sabato 25 gennaio 2020

SE IL NOME ITTICO E' DI MODA...

... allora preferisco lo Spada
Non mi piace essere autoreferenziale ma ogni volta che sento riportare al TG, o peggio ancora commentare ad minkiam in qualche rotocalco televisivo, notizie come quella della scuola che (viva la faccia!) dichiara di avere sia un plesso per i pooracci che uno per i figli di papà, o l'ennesimo rapporto statistico sulla concentrazione della ricchezza (in Italia come nel mondo, anzi forse relativamente peggio) nelle mani di pochi, senza che alla notizia o al commento segua la conclusione consequenziale che "è il capitalismo baby e se non ti sta bene devi diventare anche tu comunista" (ma andrebbe bene anche socialdemocratico, Carunchio adesso direbbe "magari!"), il sangue mi ribolle e ripenso alla mia tesi di laurea. E si, lo so, ne ho già parlato.
Nel mio ingenuo lavoro sperimentale, con tanto di questionari somministrati nelle scuole e calcoli statistici rigorosamente manuali (sono anzianotto, i PC erano al di là da venire), dimostravo la peraltro intuitiva correlazione tra "mezzi" nella famiglia d'origine e scelta del tipo di istruzione, come preludio alla realizzazione della funzione di "riproduzione sociale" della scuola stessa, a dispetto del dettato costituzionale e dei proclami di egualitarismo allora ancora in voga. Da allora, non solo è passato di moda usare certe categorie di pensiero, ma è anche (e mi piacerebbe misurare la correlazione tra le due cose) peggiorata notevolmente la situazione, sia generale che specifica alla quasi totale disattivazione di qualsiasi "ascensore sociale".
Perciò, la narrazione autogiustificazionista imposta dal capitalismo per trionfare, quella per cui in un sistema egualitario ad economia pianificata i migliori non emergono (se non in minima parte quelli adatti a far carriera nella burocrazia e nella guida politica) mentre invece in una democrazia liberale ad economia di mercato ci saranno anche delle disuguaglianze ma alla lunga premiano i capaci, quella che insomma avete visto in migliaia di film e sentito in tutte le salse, non regge più. Tutti possono vedere in giro, oggi peggio che mai, attori figli di attori, notai figli di notai, albertiangeli di varia arte e professione, e figli di nessuno che se anche hanno sputato sangue e sono diventati medici architetti avvocati, o hanno il padre lo zio insomma qualcuno che li inserisce o languiscono nella disoccupazione fino a che non si arrendono a fare altro, spesso sottolavori sottopagati, e ancora beati quelli tra loro che stanno a casa o ereditano casa, gli altri sono già nemmeno proletari (chi cazzo li fa i figli co sti chiari di luna?), e destinati a una vecchiaia di miseria.
Nel secondo dopoguerra, e ancora negli anni 80 della mia tesi di laurea, si descriveva il fenomeno come duro da sradicare si, ma tendenzialmente in via di superamento. Dopo 30 o 40 anni di ultraliberismo monetarista al potere, tutti capiscono che se ancora qualcuno ne parla allo stesso modo ti sta prendendo in giro. Il PD può anche vincere le regionali in Emilia, grazie allo spauracchio Salvini che più passa il tempo più lascia sospettare di essere stato messo li apposta, può anche essere riuscito a disinnescare definitivamente, facendo leva sulle ambizioni personali di qualcuno e il rincoglionimento di qualcun altro (serve fare nomi?), il potenzialmente rivoluzionario grillismo, ma non incanta più nessuno. Senza abbracciare l'unica speranza di salvezza, l'affermazione della piena sovranità economica e monetaria finalizzata all'attuazione dei principi costituzionali di eguaglianza sostanziale dei cittadini (se non vi piace "sovranismo socialista" trovate un altra etichetta, che so "pesci spada" che magari si mangino le insulse populiste e schiave sardine - ve lo dice persino la Spinelli), è inutile fare promesse: nessuna sarà più creduta. Chi sostituirà Giggino alla testa dei 5 stelle se lo metta in testa, e ancora può recuperare il consenso perduto. Se no, a meno di imprevisti e improvvisi quanto improbabili exploit di Fusaro o Conditi, lo raccatterà tutto Salvini. E lo dilapiderà, perché lui e la Lega hanno già dimostrato troppe volte, l'ultima nel caso Soleimani la più grave ai tempi dell'introduzione del pareggio di bilancio in Costituzione, che usano gli argomenti giusti a scopi elettoralistici e poi ci si puliscono il muso, dopo avere magnato come tutti gli altri.
Ed ora un paio di link di approfondimento da seguire, che è un po' che non vi do compiti:
  • Leonardo, ovvero come a sinistra si continua a non capire che Craxi magari si meritava tutto l'odio che gli abbiamo riservato ma il suo sistema di corruzione aiutò soltanto l'esplosione del debito pubblico che ci sarebbe stata lo stesso, perché figlia del divorzio tra BdI ed erario imposto dal monetarismo che iniziava a imperare come primo passo verso l'antidemocratica eurozona (e si, a sto punto voglio proprio andare a vedere il film di Amelio);
  • Della Luna, ovvero come il tramonto dell'era della lettura a favore di quella degli smartphone (passando per quella televisiva, e rieccoci alla vera colpa storica di Craxi: aver aperto la strada a Berlusconi) abbia di fatto sterilizzato la democrazia e anzi l'intelligenza;
  • Bossone e Sylos Labini, ovvero come non ci sia troppo da fidarsi nemmeno di quelli della Moneta fiscale, visto che davvero credono che la soluzione non sia fuori dall'Euro ma invece addirittura nelle mani di Draghi;
  • Bagnai, ovvero ancora il più lucido degli antieuro ce la spiega lui l'assurdità del "+europa" (davvero da leggere con attenzione), peccato sembri credere ancora che Salvini ammesso che vinca le politiche lo piazzi dove possa attuare le sue idee;
  • Blondet, ovvero come possa entrarci il nuovo coronavirus con i piani delle élites mondialiste (agghiacciante, speriamo che abbia torto...).

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