venerdì 15 maggio 2020

RADIOCIXD 19 - QUELLO CHE CONTA

"Anche in tempo di solitudine, bisogna raccontare"
Luis Sepulveda
Questa è una recensione preventiva. E' possibile per tutta una serie di ragioni: perché tanto le canzoni sicuramente le conosciamo, perché vista l'interprete siamo si curiosi di quale sarà il registro scelto per la loro interpretazione ma non abbiamo alcun dubbio sul livello, e perché così abbiamo la possibilità di esserne co-produttori, aderendo alla campagna di crowdfunding che inizia alla mezzanotte fra il 14 e il 15 di maggio.
Partiamo dall'ultima, per lanciare la news: sulla piattaforma produzionidalbasso è possibile scegliere da vari livelli di sostegno (io ho preso sia la versione digitale che il CD, ma solo perché gli altri CD ce li ho già tutti e non riesco ad ascoltare un vinile da anni) al nuovo progetto discografico di una delle cantanti più brave ed eclettiche del nostro panorama nazionale: "Quello che conta - Ginevra Di Marco canta Luigi Tenco". A seconda di come si aderisce sono previsti vari tipi di ricompense, ma a prescindere la ricompensa maggiore sarà quella di aver fatto qualcosa di concreto per la musica italiana, che già non era messa benissimo e ha ricevuto dalla maldestra e criminale gestione di questa presunta emergenza un colpo da cui difficilmente si riprenderà. Se mai torneremo a sentire un concerto dal vivo (da tempo quasi l'unico sostegno per gli artisti: i dischi non si vendono più) stretti stretti e urlandoci in faccia le parole delle canzoni, infatti, non sarà per quanto bravi siamo stati nella fase2, che ha già comunque fatto praticamente saltare tutta la prossima stagione estiva, ma per se e quando saremo stati capaci di detronizzare i nuovi despoti e fargli pagare il fio delle loro azioni. Cioè temo mai, a giudicare dagli sguardi che incrocio mentre vado a correre senza mascherina.
A maggior ragione, dunque, è importante in questo momento - per chi può e per quanto può - sostenere la prosecuzione di una carriera artistica coproducendo un progetto, a parte la diciamo così ordinaria soddisfazione di vedere un disco crescere grazie anche al proprio sostegno diretto, senza intermediari.
Il disco sarà (cito il comunicato stampa) "un viaggio attraverso i capolavori di uno dei maestri della musica italiana, intrapreso da una delle voci più emozionanti e intense del nostro Paese [...]: Luigi Tenco. Un progetto che, in forma di concerto, aveva già preso vita nel 2018 per alcune repliche e che ora si concretizza in un nuovo album, partendo proprio dalle scelte musicali effettuate in quella circostanza ma lasciando la porta aperta a eventuali sorprese." Ginevra (che avrà ancora al suo fianco Francesco Magnelli e Andrea Salvadori), prosegue così:
"Abbiamo deciso di ripartire da qui. Ora. E di farlo per noi, per ricominciare e darci una possibilità. Per le persone che ci hanno chiesto di esserci, e che abbiamo sentito vicine anche nei giorni più neri, dove tutto sembrava svuotarsi di senso. E poi è primavera e tutto intorno ci suggerisce di rinascere. Vogliamo provarci allora, con il sorriso di questi giorni e con un nuovo progetto, un viaggio attraverso le canzoni di Luigi Tenco che hanno accompagnato l’ultimo anno di musica e concerti. Il 21 marzo del 2018 Luigi Tenco avrebbe compiuto ottant'anni e NEM (Nuovi Eventi Musicali) ci propose di rileggere parte del repertorio di Tenco creando una collaborazione trasversale tra musica classica e moderna. Qualche concerto in trio e quartetto classico con le partiture di archi originali appositamente riscritte per noi. La proposta ci trovò entusiasti e spaventati allo stesso tempo, succede sempre così quando sappiamo che andremo a toccare un grande artista. Ma gli anni ci hanno insegnato che quello che conta è la misura in cui si ama qualcuno e la sua arte. Più ne siamo innamorati più accade che lo si riesca a interpretare e a restituire con personalità. E noi Tenco ce lo abbiamo dentro, infuso e respirato negli anni dell’infanzia e prima adolescenza, allontanato e quasi ripudiato nello spirito ribelle dei vent'anni per poi arrivare a farci i conti in età più matura, quando capisci che per andare avanti e capire il presente devi volgere lo sguardo indietro. Luigi Tenco lo abbiamo cantato, ricordato e inserito anche nei dischi di questi ultimi anni, riconoscendogli il merito di essere stato uno a cui non interessava la sicurezza di linguaggi precotti, men che meno pensare alle mode: nella sua musica sperimentava soluzioni inedite mescolando beat, rock, strumenti classici e incursioni nella musica popolare con il piglio e la sensibilità di uno che sta guardando oltre. Tenco era il cantore dell'esistenza ma scriveva quello che sentiva, sia che raccontasse i turbamenti d'amore che gli ideali sociali e politici, scrivendo tante canzoni manifesto di contestazione. Combatteva a modo suo, il più delle volte disertando. Un'anima militante capace di schierarsi contro ogni sopruso, senza retorica. L'ho amato anche per questo. E poi c'è la parte mia più intima affezionata a Tenco, cantore di quella malinconia indefinibile che ha sempre pervaso il mio sentire la vita e dove ora affiorano ricordi di infanzia, frammenti di giornate trascorse, l'odore di casa, memorie emotive legate alla mia famiglia, verso la quale ora, alla soglia dei cinquant'anni, guardo con tenerezza e gratitudine."
Di Ginevra Di Marco abbiamo già parlato e riparleremo, anche in questa rubrica. Ma sarà difficile scegliere quale album recensire, come è usanza di RadioCIXD, e non solo per la costantemente alta qualità media, ma anche per la forte eterogeneità dei progetti. Uno dei dischi dei C.S.I., che ho adorato, o dei loro discendenti PGR? Lo strepitoso album d’esordio Trama tenue, in cui dimostra di poter presidiare quel territorio anche da solista, o il seguente Disincanto, in cui si conferma e matura? Stazioni Lunari..., quando comincia a spiazzare dedicandosi ai canti popolari europei, o i due album successivi, dove li esplorerà in lungo e in largo per l'Italia e il mondo? Il progetto live con Margherita Hack o quello con Luis Sepulveda? L'omaggio alla latinoamericana Mercedes Sosa o il viaggio, prima o poi inevitabile per chi ha seguito entrambe fin dagli esordi, con Cristina Donà?
Vedremo. Per ora, non essendo ovviamente ancora uscito l'album, vi propongo il video che Ginevra ha deciso di pubblicare online proprio per lanciare il crowdfunding, a cui vi rinnovo l'invito ad aderire: una versione live registrata nel 2018 della title track, un brano del 1962 (autori nientemeno che Ennio Morricone e Luciano Salce) che ha tra l'altro un testo a tratti di stridente attualità. Affianco, vi rinnova l'invito direttamente Ginevra...

   

1 commento:

pasqbass ha detto...

Conosco Tenco, cantore e autore che in gioventù ho ascoltato e che mi produceva un forte senso di intima disperazione nei miei 20 di lotta e di speranza. Ma l'ho amato ancheper questo, per il fatto che non ti permetteva di fuggire, di mascherare (cosa adesso obbligatoria causa mascherine) i sentimenti più intimi. Un odio-amore il mio di cui lo ringrazio. Di Ginevra e soprattutto dei suoi collaboratori e della formazione non so nulla, li ascolterò .

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