Credo che sia normale che ogni volta si trovino i documenti dei terroristi sul luogo del misfatto: dalle torri gemelle (carta che sopravvive a fuoco capace di sciogliere l'acciaio, e emerge subito tra tonnellate di detriti) a Berlino, passando per Charlie Hebdo. E che ogni attentato abbia una sceneggiatura con dei buchi così: io ci credo lo stesso, anche se ho visto e rivisto I tre giorni del condor.
Credo che sia umano acchiappare il primo pakistano che passa, mentre il kamikaze (vivo? vivo: che kazzo di kamikaze sarebbe?) scappa in Italia, da dove era arrivato via Lampedusa. E che sia ovvio che, come a Nizza, come Oswald, il terrorista venga ucciso prima che possa dire chi lo ha mandato davvero e a fare che.
Credo che sia giusto essere contenti di guidare su un'autostrada decente, non trovando niente di strano che sia l'ultimo arrivato ad essersene preso il merito, mettendoci sopra il cappello e ribattezzandola (sic!), giusto dimenticare che quel tracciato era fin dall'inizio concepito male (per passare valorizzandolo dal paese natio di un noto esponente socialista, risultò addirittura più lungo rispetto alla statale borbonica) e quindi sarebbe stata l'occasione giusta per abbandonarlo dopo aver rifatto la strada su un altro, anzichè condannare chi doveva percorrerlo a vent'anni di gimkane tra i lavori; cioè dimenticare che in Italia qualunque grande opera dura e costa il quadruplo di quanto dovrebbe giacché devono mangiarci su mafiosi e politici. E che sia tanto giusto da dimenticarsi che si inaugura come finita una strada per cui 70 su 440 chilometri, un sesto, non sono stati neanche appaltati, e alcuni dei lotti completati sono sotto sequestro giudiziario.
Credo che sia plausibile che il sindaco non sappia che la sua più stretta collaboratrice si mangia l'impossibile, e che sia plausibile che questa una volta beccata dichiari che non era per se, che l'indomani farà una conferenza stampa, e poi nella notte decida di suicidarsi bevendo dell'acido, e riesca a farlo senza bruciarsi le labbra. Non ci avrei creduto solo se quel sindaco fosse stata la Raggi, alle cui malefatte e ingenuità che mi raccontano di continuo credo senza battere ciglio, contento di vedere gli spocchiosi grillini tornare sulla terra di noi che ci arrangiamo ("che vuol dire corruzione? una mano lava l'altra..."), dandogli mille volte più peso che alle furfanterie patentate di tutti gli altri.
Credo che sia vera la storiella che raccontano da anni circa le missioni di pace, chi è dittatore e chi un baluardo della civiltà (spesso la stessa persona a seconda della convenienza), e che quindi i morti non sono tutti uguali: i bambini uccisi dai "cattivi" sono storie strappalacrime su cui indulgere e rilanciare e rimbalzare sui social network, i bambini uccisi dai "buoni" non esistono. Spesso non solo nello stesso Stato, come in Israele, ma anche nella stessa città, come ad Aleppo.
Insomma, ci credo.
Come credo che domani sera troverò sotto l'albero le cose che ho chiesto a Babbo Natale nella letterina, anche se non ho mai capito bene come fa ad accontentare in contemporanea tutti i bimbi buoni del mondo. Avrà un sacco graande grande....
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