Ora, ci sono due tipi di reazioni possibili di fronte alla scoperta, sconvolgente come quella della fallibilità del padre che comporta l'inizio dell'adolescenza, che la realtà contraddice inequivocabilmente i propri schemi mentali: abbandonare questi ultimi, o perdere contatto con la prima. In altri termini, è umanissima reazione, spesso quasi questione di sopravvivenza, di fronte a un avvenimento di questa portata, negare i fatti anche contro l'evidenza o perlomeno "aggiustarli" per raccontarseli compatibili coi propri pregiudizi. Non stigmatizziamo gli amici che lo fanno, dunque, ma a maggior ragione però non neghiamo un plauso a chi invece (magari tardivamente, magari solo per una volta o solo per caso, come potrebbe essere capitato a me stavolta) apre gli occhi, osserva la realtà per quella che è, e manda al macero gli schemi mentali usati fino al momento.
La realtà è questa. La sinistra ha tradito. L'Europa dei popoli era solo quello che oggi si vede negli spot (che ovviamente ci stanno cominciando a martellare e povere palle nei prossimi mesi), una favoletta costruita per nascondere il veri obiettivo: un'altra colonizzazione peggio di quella americana, orchestrata dal gotha capitalistico finanziario e quindi anche dagli americani al fine di vincere definitivamente la famosa guerra di classe, con una sorta di controffensiva iniziata dopo le battaglie perse negli anni 60 e 70. E la sinistra è stata determinante per reggere la mistificazione necessaria a fare il colpaccio indisturbati. Gianni Agnelli lo teorizzò pubblicamente, e dopo è puntualmente avvenuto: ci vogliono governi di sinistra per fare politiche di destra. La sinistra estrema e i sindacati in tutto questo hanno fatto il gioco più sporco: tenere buoni quelli che potenzialmente avevano più motivi e capacità di arrabbiarsi. E non si tratta di una ricostruzione ideale: stiamo parlando di uomini e donne, generazioni di politici e sindacalisti che letteralmente hanno preso i soldi, più o meno legalmente, per svolgere la loro parte in questo compito; d'altronde voi, se ciò comportava svoltare, campare senza lavorare e sistemarsi per almeno un paio di generazioni, non l'avreste fatto? io si, magari non riuscirei a scrivere con la stessa verve, ma se qualcuno mi compra a mia insaputa una casa al centro di Roma o anche solo mi estingue il mutuo eccomi.... No, non ce la faccio, e probabilmente si vede e infatti non me lo ha mai proposto nessuno...
Di fronte a questa realtà, reagire a potenziali novità prorompenti cercando di interpretarle con le proprie vecchie etichette è forse il peggior delitto che si possa commettere di fronte a se stessi e ai propri figli. Se sei un traffichino e/o uno con qualche possibilità di sedersi al tavolo di chi mangia o almeno raccogliere le briciole, fai benissimo a stare con Renzi oggi come con Berlusconi ieri. Se no, sei un poveretto che un giorno o l'altro si sputerà in faccia, come un ebreo, che avesse giudicato i nazisti come fautori dell'ordine un po' pittoreschi non scappando finché poteva, il giorno che gli portarono via i figli.
Grillo arriva sulla scena politica con un suo partito dopo aver persino tentato di scalare il PD, chi lo ricorda più oggi? Prima, girava per i teatri riempiendoli tutti nonostante i biglietti carissimi, e i politici facevano a gara a sedersi in prima fila per farsi smerdeggiare: ricordo perfettamente le cose che ha detto pubblicamente in faccia a Scopelliti quando era il sindaco più amato dagli italiani, per la responsabilità politica non c'è bisogno dei giudici. Ora, si può benissimo passare il suo programma e i suoi atteggiamenti al pettine fino, se se ne ha voglia, si troveranno un sacco di minchiate. Ma né più né meno come a chiunque altro, e non solo in quella posizione parlo proprio di ciascuno di noi, si riservi lo stesso trattamento. Sotto la sovrastruttura (remember Marx?) che si riesce a raschiare (è autoritario, è di destra, no è troppo di sinistra, è populista, non ha un programma, la rete non è la democrazia, eccetera eccetera), resta il fatto che ha capito (io direi "anche lui") quali sono i problemi del nostro Paese: carenza di sovranità e deficit di legalità. E la sua proposta politica infatti ruota attorno a due capisaldi: bisogna cambiare il modo di intendere la politica, e bisogna recuperare la possibilità di decidere democraticamente la linea economica. Può anche avere il doppio dei difetti che vi affannate a trovargli, resta sempre l'unico che propone di risolvere i due problemi assieme, e ha qualche speranza di riuscirci.
L'Italia infatti, con il contributo decisivo del centrosinistra e l'appoggio complice della sinistra, ha approvato una serie di cessione della sovranità che rendono matematicamente impossibile per chiunque, oggi, mettere in atto qualora servano politiche economiche espansive e redistributive, cioè fare cose di sinistra (neanche demagogiche: se dai 100 devi riprenderti 110). Non Vendola o Tsipras: neanche se il popolo italiano eleggesse Che Guevara, lui potrebbe fare cose di sinistra senza ripudiare gli accordi europei. Quindi, se non bastassero le leggi elettorali una peggio dell'altra e i premier calati dall'alto uno dopo l'altro, di fatto in Italia votare è inutile e quindi la democrazia ufficialmente non c'è più. Se non si capisce questo non si può capire nient'altro.
Gli illusi che votano Tsipras credono ancora che questa cosa si possa fare su scala europea, ma semplicemente non è vero: anche se il parlamento europeo contasse qualcosa, i popoli che si avvantaggiano della iniqua costruzione Euro votano ovviamente per chi gliela mantiene. Quindi le anime belle che credono di poter riformare l'Europa da sinistra (peraltro, senza mettere in discussione l'Euro) sbatteranno presto il grugno contro il solidissimo principio di realtà: non si può fare. Allora i leader di questa sinistra, delle due l'una: o sono imbecilli che non capiscono minimamente né di politica né di economia, o sono furfanti messi li a evitare che anche quel 3 o 4 per cento di elettori che al massimo raccoglieranno finiscano per confluire nell'opposizione vera, quella che ha capito su quale terreno si gioca la partita (da noi, Grillo, per fortuna, in Francia ad esempio la Le Pen). E' stata questa, ad esempio, la funzione di SEL alle scorse politiche: dire cose di sinistra sapendo che non si potevano fare. Altrimenti, quando il leader del PD ripeteva tutti i giorni che sarebbero stati comunque con Monti anche se avessero avuto la maggioranza per farne a meno, sarebbero usciti dalla coalizione prima delle elezioni, non dopo come hanno fatto; ma già, se lo facevano non entravano in parlamento (restavano sotto soglia di sbarramento) e invece così non solo campano a sbafo a decine ma hanno pure messo una di loro a capo di un ramo del Parlamento... Ah, e se lo avessero fatto Grillo avrebbe preso il premio di maggioranza alla Camera, e la storia d'Italia avrebbe già cambiato verso: perlomeno avremmo Rodotà al Quirinale e Renzi ancora solo Sindaco di Firenze, e forse manco più...
Ma è la seconda architrave della proposta politica grillina la più importante, oltre che essere la più originale, e fornire alla prima una sponda indispensabile. Come questo militante ricorda con orgoglio, chi entra in politica coi 5 stelle sa da prima che sarà al massimo per dieci anni e che non ci si potrà arricchire. Certo, nessuno può impedire che una certa percentuale di queste persone, normali anche economicamente, si penta di questa professione di probità ed esca o si faccia cacciare dal moVimento con l'importante ricaduta, quando non lo scopo precipuo, di "svoltare". Ma finché questo fenomeno resta di proporzioni modeste, o se preferite "naturali", non contraddice il principio che si vuole e anzi si deve, se si vuole salvare il Paese, affermare.
Giuro, penso questa cosa dagli anni 80: a fare la qualità di una classe politica sono essenzialmente le regole di selezione. Se, come ho già troppo detto, sorteggiassimo gli eletti a qualunque livello da un bacino di elettorato passivo composto da tutti i maggiorenni esclusi permanentemente i condannati definitivi e momentaneamente i non definitivi e chi vuole essere escluso fino a quando lo vuole, ogni organo elettivo sarebbe statisticamente rappresentativo della popolazione: ci sarebbero circa tante donne quanti uomini e tanti gay disonesti vecchi zoccole traffichini eccetera quanti tra tutti gli italiani. Invece in politica ci sono quasi solo uomini anziani senza scrupoli e le poche donne sono presenti solo in quanto ragionano come uomini e/o come piace a loro, per usare un eufemismo. E' chiaro o no che c'è qualcosa che non funziona? E non da oggi: non funzionava col proporzionale puro con le preferenze, non col maggioritario uninominale, non col proporzionale corretto senza preferenze e non funzionerà neppure con questo pasticcio antidemocratico concepito da Renzi nientemeno che con Verdini. O meglio, funzionerà per lo scopo che loro si pongono: selezionare la classe politica secondo un imbuto così stretto che funzioni come la cooptazione in un club esclusivo dove ci si arricchisce a volontà e a vita. Con il risultato che i giovani sono uguali ai vecchi, anzi peggio. Solo il sorteggio integrale ci salverebbe da questo, ma ci si può accontentare delle forche caudine imposte da Grillo: se entri in politica sai che ne uscirai al massimo dopo dieci anni, che dovrai rinunciare a tutte le prebende che non siano indispensabili a rendere democraticamente il ruolo praticabile per chiunque (senza niente, potrebbero far politica solo i ricchi di famiglia), e che prima e dopo sarai passato sotto la lente di un "politometro" dovendo rendere conto di ogni minimo arricchimento eventualmente incorrente.
Solo l'assurzione a Legge dello Stato (applicata rigidamente) di queste regole può salvare l'Italia, anche perché costituisce il presupposto perché si possa, una volta recuperatala, usare la sovranità monetaria in modo proprio, per perseguire la piena occupazione e/o il reddito di cittadinanza, anziché in quello improprio che praticherebbe la nostra classe politica, arricchirsi in via diretta e indiretta (alimentando la già immensa economia criminale).
Ora il fatto che sia solo Grillo a proporre queste cose può dispiacere, come quando dispiace che a giocare il miglior calcio sia una squadra diversa da quella per cui tifiamo. Ma ciascun elettore è come un CT: se sceglie i convocati per appartenenza anziché per bravura poi non si lamenti se perde. Oggi in Italia chi voglia che si facciano politiche di sinistra non può che votare Grillo: mi dispiace, ma è pura logica, applicata su un minimo di conoscenza di economia politica. I partiti di centrosinistra ormai sono solo killer armati di politiche economiche di destra, e i partiti di sinistra gli fanno da palo. Questa è la realtà, il resto sono proiezioni dei propri sogni.
L'Italia va rifatta, e visto come girano le cose oggi bisogna cominciare dall'Europa. Se e solo se Grillo e le altre forze euroscettiche trionfano alle prossime elezioni europee (non badate ai sondaggi che passano in TV, è possibilissimo), allora forse succederà qualcosa in tal senso, altrimenti ve lo potete scordare, e se avete votato diversamente sarà colpa di quello/a che vi guarda dallo specchio, schifato perché avevate tutto per capirlo per tempo e non lo avete fatto.
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Siccome il pezzo non era già di suo abbastanza pesante, ci fosse qualche volenteroso gli lancio anche degli approfondimenti:
- Gawronski, ovvero tutte le colpe della BCE e come stia arrivando al Quantitative Easing in modo tardivo e ancora sbagliato, e come e perché servirebbe una profonda riforma dell'Eurozona, in breve e per i secchioni in un esteso contributo;
- le riforme per metà finte e per metà schifose di Renzi, nelle parole sia di uno che passa per grillino come Scanzi, sia di uno che a Grillo fa la guerra un giorno si e l'altro pure come Leonardo;
- Farinetti, ovvero ecco gli amici di Renzi e le loro idee del cavolo, e chissenefrega che a Eataly si mangia bene.
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