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Questo il quadro, sempre che io sia riuscito a dipingervelo decentemente. L'Unione Sovietica non poteva sostenere lo sforzo economico di un riarmo così esponenziale (che invece alle economie capitalistiche fa sempre bene, e infatti praticamente ogni grande crisi si è risolta solo con una grande guerra - capito l'antifona? preoccupatevi...), e infatti crollò di li a poco, col tentativo Gorbaciov di salvare il salvabile del socialismo sabotato dagli interlocutori occidentali fingendo di discuterne mentre già si accordavano con quelli che già parlavano la loro lingua (la mafia e i suoi pupi, a cominciare da Eltsin). Caduti il Patto di Varsavia e ciò che visivamente lo rappresentava, il Muro di Berlino, sembrò a molti fosse finita la Storia e potesse iniziare una nuova età dell'oro, di nuovo solo gli artisti si accorsero subito che invece era iniziata, per citare il più grande di tutti, "una pace terrificante" con il Quarto Reich come scenario incipiente.
Un altro genovese, infinitamente più in basso per statura artistica (e di ciò consapevole) ma non così tanto se ha potuto addirittura invitare Faber a cantare insieme in un suo brano, ebbe una visione profetica pochi anni dopo: il pezzo è Rifacciamo il Muro di Berlino e ai tempi lo sottovalutammo in tanti. Ma è da sentire e leggere e pertanto vi linko sia il video sia il testo commentato dal sito antiwarsong (non so se mi spiego), riporto solo un passo:
Non ritengo che il Muro di Berlino sia stata una bella cosa. Tutt'altro. Però ho anche sotto gli occhi quel che è venuto dopo la sua caduta, e neppure questa è una bella cosa. Uno dei primi atti della “Grande Germania” riunificata di Helmut Kohl è stato quello di soffiare un bel po’ sul fuoco per crearsi un orticello economico; e sono state le guerre jugoslave...Si lo so che ora "si porta" l'Isis e le guerre qui dietro casa (con D'Alema che forniva i caccia) ce le siamo scordati. Ma non riesco a dare torto a chi vede dietro il progetto Euro proprio "la scimmia del Quarto Reich", e se è vera quella storia del pelo e del vizio, e fa ancora ridere la battuta di Woody Allen (auguri Maestro!) su Wagner (non posso ascoltarlo, mi viene subito voglia di invadere la Polonia), questi ci hanno conquistato stavolta senza bisogno di usare la forza, avendo capito che senza è più efficace quanto meno riconoscibile. E una volta che ci si trova coi "corsi e ricorsi storici", sarebbe bene non dimenticare che invece i Russi, questi dannatissimi Russi, se salvano anche stavolta il mondo dalla tirannia (e non ho in mente solo il Califfato, penso alla ricostruzione di un nuovo equilibrio basato sulla multipolarità, che il dominio statunitense degli ultimi 25 anni ha fatto troppi danni persino anche agli USA stessi), dopo essere stati il vero "motore immobile" della socialdemocrazia e delle conquiste del Welfare State in occidente, ed essere stati decisivi nel fermare Hitler e prima di lui Napoleone, è la quarta in due secoli, la terza in uno. Poi Putin può anche essere antipatico, ma intanto forse sarà per quello che ci raccontano di lui sul nostro mainstream, e poi meno male che c'è: nella situazione attuale, coi turchi nel ruolo dei sicari maldestri e chissà fornitori del prossimo capro espiatorio, siamo ridotti a dover fare il tifo per lui.
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