martedì 1 ottobre 2024

IL CARROZZONE VA AVANTI...

Neanche un mese fa, al termine di un come al solito tortuoso post che parlava di doping di varia natura, non rinvenendo nel concedere a chi ha di natura testosterone fuori scala di sconfiggere chi non lo ha nessuna differenza col consentire di assumerlo, chiudevo con l'ennesima facile previsione nella lunga vita di questo blog: l'antidoping è un carrozzone che non poteva perdere l'occasione della visibilità che gli avrebbe dato portare alle lunghe il caso Sinner, dato che (come purtroppo capita anche di molte associazioni benefiche) la sua principale ragione sociale non è altro che giustificare la propria esistenza e i soldi che costa tenerlo in piedi.

Stavolta almeno in Italia - e te credo, si direbbe a Roma, con tutto quello che vale l'indotto del sudtirolese! - le voci si sono allineate al "pensiero complottista". Persino Pietrangeli ha dismesso i panni del rosicone per unirsi al coro anti-WADA, e ho detto tutto.

La cosa più inspiegabile perciò non è il prevedibile accanimento strumentale contro la star, bensì la contraddittorietà delle argomentazioni con cui è stata accompagnata la decisione: da un lato dichiarano non condivisibile la sentenza di assoluzione del tribunale indipendente adito dalle istituzioni tennistiche, poi però si affrettano a precisare che nessuna altra perdita di trofei e punti oltre ai 500 già patteggiati dagli avvocati di Sinner (forse l'unico errore tattico commesso: se sei innocente non patteggi, costi quel che costi) è prevista, ma allora se dovessero vincere il ricorso, e la condanna fosse quella prevista per i casi di doping da negligenza (se c'è intenzione le pene sono molto più dure) che va da uno a due anni di stop, avremmo una sentenza che contraddice le richieste stesse del ricorrente (in caso di stop retroattivo, che però pare sia escluso - pare...) oppure (in caso di stop a partire dalla sentenza) un numero uno fermo fino a uscire delle classifiche per una dose non solo non assunta volontariamente ma talmente infinitesima da non essere in grado di dopare niente e nessuno?

Insomma, non posso che ribadire che delle istituzioni sportive serie e sane dovrebbero approfittare della eco di questa vicenda per una riforma copernicana di tutto l'apparato. I due pesi e due misure, da tanti invocati come vulnus in favore di Sinner, dovevano essere il grimaldello per applicare quelli usati per Sinner a tutti gli altri da ora in poi, non per una recrudescenza inquisitoria malriposta e assurda, che comunque vada avrà effetti aberranti. Anche solo fosse favorire gli avversari del nostro campione se stavolta non gli dovesse reggere la capoccia. Ma io temo di peggio.

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