così sono proprio i vaccinati col green pass ad avere avuto piena libertà di contagio in questi mesi e ad averla da ora in poi). Ma siccome non lo sono, l'obbligo è solo che criminale, e benissimo fa uno che se lo può permettere come lui a dare voce agli argomenti di chi è costretto alla fame e al silenzio. Anche se perfino uno noto e amato come lui subisce a caterve sia tentativi di travisamento che censure.
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