lunedì 19 gennaio 2009

RECITOPERDILETTO

Chi non vive in una metropoli non può capire, cosa può significare dopo una giornata di lavoro e ore in mezzo al traffico dedicarsi a un'attività artistica serale di un certo impegno come danzare o recitare. Non è come uscire di nuovo per cena, che anche quello se stai nell'hinterland è tosto e per farlo spesso ci devi essere tagliato. Se fai parte di una compagnia di un corpo di ballo o di una band che si esibisce, anche sporadicamente, ci sono le prove e man mano che ci si avvicina agli spettacoli devi essere presente senza sgarrare, per rispetto agli altri ma anche perchè lo vuoi.
E' una delizia assistere al risultato di questi sforzi. Ieri sera, teatro: al Prenestino è andato in scena Il fantasma di Canterville, commedia dark ante litteram di uno che era davvero avanti, Oscar Wilde. La compagnia ad averlo rappresentato si chiama appunto Gli Improvvisati, e anche se c'era qualcuno che si vedeva da lontano ha magari qualche altro hobby che mette davanti alla recitazione (che so, magari balla...), i ragazzi erano davvero bravi, e il protagonista, ovviamente il fantasma, è un giovane che avrà un futuro come attore professionista: si chiama Stefano Patti, e gli consigliamo di togliersi la zeppa, si, ma solo dopo che è diventato famoso, come ha fatto Silvio Muccino (di cui ha peraltro molto ma molto più talento, anche se meno parenti importanti e sopravvalutati), ché prima fa simpatia.
Coraggio ragazzi, tenete duro! Non saranno sempre i tempi dei reality, e gli attori avranno pane anche nel mondo della decrescita che ci attende. Poco, ma lo avranno. Impara un'arte e mettila da parte. E fare cultura, e fare qualcosa col sudore della fronte, alla lunga paga. Quand'è la prossima data?

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