Una eloquentissima tavola di Talbot... |
Per tutte queste ragioni, il what if è uno dei filoni più usati nel cinema, e conta molti esempi pregevoli tra i libri (senza scomodare Orwell, basta ricordare Harris o il grande Dick alle prese con un presente nel cui passato Hitler ha vinto la II guerra mondiale) e alcuni tra i fumetti (prima di Moore con V come Vendetta, Bryan Talbot fece epoca col meraviglioso Le avventure di Luther Arkwright, in cui si rappresenta l'Inghilterra del novecento se l'esperimento repubblicano di Cromwell non fosse restato una parentesi).
Il lettore che abbia il demone di Internet a questo punto avrà già trovato da solo miriadi di altre cose, ivi compresi siti che raccolgono catalogandoli anche semplici contribuiti testuali di utenti curiosi e dotti che si chiedono "cosa sarebbe successo se...". Tra cui vi segnalo solo questo, perché in primo piano ha un articolo analogo al mio post di avantieri, con la stessa foto descrittiva.
Per il commento sull'universo parallelo che avremmo imboccato se in quei tragici anni dei ragazzi, pochi ragazzi contro una maggioranza schiacciante di connazionali aderenti al Regime, non avessero parzialmente in qualche modo riscattato l'onore dell'Italia, regalandoci quel poco di libertà di cui abbiamo goduto nei decenni a venire (poca, d'accordo, ma senza di loro sarebbe stata niente), lascio la parola al Comandante Nebbia di Mentecritica, che in questo breve e ficcante articolo ci racconta molto efficacemente cosa rende imprescindibile la distinzione tra chi in quegli anni tragici scelse la parte giusta e chi ahilui la parte sbagliata: l'orrendo sistema di valori che si sarebbe imposto se davvero la parte sbagliata avesse vinto (ancora, e di molto, peggiore di quello che si è imposto altrimenti). E la prova che cose come questa contano, eccome, sta nel passaggio dello stesso articolo che spiega come e perché dei tre Paesi nelle stesse condizioni di partenza, avere perso una guerra mondiale da essi stessi lanciata ed esserne usciti distrutti, due si sono risollevati con dignità e uno - noi - no: l'ammissione di responsabilità, la vergogna per avere appoggiato l'Errore, il tributo unisono e incontrastato ai pochi che non l'hanno fatto. Tutte cose che avremmo fatto, e se l'avessimo fatto non avremmo avuto né il craxismo né il berlusconismo, nè il buco nero di corruzione e illegalità che da solo spiega in storia e attualità i nostri problemi di bilancio, se fossimo giapponesi o tedeschi.
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