D'altronde dopo trent'anni di berlusconismo (si, trenta: l'inizio del regime va datato all'avvio della strategia di rincoglionimento delle masse per via televisiva, peraltro teorizzato da Gelli nei suoi piani) ad avere formazione culturale di sinistra siamo rimasti in pochi, e piuttosto anzianotti, e tra noi ancora troppi vivono il senso di appartenenza oltre quel termine temporale in cui il rischio di risultare patetici diviene elevatissimo. Questo, più la sindrome "sono quarant'anni che le perdo tutte, me la volete fare vincere un'elezione?", spiega il trionfo di Renzi alle primarie del PD.
Il problema, e lo dico con autentica mestizia perché colpisce anche un sacco di gente a cui voglio bene, è che se per vincere devi diventare come il tuo nemico se non peggio allora è meglio perdere, come dovrebbe insegnare almeno a chi ci crede la metafora di un tipo che essendo in teoria figlio di dio e dio egli stesso poteva scatenare un'ira appunto di dio e invece preferì non usare i superpoteri e morire in croce. Anni prima, un suo cugino cattivo nel deserto provò a tirargli lo stesso tranello, e millenni dopo ci fu un tipo che sconfisse l'allora prima potenza mondiale del pianeta predicando la non violenza proprio perché se avesse dovuto per vincere ricorrere alla violenza e avesse ceduto a questa tentazione la cosa avrebbe sancito la sua peggiore sconfitta.
Lascio le metafore, la metto in piano: il PD nasce dall'idea insensata di unire due tradizioni troppo diversamente riformiste, e col passare del tempo riesce a tradirle entrambe, finendo per funzionare da trappola ideologica per milioni di persone legate appunto a quelle due tradizioni al punto da nascondere (ideologia: falsa verità costruita appositamente per occultare quella vera) l'essenza della sua stessa esistenza, quella che oggi si dice la sua mission, impoverire gli italiani. Gianni Agnelli, che aveva tanti difetti ma non era un fesso, diceva che in Italia solo un partito di sinistra può attuare politiche di destra: la Storia ha dimostrato che non era una boutade.
E allora eccovelo il vostro Cicciobello2, amici miei, il primo al mondo capace di perdere e vincere lo stesso tipo di elezioni, quella pagliacciata travestita da esercizio democratico chiamata primarie, nello stesso anno: a parte il fatto che è tranquillamente possibile che le elezioni vere le perdiate lo stesso, specie se nelle risposte alla crisi restate agli annunci che più stridono con la realtà più fanno incacchiare, nel caso vinceste avrete portato al governo un democristiano di destra figlio di cotanto padre, un giovane che della giovinezza ha soltanto il fatto che molto probabilmente lo avremo tra le palle per tanto tempo (con Berlusconi potevo ancora sperare che schiattasse prima di me, almeno...), un simpaticone che porta avanti politiche, monetarie e non solo, di estrema destra (guardate che soggettino si è scelto come portavoce, ad esempio) trattandole come assiomi. Perché ha un padrone che gliele ordina e gli da buone ragioni per continuare a eseguire il compito. Quando lo avrà finito, cioè quando avrà finito di privatizzare tutto e regalare agli amici degli amici la ricchezza nazionale, completando l'opera dei suoi predecessori sempre di centrosinistra, maledizione, e di smantellare quello che resta del welfare, ve ne accorgerete. A quelli come me resterà solo l'amara soddisfazione di potervi dire a brutto muso di avervi a suo tempo avvertito, che i Renzi portano i capponi agli Azzeccacarbugli e i capponi siamo noi... (e per capire la metafora, prego rileggersi il Manzoni).
Io non so se i "forconi" siano populisti o popolari, di destra o sinistra, autentici o sospettamente puntuali, o se abbiano torto o ragione, e faccia bene o meno Grillo a guardarli con cupidigia piuttosto che con preoccupazione. So che c'è sempre più gente ad avere acquisito in qualche modo la sorda consapevolezza di essere bestie portate al macello, e che l'unica cosa giusta da fare, a meno che non sia anche questa rivolta una parte in commedia e combatterla l'altra parte, è togliergli gli argomenti: abbiamo bisogno come l'aria di una politica monetaria espansiva con obiettivo piena occupazione, o siamo in grado di farla adottare all'Europa o dobbiamo uscire da questa Europa costi quel che costi. Peraltro, molto ma molto meno di quanto i proclami terroristici di premier e ministri vari lascino intendere, per quanto resti un affare di difficile attuazione, e in ogni caso molto ma molto meno di quanto ci costi continuare su questa strada, come il neosegretario ha tutte le intenzioni di fare.
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