Fossi credente, il vizio di raffigurare un palestinese di duemila anni fa alto e biondo come un vichingo lo direi una blasfemia... |
Il fatto che la rivelazione a decenni di distanza di una sorta di placet ufficioso al musical da parte del vertice della Chiesa cattolica romana riesca a fare notizia, è spiegabile più che dagli aspetti superficiali (il taglio "hippie" e giovanilistico, la musica non certo rispondente ai canoni dell'epoca - il cui sdoganamento anzi aprì il sentiero ad innumerevoli band parrocchiali da lì ad oggi) ad alcune meno spettacolari questioni "profonde"; "Superstar" infatti tra le altre cose pesca alcune tematiche dai vangeli apocrifi (certo con moderazione, Rice non è De André, se volete un vero capolavoro dovete (ri)ascoltarvi La buona novella), in particolare per quanto riguarda Giuda, che infatti è il personaggio meglio riuscito del musical.
E qui faccio un triplo tuffo carpiato, e cito un Vecchioni giovanile, ancora melodico, di prima ancora dei Barbapapà (non lo sapevate? sapevatelo, era sua):
È bello avere i tuoi trentatré anniPer dire che la tematica è diffusa, in quei primi anni 70 in cui mettere in discussione i valori era un valore (e siccome questa è la precondizione di qualsiasi progresso ci furono una serie di innegabili progressi sul piano sociale con cui le generazioni appresso hanno campato di rendita): se Dio sa tutto, allora Giuda non è il Colpevole ma è la vera Vittima (pre)designata del "progetto morte e resurrezione del Figlio". Logico, no?
e accarezzare il capo di Giovanni
e dire a Pietro: "Queste son le chiavi
e ti perdono il monte degli Ulivi".
Manca soltanto lui
e ben gli sta
come ci insegnano
si impiccherà.
Ma il primo a uccidersi
per farti re
è stato quello che
non salverai
e ti serviva un uomo
da usare e gettar via
appeso ai nostri buoni "Così sia".
Si, ma eretico. Quindi, o Paolo VI era distratto dalle accattivanti melodie e dai balletti, o ha dato il placet a un'eresia secolare, forse pensando che lasciandola circolare dentro le canzonette (che quasi mai nessuno ascolta col cervello acceso) la si depotenziava anzichenò.
In ogni caso, a questo punto o vi siete rotti le scatole o siete dei perversi come me che si intrippano per queste faccende; in quest'ultimo caso vi fornisco come sempre un po' di consigli per gli acquisti. Iniziate da Odiffredi, ma è giusto un antipasto leggero: l'obiettivo è arrivare a Saramago, ma siccome non è per tutti (è solo una vecchia tattica per invogliarvi, permalosi!) prima passate da questo Mazzucco sulla figura di Cristo storico. Sono tutti atei conclamati, tranne forse quest'ultimo, ma forse non è un caso, se pensiamo che forse e senza forse la migliore trasposizione cinematografica di un Vangelo, anche a detta dei vertici della chiesa cattolica stessa, resta quella di un intellettuale ateo visionario (nel senso letterale del termine: lui sapeva che fine avremmo fatto) come Pier Paolo Pasolini. Persino Comencini (che peccato, oggi ero quasi riuscito a non parlare di Grillo...) su questo terreno ha toppato...
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