La scritta su questa foto è falsa, quella comparsa in questi giorni purtroppo no |
Se qualcosa è stato fatto in questo senso nei decenni in cui è avvenuto questo drammatico sviluppo, spesso dovuto a innominabili tresche con immobiliaristi legati a tutti gli schieramenti politici, è stato scegliendo sempre la strada del massimo impiego di risorse pubbliche con massimo margine per possibili tangenti, lasciando solo al caso l'eventualità che la cosa si rivelasse o meno di una qualche utilità reale per i cittadini. Gli esempi di sprechi sono così tanti che ciascun romano potrebbe aggiungere il suo, quelli macroscopici vanno dai mondiali di nuoto della cricca di Bertolaso alla inutile e costosissima metro C (con i soldi di due chilometri della quale si sarebbero potuti realizzare due anelli di metro leggera a collegare le periferie, che a Roma si chiamano quasi tutte Tor o Torre perché nascono come insediamenti rurali attorno alle torri del corpo di guardia vaticano, e oggi sono ciascuna una città di qualche centinaio di migliaia di abitanti ma la strada che collega l'una all'altra è più o meno la stessa di quando ci passavano le pecore), passando per i megacentricommerciali unica infrastruttura di quartieri dormitorio. Si noti: sto parlando di misfatti di destra e di sinistra, e questo non è qualunquisimo, è pura constatazione.
Quando però si pensa che si è toccato il fondo, ecco che arrivano notizie come questa, che manco ci si crede: dal primo giugno (salvo ripensamenti seguenti a sollevazione popolare, fusse che fusse la vorta bona) i biglietti dell'ATAC passano da un euro a un euro e mezzo. Il 50% di aumento secco, roba che manco si può usare il vecchio argomento che era tanto tempo che non aumentavano, perché con l'inflazione media (dichiarata, d'accordo, ma è quella che conta per queste cose, era su quella che aumentavano gli stipendi quando ancora c'erano i contratti di lavoro) del 2 o 3 per cento per fare 50 ci vogliono 25 anni, tacci sua. Sul pezzo (del Corrierone, non del Manifesto, ma tanto di fatti si parla) c'è anche di quanto e come aumentano gli abbonamenti: pare che quelli mensili non ci siano più, costringendo gli studenti a un aumento di fatto enorme se consideriamo che la maggior parte di loro usava farlo per 7-8 massimo 9 mesi l'anno. Non c'è che dire, proprio un bel segnale in tempi in cui i carburanti sono aumentati tanto (oltre il 20% solo quest'anno) che c'è tanta gente che rinuncia alla macchina per risparmiare anche quando i mezzi pubblici gli raddoppiano (è questa la media, a Roma - nelle altre metropoli di solito dimezzano) i tempi di percorrenza, per non parlare delle condizioni del viaggio. Proprio un bell'incentivo all'uso del trasporto pubblico, davvero. Se pensiamo che il tutto viene da chi i conti dell'ATAC li ha sfasciati per cose come questa, poi...: chissà se chi ha fatto questa prodezza era uno dei parenti assunti un paio d'anni fa, sarebbe carino....
Lasciamo a una canzone, allora, il rimpianto dei tempi in cui si è pensato, e non stiamo parlando di secoli fa, che alla fine per la collettività sarebbe stato un risparmio pagare con la fiscalità generale mezzi pubblici gratuiti per tutti, fatti bene ma bene i conti. Il titolo del post è nel pezzo, ascoltatelo bene.
Nessun commento:
Posta un commento