La notizia del giorno è che ieri alle 16e35 finalmente è entrato nel luogo di competenza, dove dovrebbe restare per 7 anni, Totò VasaVasa Cuffaro, esponente UdC già presidente della regione siciliana per il centrodestra, condannato per favoreggiamento nei confronti di CosaNostra e violazione del segreto istruttorio. Il personaggio si era segnalato all'attenzione pubblica, ed evidentemente privata avendo praticamente iniziato da lì la sua brillante carriera politica, quando ad una serata contro la mafia organizzata congiuntamente da Santoro e Costanzo cominciò a sbraitare dalla platea contro Giovanni Falcone, non molto tempo prima che i suoi amici lo facessero saltare in aria. Anni dopo, il soggetto era stato capace, poichè in primo grado lo avevano condannato a soli 5 anni escludendo l'accusa di appoggio esterno all'associazione mafiosa, di festeggiare pubblicamente come da foto per lo "scampato pericolo". Il suo capopartito Casini, oggi in poleposition nella corsa a leader del Terzo Polo e magari del centrodestra dovesse finalmente espatriare il Caimano (che nega di averne intenzione, quindi vuol dire che ci sta pensando), a quel tempo ebbe a dichiarare che si sarebbe assunta la responsabilità politica in caso di condanna definitiva del suo uomo: grazie, non è necessario che espatri, basta che si ritiri dalla vita politica, buon uomo, l'Italia ha bisogno di una destra europea moderna legalista e non confessionale né contigua alla criminalità organizzata.
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Perché partire da questa notizia di cronaca per parlare di energia? Perché è esattamente da quando sono cominciate a girare notizie sugli interessi della mafia nel campo dell'eolico e delle energie alternative (almeno 5 anni, come si può evincere scorrendo gli articoli di Ecoblog sul tema, se non si vogliono fare ricerche più vaste) che si può giurare sulla loro convenienza economica. E perché le centrali nucleari hanno molto più a che fare col Ponte sullo stretto e quindi (il nesso è notorio, lo dimostra da ultimo Wikileaks) gli interessi della mafia, che non con qualsiasi altro modo di produrre energia e di rilanciare l'economia: servono infatti non a questi ultimi obiettivi, ma esclusivamente a creare introiti legali e tangentari ai soliti noti.
Un investimento della portata necessaria alla realizzazione delle quattro centrali nucleari promesse, cioè dell'ordine di una quarantina di miliardi di euro, che se davvero venissero realizzate nei tempi promessi comunque risolverebbero solo una frazione minima del nostro bilancio energetico (tra il 5 e il 10 %), se dirottato nel campo delle energie alternative con forti incentivi alla microproduzione, infatti, sarebbe sufficiente non solo a garantirci per sempre l'indipendenza energetica, ma darebbe una forte spinta alla piccola e media impresa, da sempre motore principale della nostra economia. Chi ha tempo e voglia si legga questo articolo di Carlo Bertani, o l'intervista fatta a Helen Caldicott qualche mese fa da Beppe Grillo, chi no si fidi: da subito, per sempre, con surplus, e eccezionali ricadute sul sistema imprenditoriale su fino alla Fiat. Invece, la scelta nucleare, prima che essere pericolosa, è antieconomica: alla spesa per la realizzazione, l'unica calcolata da chi ne ha convenienza per stabilire il costo del chilowattora nucleare, vanno aggiunte quelle certe per lo smaltimento delle centrali dopo solo pochi decenni di esercizio, chissà perché se ne scordano sempre - saranno sbadati, e quelle eventuali (ma certe da noi: se pensiamo a come vengono trattati i rifiuti ordinari e quelli tossici in Italia, pensare a quelli nucleari dà un certo brividino...) emerse per problemi correlati allo stoccaggio delle scorie, senza nemmeno voler pensare ad incidenti perché lì il costo economico - pur enorme - sarebbe il meno, in un territorio densamente popolato come il nostro.
Con il capoverso precedente stampato in mano, adesso, riguardatevi il vile e truffaldino spot del forum nucleare che sta imperversando a tutte le ore alla TV come al cinema, quello che finge equanimità tra favorevoli e contrari con trucchetti da pagina tre del manuale di comunicazione per fare propendere il popolo bue dalla parte del favorevole (a parte che il semplice asserire così ripetutamente una parità farà si che in qualche modo diverrà luogo comune, mentre abbiamo visto che non c'è nessuna parità: il nucleare è un affare pessimo per tutti e ottimo solo per pochi). Dopo aver mentalmente mandato affanculo l'ex verde Chicco Testa e tutta la palazzina sua del Forum nucleare, ora guardatevi questo qui sotto, di video, dove si capisce che fine sta facendo - e nella civilissima Finlandia! - la centrale nucleare del tipo esatto che stanno cercando di vendere a noi quelle vecchie lenze dei francesi.
E preparatevi a votare in massa e a fare campagna di persuasione uno a uno con tutti i vostri amici e parenti: ci vuole il quorum, e ci vuole il si, ai prossimi referendum per lasciare l'acqua in mano pubblica e rispedire al mittente questo incubo radioattivo.
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