Ho già citato la favoletta della rana bollita, voglio accorciare la metafora. |
In questa puntata si assiste al "consolidamento" di alcune migliaia di precari della scuola, spesso (anche se non sempre - ma il 10% circa dei casi, a cui bisognerebbe aggiungere tutti coloro che per paura di questa eventualità la domanda non l'hanno presentata proprio, è spesso eccome) a grande o enorme distanza dalla residenza attuale. Costringere persone di 50 o anche 60 anni a emigrare per "passare di ruolo", anticipando così il momento (che comunque sarebbe arrivato con le pensioni da fame che li attendono) in cui dovranno imparare a vivere in povertà, dopo che per decenni di supplenze di vario genere e varia pendolarità non è che avessero fatto pochi sacrifici, è già di per se crudele. Farlo passare per una coraggiosa riforma, grazie a una ridondante campagna di comunicazione svolta con la collaborazione compiacente della stampa di regime e condita da una prolissa mail autocelebrativa, è un vero capolavoro di arte del raggiro. E, come avrete appreso studiando, o anche solo guardando uno dei tanti film ispirati dall'arte della truffa, nessun raggiro è mai possibile se non in presenza di una potente pulsione del raggirando ad essere raggirato: il raggiratore è come spegnesse una sete, è un "benefattore" occasionale come un altro...
Fuori metafora, se è vero che il PD raccoglie ancora la maggioranza relativa dei consensi (anche se il m5s è in tale rimonta nei sondaggi che ora la legge elettorale truffa che hanno appena approvato siccome potrebbe farli vincere forse la ricambiano...), è probabile che - manifestazioni a parte - la "buona scuola" riscuota ampi consensi non solo tra i maggiori beneficiati ma anche tra quel dieci per cento di espiantati tardivi con ricatto, mandati a rifarsi una vita in tarda età con uno stipendio da fame, perchè è sempre meglio che niente.
Si badi bene che questa è una tecnica, e pure consolidata, che fa leva sulla natura umana per ottenere che persino lo schiavo arrivi ad amare le proprie catene. Abbiamo una vita, tutti, e chi non vuole impazzire deve trovare il modo di farsi piacere quella che gli è toccato vivere, magari dopo aver sfruttato tutte le oggettive possibilità di miglioramento che gli si offrono e aver realizzato di non averne altre: questo principio vale a qualsiasi livello assoluto, mentre quello che conta è il livello relativo a quelli accanto. In virtù di questo assunto, ad esempio:
- i dipendenti pubblici sono senza contratto da anni ma non fiatano, visto che ciascuno di loro è circondato da gente che ha perso il posto o non ha mai trovato lavoro - e peraltro sono da questi ultimi guardati con livore e invidia crescenti, in quanto la loro condizione di pieno diritto è vista come ingiusto privilegio;
- i ragazzi non sanno nemmeno che esiste un "diritto al lavoro", figurarsi del suo rango costituzionale, e crescono e invecchiano arrabbattandosi e cercando di sfruttare, nella misura in cui chi ce l'ha ce l'ha, la rendita di posizione dei genitori;
- i sottoccupati, i precari, e simili, si tengono stretto finchè possono il loro lavoretto, magari credendo pure alla favola del "tempo indeterminato" raccontata dal "jobs act" (che fosse in realtà "determinato a capriccio del datore di lavoro" si poteva immaginare sulla carta da subito, non servivano i riscontri sperimentali), e sono troppo impegnati a difendersi da chi (i disoccupati) li invidia e guarda in cagnesco, mentre l'unica cosa logica sarebbe che "ultimi e penultimi" uniti se la prendessero con chi rinunciando al governo politico dell'economia ha causato l'attuale situazione di tutti.
Aprite gli occhi: c'è un progetto preciso, di annullamento di tutte le conquiste di cittadini e lavoratori. Hanno in mente un mondo in cui una ristretta élite di superricchi governerà senza alcun controllo su una massa di "nuovi schiavi". E vi stanno facendo abituare pian piano all'idea, senza nemmeno farvene rendere conto. Nessun complotto, nessun "grande vecchio": il capitalismo funziona così, è intrinseco alla sua natura creare strumenti o usare quelli che trova (terrorismo compreso) per realizzare le proprie tendenze sistemiche, senza alcuno scrupolo etico. Tutto quello di "civile" che abbiamo conquistato è stato nella misura in cui abbiamo voluto e potuto "irregimentare" questa sua natura. Ed è esattamente da quando ci hanno "convinti" che invece "privato" è buono (a proposito, l'ultima rapina è alle Poste) e tutto il male viene dal "pubblico" (indovinate chi è rimasto solo a difendere la sanità pubblica?) che è iniziata la nostra progressiva rischiavizzazione.
Svegliamoci subito, ammesso che siamo ancora a tempo, o siamo cotti.
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