domenica 3 maggio 2020

CANTO PER REGGIO CALABRIA

Il lungomare di Reggio è così bello che non si può immaginare. Questa bella immagine rende
in qualche modo l'idea: i tre livelli di passeggiata a mare si intuiscono, le luci di Messina di
fronte sono fuori inquadratura, ma si vede bene sullo sfondo l'Etna fumante: incredibile, vero?
Lo screenshot qui a fianco è tratto da un video dell'Associazione Culturale Anassilaos che trovate in fondo al post, preceduto dal messaggio con cui il presidente Stefano Iorfida ne accompagna l'uscita. Spero mi perdoni, ma alla vigilia dell'avvio di questa fase 2 che si presenta se possibile ancora più confusionaria della 1 (non entro nel merito per non togliergli spazio, ma ne riparliamo presto) mi viene di accompagnarlo con una considerazione, che potrebbe sorgere nella mente di chiunque dopo aver letto l'ennesimo bollettino su Strill.it riportare qualcosa come "a Reggio oggi 100 tamponi 0 positivi": constatato l'enorme squilibrio tra i dati dei contagi e delle vittime in alcune zone del Nord e quelli medi del Sud (al loro interno peraltro articolati in modo da poter definire statisticamente trascurabile l'impatto in quasi tutte le sue città), e di converso l'impatto del lockdown in partenza identico ma in arrivo aggravato al Sud dall'essere piombato su una situazione delle piccole attività imprenditoriali già drammatica, mi viene da chiedere cosa sarebbe successo nel caso inverso, se cioè un virus arrivato dall'Africa avesse avuto dalle nostre parti un impatto "bergamasco" e però il governo avesse fermato le attività pure in una lombardia e/o un veneto con solo poche centinaia di casi e pochi decessi. Io la risposta la so, e voi pure. E so anche che sarebbe ora che la finissero con tutti questi penosi balletti fatti di prestiti pelosi della UE all'Italia e delle banche agli imprenditori, e RISARCISCANO in contanti e subito chiunque in Italia sia stato danneggiato dalla chiusura, e nella esatta misura.
E’ disponibile dal 2 maggio [...] il video “Canto per Reggio Calabria”. [Dal 4 maggio] si avvierà una ripartenza lenta e, per certi aspetti, ancora confusa. Attendiamo anche per la nostra Città tale “risorgenza” pur ritenendo che i tempi di uscita dal tunnel non saranno brevi. Ci piace comunque pensare che tale “cominciamento” possa prendere le mosse dalla cultura e dalla poesia specialmente in una terra, la nostra, dove ancora sembra risuonare la voce degli aedi e il canto di Ibico che piange la perduta gioventù e dei tanti poeti che hanno celebrato l’amore e, con esso, la vita. Le immagini di Antonio Sollazzo, Marco Costantino e di altri, assemblate da Giacomo Marcianò, e la voce di Marilù Laface che legge dei passi tratti da Un poeta di lingua morta, il discorso che Giovanni Pascoli lesse nel giugno 1898 a Messina presso l'Accademia Peloritana, in memoria del nostro Diego Vitrioli, e nel quale viene esaltato il significato e il valore assoluto della poesia al di là della morte e del tempo, vogliono essere un atto di omaggio alla nostra Città e di speranza nel futuro. Non sappiamo quando - domani, fra una settimana o un mese, forse fra un anno - ma noi ci saremo per abbracciare i nostri cari e gli amici e per ricominciare la nostra vita insieme.

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