Come sa chi mi segue, ho pubblicato tre libri, due di narrativa nel 1999 e nel 2019, e uno di ricette nel 2011. Manco a dirlo, quest'ultima impresa è stata l'unica con un utile, e meno male, perché l'intenzione fin da prima era di destinarlo ad altri: l'iniziativa ebbe origine in seno a "Fondazione Salsajazz", nata per indirizzare verso alcune adozioni a distanza (tramite a conoscenze dirette in una associazione che operava in Guinea Conakry) il giro di denaro che si originava nelle centinaia di feste di compleanno di un gruppo di salseri foltissimo, anziché buttare soldi in regali inutili. Quando la salsa cominciò a passare un po' di moda, e quel gruppo come spesso accade superò il vertice della parabola iniziando a calare di consistenza numerica e compattezza, gli stessi ragazzi dell'associazione ci proposero, se ne avessimo avuto modo e possibilità, di passare dalle singole adozioni alla costruzione di una scuola in loco. Serviva solo qualcosa per darci quella possibilità.
Mia nonna Carmela era una cuoca fantastica, almeno per noi nipoti. Come molte, concedo. Ma quando io lasciai Reggio Calabria per lavoro, non volendo fare "la fine" di quasi tutti gli studenti fuorisede (se va bene, pasta e tonno), presi a telefonarle per farmi dire come si cucinavano i suoi piatti, facendo pratica sia come "cuoco" che nel mio dialetto riggitano (che le nonne di una volta usavano di default). Mi piaceva tanto percepire la sua soddisfazione, che la chiamavo anche quando la ricetta me la ricordavo benissimo, e poi magari la richiamavo per farle ascoltare in diretta l'apprezzamento dei miei eventuali ospiti. Quando morì, a 95 anni e avendo cucinato fin quasi alla fine, scoprii che sua figlia, la mia amata zia "signorina", essendole stato sempre impedito dalla madre ogni accesso in cucina, negli ultimi tempi si era fatta dettare alcune ricette appuntandole in un quaderno. Appena visto il quale, lo chiesi in prestito e buttai giù di volata il libro di ricette di che trattasi, unendo i testi in italiano alle traduzioni in riggitano che venivano dalla mia memoria. Per realizzare il libro, mi serviva solo l'aiuto di un amico cuoco che preparasse i piatti magari presentandoli decentemente e fotografandoli, visto che per la parte grafica della pubblicazione e per la ricerca della casa editrice bastava la mia esperienza professionale. Il gioco era fatto. E l'operazione ebbe grande successo, la scuola dovrebbe essere ancora lì a testimoniarlo.
Quando ogni copia fu venduta, ho preso a pubblicare le singole ricette su questo blog, sotto l'apposito tag, mettendo i link ai post, oltre che nel gruppo Facebook di questo blog stesso, anche in un gruppo appositamente creato per il libro di ricette. Come sapete, il blog non ha scopo di lucro, non c'è nemmeno un bannerino di adsense, lo faccio solo per sfogare la mia grafomania con chi ha la bontà di seguirmi. D'altronde, se anche il banner ci fosse, col mio numero di contatti medi giornalieri, peraltro in continuo calo, non ci farei nemmeno un caffè, e va bene così (per il lavoro che faccio, peraltro, ogni attività extralavorativa remunerata dovrebbe essere autorizzata: meglio evitare del tutto). Ma il gruppo del libro di ricette, a distanza di oltre sei anni dalla ultima pubblicazione di una ricetta, e a distanza di dodici dall'edizione del libro, continua a raccogliere ogni giorno nuove adesioni. Ecco il perché del mio consiglio iniziale: è vero che ce ne sono già tanti, ma evidentemente il mercato è ben lungi dall'essere saturo, per cui se volete fare un po' di soldini col web, lasciate perdere il porno, che non tira più (sic), aprite un sito di ricette e pubblicizzatelo sui social. A me invece come remunerazione basta il pensiero che, se è vero che uno vive fino a quando un vivo se ne ricorda, allora la mia amata nonna è ancora viva vent'anni dopo il decesso anagrafico, vi guarda dalla testatina del gruppo e vi detta le sue semplicissime ricette.
Vi saluto con tre avvertenze ai membri del gruppo:
- se vi molestano i continui saluti ai nuovi membri, credo ci sia il modo di silenziare le notifiche;
- se volete le ricette, le trovate come post singoli scrollando nel gruppo stesso fino a giugno 2017 e indietro, oppure a questo link (abbiate pazienza, dalla seconda pagina in poi: andate in fondo e cliccate su "post più vecchi");
- se vi interessa l'aspetto culturale, ogni ricetta oltre che in italiano è scritta nella mia particolare (e al suo interno rigorosa) translitterazione del dialetto reggino, che poi usai per i dialoghi tra alcuni personaggi di Sushi marina.
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