martedì 14 febbraio 2012

PERDERE DOVUNQUE

"... dunque, vediamo un po'... C2!" - "porc... affondata la Portaerei! ma come cavolo fai!..."
Cosa pensereste di un vostro amico capace di perdere anche giocando da solo? Gli affidereste l'amministrazione del vostro condominio? Eppure, se si votasse oggi forse, e se si fosse votato a novembre sicuramente, il Partito Democratico sarebbe il maggior partito italiano ed avrebbe diritto a guidare il Governo. Certo, stiamo parlando di un quadro politico in cui tra la legge elettorale antidemocratica e il disgusto diffuso oramai anche chi raggiungesse il 50% dei consensi rappresenterebbe poco più del 30% dei cittadini, quindi chi sta sotto il 30 in realtà è uno su cinque o ancora meno. Ma resta il fatto che questo esempio lampante dell'abisso di ignoranza dell'abc della politica di troppi cosiddetti leader, che porta il nome di Partito Democratico, raccoglie ancora troppi consensi per stare tranquilli sulla salute mentale degli italiani. Ragazzi, questi del PD sono così idioti che, la stessa natura frankesteiniana del partito costringendoli a non avere altri strumenti di selezione delle candidature, quando ricorrono alle primarie, le perdono quasi sempre, e il fatto che i candidati vincenti vengano quasi sempre dalla loro sinistra (e quasi sempre poi vadano a vincere le competizioni elettorali relative, che i loro candidati avrebbero sicuramente perso) non li convince a cambiare strada: Genova viene dopo Milano, Napoli, la Puglia eccetera. Eccoli dunque a inciuciare col PdL, partito defunto ancora inconsapevole di esserlo, per una legge elettorale che magari tagli fuori tutti gli altri, si parla di soglie di sbarramento verso il 10% io non voglio nemmeno crederci, che se fosse varata almeno avrebbe il merito di denudare per sempre il Re: a votare non andrebbe più nemmeno la metà degli aventi diritto, anche perché viste le linee politiche dei contendenti, quasi sovrapponibili, non avrebbe francamente nemmeno più senso. E comunque il PD perderebbe anche lì, tanto che la sigla potrebbe essere l'acronimo di qualcos'altro, che suggerisco nel titolo.
Lo svuotamento della democrazia, d'altronde, non è soltanto un caso italiano: non credo sia tanto lontano dalla realtà chi assimila gli accadimenti greci degli ultimi tempi alla sciagurata catena di vigliaccherie che ci portò dritti dritti alla seconda guerra mondiale. I cugini d'oltreionio (una faccia una razza, mi ha detto un ristoratore greco prima ancora di sentire il mio cognome e spiegarmi il significato di Calabria) avranno anche le loro colpe, peraltro appunto molto simili alle nostre (e dalle conseguenze più gravi solo percentualmente, ché in valore assoluto sono invece di alcune grandezze inferiori), ma avevano eletto democraticamente un premier che a un certo punto si è ricordato di essere socialista figlio di socialista e ha indetto un referendum, la quintessenza della democrazia, prima che i veri padroni del vapore lo costringessero ad annullarlo e dimettersi, affidando a un loro pupo un governo che durasse il necessario per rendere il default di Atene esiziale solo per i greci (l'anno scorso, avrebbe rovinato molte banche soprattutto francesi e tedesche ma anche italiane). Ora pare che ad aprile si voti: cosa succede se, com'è probabile, vince uno schieramento di estrema sinistra o comunque di stampo antieuropeo? Colpo di stato militare, invasione mascherata da missione di pace, tranquilla trasformazione in paradiso fiscale o netta mediorentalizzazione? Come hai detto, a giudicare dal gesto atletico del poliziotto nella foto e ricordando i colonnelli, colpo di stato? la accendiamo?
In tutto questo, il Perdente Democratico resta (quasi interamente) appiattito sulle posizioni monetariste dominanti, sotto la guida esperta del Migliorista Presidente, quello che ha precipitato l'Italia nella crisi attuale per aver regalato a Berlusconi un anno in più di governo rispetto alla sua fine politica, ed oggi si permette persino le ramanzine ai greci. Questo figuro, che quando era (ahi!) comunista se la filava coi craxiani, approfitta del suo aplomb savoiardo per infinocchiare i sudditi e comandare i sondaggi di popolarità, ma fino a quando? Quanto ci separa ancora da una deriva greca? Stante che nulla ormai può far sperare che il PD rinsavisca e si decida a mandare a casa tutta la classe dirigente e adottare una linea capace di riconquistare alla politica i milioni di cittadini oramai tagliati fuori dal monopensiero, e stante che l'unica peculiarità dell'Italia rispetto alla Grecia risiede nella persistente forza e radicamento territoriale della criminalità organizzata, non c'è nessuna probabilità che si arrivi pacificamente e autonomamente nel nostro Paese a che una politica monetaria di stampo neokeynesiano si affermi e pesi, sia in ottica europea che in ottica nazionale: quest'ultima in quanto siamo troppo grossi perché l'UE ce lo consenta e inoltre se anche succedesse (e se anche in teoria convenisse) si tradurrebbe nella definitiva consegna dell'Italia nelle mani dei corrotti e dei mafiosi, la prima perché necessiterebbe appunto che a guidare uno schieramento di centrosinistra non ci fosse una cricca di imbecilli attaccati alle poltrone, ma gente capace di fiutare da dove arriva il vento e di fare pesare il peso di questa nazione nella storia e nella cronaca europea.
E allora ecco che l'unica speranza di evitare lo scenario ellenico risiede, come troppo spesso nella storia italica, oltreconfine. A votare si andrà presto anche in Francia e in Germania, e se i tedeschi potrebbero ancora non avere percezione dello sfacelo cui anch'essi sono condannati dalle sciagurate (anche se adesso gli può sembrare il contrario) scelte dei loro leader, i francesi cominciano ad accorgersene, ragion per cui forse le prossime presidenziali le vincerà un socialista. Per carità, non è la rivoluzione proletaria, ma qui stiamo ragionando di cose realmente possibili, e questo ne ha in testa un paio che davvero potrebbero cambiare il corso dell'Europa, ammesso che davvero vinca e che davvero le attui. Chissà se i geni del PD saranno capaci in tal caso almeno di andargli a rimorchio....
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Per i secchioni, ecco alcuni approfondimenti in tema UE:
  • Sylos Labini, ovvero come e perché è proprio la Germania il problema dell'Europa;
  • Cabras, ovvero come e perché cambiare l'Europa è possibile e auspicabile;
  • Salvati, ovvero il tema "Euro moneta sovrana" arriva finalmente anche sul mainstream (fino a poco prima il massimo auspicabile era Diliberto su Il fatto);
  • Giacché, ovvero il punto di vista marxiano, come tale anche estremamente analitico e suffragato da dati.

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