domenica 24 marzo 2024

L'ISIS SUI MACCHERONI

E insomma, ormai ci abbiamo fatto l'abitudine: è perlomeno dal 2001 che ogni volta che serve i terroristi islamici entrano in azione. E non è la sola stranezza. Quella volta, un paio di giorni dopo trovarono i documenti cartacei degli attentatori intatti nelle macerie fumanti di un fuoco che secondo loro era stato così caldo da sciogliere l'acciaio. Stavolta, un paio di giorni prima gli USA avvisano via comunicato pubblico che la Russia è a rischio attentato. In mezzo, tutta una serie di eventi con l'obiettivo di indurre gli occidentali a rinunciare alla loro socialità fisica, miracolosamente interrotta quando una trovata geniale li ha rimpiazzati nello stesso obiettivo.

Non esiste alcuna ragione per cui dei terroristi islamici (non legati ad enclave islamiche in Russia come per alcuni episodi degli anni passati) nel momento preciso in cui gli occidentali tramite il loro avamposto sionista stanno sterminando (con una efferatezza cento volte peggiore, proprio numericamente, dei nazisti di quelle Fosse ardeatine di cui ricorre la commemorazione in questi giorni, ma chi osa parlare di genocidio passa i suoi guai) degli islamici, dovrebbero colpire nell'unica potenza potenzialmente amica anziché in occidente se non proprio in Israele. E la cosa ovviamente non viene minimamente rilevata dai commentatori sul mainstream, che anzi prendono in giro Putin che fa due più due e declinano le loro esternazioni di cordoglio in modo da indirizzarle alle vittime escludendo il popolo russo in quanto tale, colpevole di aver rivotato massicciamente il proprio capo.

Anzi, nei giorni scorsi abbiamo assistito a una serie di lezioni di democrazia impartite da cattedre variamente traballanti, dimentiche che dalle nostre parti sono almeno trent'anni che è impossibile votare qualcuno dandogli mandato di fare gli interessi nazionali, perché se lo eleggiamo o gli fanno cambiare idea o lo mettono fuori gioco. E dimentiche che invece è normale che in un Paese sotto attacco al limite dell'accerchiamento un popolo si stringa attorno al proprio leader, nella speranza che sia davvero quello capace di difenderli, come è stato peraltro quello che li ha portati fuori dalle sabbie mobili dopo il disastro eterodiretto di Eltsin preceduto dall'inganno a Gorbaciov.

D'altronde, dalle nostre parti dovremmo essere maestri nel riconoscere quando i terroristi fanno altri interessi rispetto a quelli che in teoria rappresentano: per decenni, abbiamo assistito a terroristi comunisti le cui azioni hanno impedito ai comunisti di andare al governo, a terroristi anarchici che hanno causato il compattamento dell'opinione pubblica a difesa del potere costituito, a terroristi fascisti che è stato molto comodo usare per rafforzare l'identità di un elettorato di sinistra che alla fine è stato decisivo nell'instaurazione di quel Quarto Reich che è l''Unione Europea, come solo un anarchico vero come De Andrè poteva accorgersi al tempo.

Quindi, che gli attentati di Mosca non siano quello che ci dicono è palese, che mirino a qualcos'altro è consequenziale. L'unica speranza è che questo "altro" sia sparigliare le carte in vista di una soluzione negoziale in Ucraina che comprenda il ritiro definitivo di Kiev dalle regioni russofone che dopo anni di angherie hanno chiesto aiuto alla madrepatria. Non è detto, è più probabile anzi il contrario, ma è possibile. Poi non dite che sono cupo...

Nessun commento:

In evidenza

DEFICIENZA, NATURALE

Dell'argomento AI ne abbiamo già parlato come di uno di quei pericoli gravissimi verso i quali sarebbe opportuno porre argini non appen...

I più cliccati dell'anno