..ripensando a quell'incedere incalzanteI viaggi di Gulliver di Jonathan Swift è decisamente un libro sottovalutato: ritenuto dai più, anche per via del successo sia immediato (parliamo del settecento) che successivo (specie cinematografico) delle sue parti più famose, un libro per ragazzi, è invece una feroce visionaria e profetica satira sociopolitica ancora incredibilmente attuale. Chi non ci crede non ha che da (ri?)leggerlo. La splendida metafora che ne ricava Guccini, che ho messo in avvio in testo e in coda in musica, mi dà l'occasione di commentare assieme le due notizie di politica, una internazionale relativa a un personaggio enorme e grandioso, una nostrana relativa ai soliti minuscoli e meschini protagonisti della scena, che affollano le cronache odierne: la morte di Nelson Mandela e la bocciatura del porcellum da parte della Corte Costituzionale.
dei viaggi persi nella sua memoria,
intuiva con la mente disattenta del gigante
il senso grossolano della storia,
e nelle precisioni antiche del progetto umano
o nel mondo suo illusorio e limitato,
sentiva la crudele solitudine del nano
nell'universo quasi esagerato,
due facce di medaglia che gli urlavano in mente:
"da tempo e mare non s' impara niente..."
da Gulliver, Francesco Guccini 1983
La differenza di statura politica dei protagonisti delle due vicende è infatti drammatica: da un lato un Gigante che è stato capace di portare avanti la sua battaglia ideale attraverso 27 anni di carcere e vincerla senza (quasi) concessioni opportunistiche, dall'altro gente che ha messo queste ultime sopra ogni altra cosa, introducendo (il Nano di Arcore) e poi mantenendo (lui e gli altri) regole truccate e (persino sedicenti) porcate per la sola ragione che gli erano convenienti. Col risultato da un lato di avere riscritto la Storia ed essere oggi protagonista di un coro (fin troppo) unisonico, dall'altro di rendere addirittura possibili interpretazioni della correzione di oggi (quindi quanto tardiva!) che giungerebbero ad invalidare gli ultimi 8 anni, se non gli ultimi 20, di esiti politici. Tanto che questa proposta di Grillo, di far decadere almeno quei deputati eletti col premio di maggioranza incostituzionale (del PD, ma anche di SeL), può sembrare addirittura moderata... E, a proposito, se Mandela avesse dosato le energie della propria azione politica in proporzione alla probabilità di successo, piuttosto che (come a fatto) all'importanza e alla grandezza degli obiettivi, non avrebbe vinto, e non si sarebbe nemmeno chiamato come davvero si chiamava: non Nelson, ma (giuro) Attaccabrighe.
...
A proposito di giganti, oggi e domani 7 e 8 dicembre 2013 a Roma, non come al solito in piazza Fabrizio De Andrè alla Magliana ma in un teatro sulla Portuense e a gratis, si svolgono le ormai consuete finali del premio intestato al cantautore genovese, che come sempre sarà consegnato dalle mani di Mama Do-Dori Ghezzi. Roba da non mancare.
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