giovedì 1 dicembre 2016

L'ALBA DEL 5

Non me la sento di fare pronostici sul voto di domenica, un po' perché la propaganda di regime sta usando una strategia di attacco a 360° (arrivano in posta dei volantini di finta contrapposizione tra le ragioni del SI e quelle del NO che chi si dovesse informare solo con quelli vota SI sicuro, ma le scorrettezze di questa campagna comunicativa superaggressiva sono una lista lunga così, a partire dalla faccenda italiani all'estero) per non lasciare niente di intentato a grattare gli zerovirgola in tutte le nicchie, e si un po' per scaramanzia: il NO continua a essere dato in vantaggio in tutti i sondaggi (proprio come Hillary o Prodi - sgrat, sgrat) nonostante ogni giorno si inventino una sciagura peggiore nel caso vincesse.
Ho anche evitato con cura il tema, da un po', qui e su altri media, per la ragione abbastanza banale che a quelli come me piace argomentare approfondire disaminare, ma quelli come me, che decidono a valle di processi del genere, sono una piccola minoranza, piccolissima se consideriamo che tra noi la maggior parte crede soltanto, di farlo, e invece decide per le stesse superficialissime ragioni degli altri: simpatia/antipatia, senso di appartenenza, istintivo proteggersi le terga dai paduli (o il portafogli dai ladri) che si crede di individuare (magari consegnandole ai paduli e ai ladri dissimulati numerosi tra le proprie fila). Sono cioè convinto che il vero quesito del referendum sia percepito per come in fondo era stato concepito da chi ha messo mano alla Legge fondamentale grazie a una maggioranza illegittima e raffazzonata (mai successo in nessuna sedicente democrazia) sapendo fin dall'inizio di doverlo affrontare, cioè più o meno così:
vuoi avere Renzi tra le palle per un altro bel po' di tempo?
Se lo vuoi voti SI, se vuoi che si levi di mezzo il più presto possibile voti NO, anche sapendo che il tipo è capacissimo di aggrapparsi alla poltrona (occupata abusivamente fin dall'inizio, bisogna ricordarlo) anche in caso di sconfitta. Ogni altra discussione è inutile, per cui chi non si diverte a straragionare e magari non ne ha manco il tempo può non leggere oltre questo appello: se non vuoi vedere più quel faccione da schiaffi tentare continuamente di prenderti a reti unificate per il culo alza quest'ultimo dal divano domenica 4 e vai a votare NO, se non lo fai ti sarai meritato l'inculata che stanne certo sta preparando anche per quelli come te, non pensare di farla franca, nessuno è al sicuro.
...
Detto questo, ora che siamo rimasti in quattro, diciamocelo subito, e poi lo dimostriamo: questa riforma costituzionale è innanzitutto una sequela di boiate che non stanno in piedi, e della cosa sono consci per primi, e già lo hanno ammesso più o meno direttamente molte volte, quelli che le hanno scritte. Chiunque sia dotato di un minimo di raziocinio (ma proprio un minimo, livello primate) e lo usi, può votare SI solo se si limita a leggere il truffaldino titolo della legge che poi è il quesito del referendum, o magari appunto i volantini del nuovo minculpop. Non c'è un solo argomento a favore del SI che regge a una analisi nel merito. Non uno. Accetto ogni sfida su questo piano. Ma quelli del SI, anche vecchi amici e/o persone intelligenti purtroppo (che solo pochi anni fa erano con noi a difendere la Costituzione contro la riforma di Berlusconi, molto simile a questa, ed entrambe a quella di Gelli), non vanno mai oltre la retorica del gambiamento ("intanto è un passo avanti", dicono, come se fosse il regolamento del condominio e non la Carta fondamentale dello Stato) e delle cattive compagnie nel variegato fronte del NO. Ma a me che importa di avere soggetti discutibili che votano come me? Questa riforma fa schifo ai cani in ogni aspetto, voterei NO anche se fossero per il NO Attila, Hitler, Vlad l'impalatore, Medea e Barbablù. Anche perché se invece vince il SI alle prossime elezioni un Hitler col 25% potrebbe ritrovarsi padrone assoluto del Paese e per prima cosa varare una nuova riforma costituzionale che sciolga il Parlamento e finalmente chiuda questa cosiddetta democrazia (Rondolino dixit), senza nemmeno dover passare da un altro referendum come questo (non dimenticate come è stata inserito l'obbligo di pareggio di bilancio in Costituzione, diktat dell'UE: di notte in dieci minuti: basta una maggioranza qualificata, appunto). A quel punto mi piacerebbe che a vincerle fosse davvero - altro che il mite Grillo - un Gengis Khan che come prima cosa mettesse ai lavori forzati (risanamento del territorio, capillare) tutti i politici di professione, a vita quelli del fronte del SI. Ma basta sogni proibiti, andiamo a esaminare punto per punto per come mi vengono in mente. Metto i titoletti in grassetto, così potete leggere a saltare.
  1. L'articolo 138 della Costituzione parla di leggi di revisione costituzionale, NON della possibilità di riscrivere la Costituzione attraverso di esso. Per riscrivere 47 articoli su 139 di una Costituzione ci vuole una assemblea costituente eletta appositamente con una legge rigorosamente proporzionale, perché la Costituzione deve essere di tutti. Questi l'hanno rivoltata come un pedalino non essendo neanche il partito di maggioranza relativa, ma avendo una maggioranza dovuta al premio del Porcellum (dichiarato incostituzionale) preso con la complicità di SEL, senza la quale lo prendeva Grillo, e poi liquidata SEL con qualche carica istituzionale rifatta alleandosi con pezzi di centrodestra. Prima ancora di entrare nel merito, è il metodo del tutto inaccettabile.
  2. Dovesse passare il SI, se si voterà con l'Italicum, il partito che prende più voti, anche fossero il 25%, che corrisponde al 15% circa degli aventi diritto, avrà una maggioranza tale che potrà non solo approvarsi tutte le leggi che vuole, ma eleggersi da solo il Presidente della Repubblica, attraverso cui controllare la maggioranza della Corte Costituzionale. Nessuna democrazia al mondo ha questo sbilanciamento di poteri: dove c'è l'elezione diretta del capo dell'esecutivo, come in USA, non implica che egli controlli il parlamento (può solo capitare, e quando capita, come adesso con Trump, non è considerata buona cosa). Col SI, tra l'Italia e una dittatura ci sarà solo una differenza di etichetta, peraltro presto annullabile: una maggioranza così pompata può subito fare una nuova riforma della Costituzione senza dover passare dal referendum confermativo, e sancire volendo anche la fine formale della democrazia. Hitler fece più o meno così, ed aveva più legittimazione popolare di Renzi. Se non si voterà con l'Italicum, sarà con una legge ancora peggiore studiata per impedire che l'asso piglia tutto sia proprio Grillo. Eh si, il movimento 5 stelle sta facendo campagna per difendere la Costituzione contro il proprio stesso interesse: avete sentito un solo giornalista che ve lo facesse notare, magari con tanto di cappello?
  3. Vi stanno dicendo a tutto spiano che col nuovo Senato si elimina il bicameralismo perfetto e quindi senza più doppia lettura si accelera il processo legislativo "togliendo l'Italia dalla palude", ma questo intanto non è vero (il nuovo articolo 70 è indistricabile e quindi introduce una pletora di situazioni in cui rimane la doppia lettura) ma non è mai stato il problema dell'Italia, come dimostra il numero di leggi abnorme rispetto a qualsiasi altra democrazia (e meno male che c'era la palude, figurati senza...) e soprattutto la velocità con cui hanno sempre approvato proprio le più schifose (ad esempio, il Jobs Act...), su cui l'intera classe di parassiti che chiamiamo politici ha sempre trovato accordo immediato.
  4. Il contenimento dei costi grazie alla riforma del Senato, tanto sbandierato, è invece ridicolo: ammonta a poche decine di milioni di euro, una frazione di quanto si risparmierebbe se approvassero la proposta grillina di dimezzamento delle retribuzioni dei parlamentari (e i grillini intanto se le autoriducono finanziando un fondo per le piccole e medie imprese, sti qualunquisti!...). Stesso discorso vale per il CNEL, o la finta abolizione delle Province (ha tolto il nome dalla Costituzione, ma stanno li si chiamano Aree vaste oppure Città metropolitane, costano come prima ma non sono più elettive - una vera svolta sarebbe solo una vera abolizione delle Regioni, lo dico da anni e non ho molta compagnia...).
  5. Il vero obiettivo della riforma è probabilmente attaccare prima nei fatti, più di come sia stato fatto finora, poi magari anche nella forma, la prima parte della Costituzione: l'Italia non hai mai davvero rimosso gli ostacoli all'uguaglianza sostanziale, cosa ci fai ancora con l'articolo 3, i temi a scuola? e poi, "fondata sul lavoro", dai, siamo seri.... Il mandante? L'ultraliberismo internazionale, e quindi l'UE sua ancella e l'Euro sua arma letale. Questa riforma non è altro che l'ultimo attacco di una serie ormai venticinquennale. No, non è retorica dire che votando SI consegni definitivamente l'Italia alle banche.
Ho sicuramente scordato qualcosa, perciò vi lascio con un paio di ulteriori letture utili (per veri triathleti):
  • l'inserto del Fatto quotidiano riassuntivo delle ragioni del NO (giuro che non l'ho letto, ma ci troverete punti in comune con quelli qui sopra);
  • l'operetta morale di Leonardo, finto dialogo con tanto di link alle disanime puntuali che ha fatto negli ultimi tempi, altro che i miei miseri punti elenco! E stiamo parlando di uno che sono due anni che non perde occasione per attaccare Grillo... E' che, amici, chi ragiona con la sua testa si pone dopo il problema, semmai, di chi è arrivato alle sue stesse conclusioni magari anche da premesse diverse e con scopi diversi, non usa l'argomento a priori.
Ci sentiamo lunedi, vediamo in che Italia ci siamo svegliati....

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