martedì 3 marzo 2015

LLAP!

Long Life And Prosperity
E' da un paio di giorni che è morto Leonard Nemoy e ho voglia di ricordarlo senza fare il solito coccodrillo, che ce n'è tanti sul web, o un altro pezzo su Star Trek, che troppi ne ho fatti per quanto adoro questa serie di fantascienza utopica isolata in un mare di fantascienze distopiche. Senza riuscire a trovare uno sbocco, mi giravano in testa due o tre pensieri:
  • che il motto del dr. Spock ha portato bene al suo interprete, che ha avuto davvero "lunga vita e prosperità";
  • che se Star trek è stata profetica per molte applicazioni della tecnologia purtroppo lo è stata molto meno per gli aspetti sociali, dall'affrancamento dal bisogno dei popoli alla fratellanza (addirittura interstellare) tra essi, per cui anzichè realizzarsi il Duemila che facevano sognare a noi ragazzini degli anni 60 e 70 si sta avverando quello che tentarono di esorcizzare evocandolo Orwell Bradbury e soci;
  • che l'incubo che è diventato il nostro futuro è frutto di una politica precisa di svuotamento della democrazia e concentrazione del potere e della ricchezza, anche grazie a un'immensa operazione di fiancheggiamento mediatico a creare falsa coscienza (ad esempio, sulle qualità intrinsecamente demiurgiche di privatizzazioni e liberalizzazioni, sempre enunciate come verità dogmatiche anche se sempre smentite nei fatti).
Mentre mi gingillavo senza riuscire a cataminarmi, arriva in posta un contributo di un vecchio amico, che ha già scritto su questo blog ma da un po' non si faceva vivo. Mi fa "Cugino, è pubblicabile?", forse preoccupato da una parolaccia ricorrente. Ma intanto è la stessa che già negli anni 70 sdoganò Benigni (quando era Benigni) in un esilarante Inno, e nobilitò Gaber in una meraviglia che vi posto alla fine ("L'odore"), e poi non mi sembra esista una metafora migliore della situazione in cui è finito, anche per colpa nostra, questo Paese. La parola a Stelio Fantani, dunque... LLAP!
-----

La Prima Legge economica sulla stratificazione “fecale” in Italia

Enunciato
La materia prima umana è stata, fin dall’inizio, ripartita in tre distinte categorie.

Esplorazione descrittiva
  1. La prima, generalmente la più numerosa, raccoglie gli esseri umani destinati a spalare merda, cioè gli spalatori.
  2. La seconda, teoricamente a bassa intensità, ospita gli esseri umani predisposti ad alimentare il quantitativo di merda da spalare, in altre parole, i propagatori o sub-appaltatori.
  3. La terza categoria, apparentemente la più anomala, racchiude gli esseri umani programmati a gestire l’intero processo, incluse le procedure, che conduce alla stratificazione della merda sul nostro Pianeta. Sono i responsabili o appaltatori.
Varianza anticiclica
Il rapporto naturale che regolava, in origine, questo modello sistemico prevedeva queste proporzioni: 989 – 10 – 1 = 1000.
Da questo rapporto si otteneva uno stato di equilibrio tra la quantità di merda e il capitale umano reale, pari a 1,1%, in pratica 11.000, tra propagatori e responsabili, ogni 1.000.000 di individui.

L’invarianza
Nel tempo questi rapporti si sono invertiti osservando una decisa crescita della categoria intermedia, i propagatori o sub-appaltatori, abbinata a un più contenuto aumento dei responsabili o appaltatori, anche noti come committenti fecali.
L’effetto dell’invarianza sistemica è stato il seguente: il rapporto naturale, originariamente impostato, 989 – 10 - 1, è mutato drasticamente. Oggi, secondo le ultime stime disponibili, la relazione diretta tra merda e capitale umano è: 890 - 100 - 10. In termini relativi la proporzione tra merda e capitale umano è balzata in avanti assestandosi all’11%, consegnando così alla storia l’originario 1,1% iniziale.
Per intenderci, 110.000 merde, appaltatori e sub-appaltatori, ogni 1.000.000 di esseri umani. O meglio, 890.000 spalatori, 100.000 sub-appaltatori e per concludere 10.000 appaltatori.

Conclusione
Se all’inizio si prevedeva una crescita etica e dello sviluppo umano pari al 20% l’anno, questa imprevista accelerazione della merda umana rispetto al capitale umano ha determinato una decrescita sia degli indici etici sia dei valori relativi allo sviluppo. In termini reali, cioè materiali, il numero dei conflitti, delle disuguaglianze, delle scarsità e del prevalere del demerito, della doppiezza e del vuoto sono cresciuti a ritmi imprevedibili, anzi, inattesi. Risultato, la Terra nata per restare in vita comincia a interrogarsi su temi come: per quanto tempo resisterò? E gli esseri umani che ospito? Ovvero, i sapiens, e gli ex-sapiens, per quanti calendari ancora dovrò o potrò alloggiarne in superficie? D’altraparte i numeri sono impressionanti. Il trend naturale del 20 per cento è sceso al 2 per cento e ciò che più preoccupa è che non accenna affatto a riprendersi, anzi, il contrario. Infatti, per il 2050 potrebbe fare il suo ingresso in zona "-", ovvero decrescita assoluta, involuzione generale e… perdita di controllo. L’inizio, sì, ma della fine corsa.

Stelio Fantani 
-----

Come dire: nel mondo, ma soprattutto in Italia, merito, etica, valore, capacità non contano una beneamata minchia. E' solo un certo tipo di uomini, a riuscire a "farsi da sè"...

Nessun commento:

In evidenza

DEFICIENZA, NATURALE

Dell'argomento AI ne abbiamo già parlato come di uno di quei pericoli gravissimi verso i quali sarebbe opportuno porre argini non appen...

I più cliccati dell'anno