Atleti costretti a nuotare in una cloaca, e in fila indiana per evitare la corrente. Che vomito... |
La vicenda delle Olimpiadi in cronaca è questa: l'ecologismo modaiolo ha costretto gli atleti ad agosto senza aria condizionata e con pasti improbabili, mentre si spendevano milioni invano per fare scendere il livello di inquinamento di un fiume che passa in mezzo a milioni di abitanti di quello zero virgola sotto una pur arbitraria soglia per potere cantare vittoria e far nuotare i poveretti, coi tanti che si sono vomitati l'anima costretti a dichiarare che avevano altri problemi. Uno schifo, ma non il peggiore di Parigi 2024.
Il peggiore è avere escluso gli atleti russi dall'atletica, e in altre discipline avere costretto chi volesse gareggiare a prendere le distanze dal loro presidente e farlo senza bandiera, novelli Galilei. La cosa, en passant, toglie valore a ogni trionfalismo sul numero di medaglie, pur se maggiore delle altre edizioni monche per boicottaggio (africano a Montreal 1976, atlantico a Mosca 1980, del blocco comunista a Los Angeles 1984), e non ditemi che avete sentito un giornalista uno che lo rimarcasse perché non ci credo.
Le olimpiadi antiche fermavano le guerre, quelle moderne si sono fermate con le guerre o hanno costituito un modo altro di combatterle, e quest'è. Ma mi sarebbe bastata una voce sola che in Rai avesse potuto o voluto ricordare che le Olimpiadi dovrebbero essere patrimonio dell'umanità e non del mondo occidentale, quindi non è giusto che vi si possa dichiarare che uno è aggressore (quando invece è forse l'ultima speranza per l'Europa in un mondo multipolare) e quindi da escludere e uno aggredito. Anche perché magari poi capita che l'aggredito ammetta di avere provocato a lungo per ottenere che l'altro aggredisse (è così, ma il TG non ve l'ha detto). E anche perché se fosse ammissibile questo paradigma allora bisognerebbe applicarlo sempre, e assimilare gli attentati di Hamas a ottobre scorso alla provocazione lunga otto anni dell'Ucraina nelle regioni russofone e la sproporzionata (e criminale) reazione israeliana all'aggressione russa del 2022, escludendo Israele dai giochi. Cosa che peraltro avrebbe influito meno sul medagliere....
...intanto Dustin Hoffman non sbaglia un film |
- Giuditta Brattini, da vent'anni volontaria a Gaza, che ha parlato delle associazioni e ONG umanitarie lì presenti, del ruolo attuale delle istituzioni umanitarie internazionali, e del movimento BDS (associazione per boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro Israele);
- Michela Arricale, che passando anch'essa per l'argomento BDS ha parlato in genere del sostegno internazionale alla causa palestinese (scuole, università, società civile, portuali e personale degli aeroporti), del disconoscimento di Israele come approccio per la nascita di una entità palestinese riconosciuta e autodeterminata, della funzione e dell'efficacia di organismi come il Consiglio di Sicurezza dell'ONU e la Corte Internazionale di Giustizia;
- Diana Carminati, che ha parlato dei progetti a cui ha lavorato a Gaza e dei relativi obiettivi, reso la sua testimonianza sulle elezioni del 2006 a Gaza, e presentato il suo libro "Come si liquida un popolo”;
- lo stesso Pasquale Morabito, che ha spiegato in cosa consistono le "dottrine" israeliane Dahiya (usare una forza volutamente sproporzionata) e Hannibal (evitare in ogni modo la cattura e il rapimento di soldati israeliani, ma invece colpire obiettivi civili israeliani anche col proprio esercito regolare, come quando i carrarmati IDF hanno bombardato una casa in un kibbutz).
Tutti, inoltre, hanno parlato di economia di guerra in Israele, del ruolo dei media occidentali nella diffusione di falsa informazione, e della definizione del termine "terrorismo" - in realtà e propaganda.
Il video è lungo, ma merita la visione: non sono rimaste molte le fonti di acqua pulita, quella che ci danno da bere con l'informazione ufficiale è peggio di quella della Senna.
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