domenica 1 settembre 2013

OHI VITA MIA

Alzi la mano chi non ha intonato 'O surdato nnammurato "a marcetta" una volta, magari dietro a un coro da stadio. Eppure si tratta di una canzone tristissima, come bene viene rappresentato nel film La sciantosa, protagonista una matura e immensa Anna Magnani in lacrime alla fine dello spezzone che riporto in fondo.
Le cose spesso sono esattamente l'opposto di quanto appaiono, e a proposito di vita la cosa viene dimostrata una volta ancora, in cronaca dalla nomina dei quattro senatori a vita da parte di Re Giorgio I "sembrapropriounsavoia" Napolitano. Quattro personalità indiscutibili di cui tre notissime e universalmente quotate a sinistra, una un po' meno data anche la giovanissima età (se campa quanto la Montalcini, come le auguriamo, a 13 mila euro al mese ci costa come una Finanziaria), e quindi che ti  vuoi commentare, blogger da strapazzo che non sei altro?
Il fatto è che il PUPR (Primo e Unico Presidente Rieletto) non è la prima che combina (alla sua età benedittindio - con la voce di Totò - potrebbe starsene pure un po' tranquillo), la nomina allo stesso scranno di Monti per farne con un inedito uno-due il successore dell'Oramai Impresentabile, venendo dopo uno strappo alla prassi costituzionale ancora più grave ma di segno opposto l'anno prima, quando al Cavaliere che un anno dopo avrebbe disarcionato consentì invece di restare in sella abbastanza a lungo da comprarsi i senatori necessari a tenerlo al governo (due domandine facili: remember Fini? quanto pensate che un anno in meno di Berlusconi/Tremonti ci avrebbe risparmiato delle batoste che ci sono toccate dopo?). Ora se uno maligna che i magnifici quattro servano da un lato a dare a Lettino una chance in più in caso di strappo del Caimano, e dall'altro proprio al Caimano una scusa in più per vestire i panni del perseguitato e reclamare l'agibilità (e l'abitabilità no?) politica, è un dietrologo complottista, o solo uno che ancora un pochino ragiona con la testa?
Un giorno, forse, la Storia renderà ragione di questo gioco delle parti in cui da vicino non si può capire bene, solo semmai intuire, come cavolo faccia quest'uomo a tenere tutti per le palle, che traffici ci abbiano fatto per decenni da non potere proprio farlo cadere senza seguirlo a ruota, di questa commedia con risvolti da farsa e conseguenze da tragedia.

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